LA GUERRA NON E' MAi COMBATTUTA PER I MOTIVI DICHIARATI AL POPOLO. LA GUERRA E' DA

Le anime dei Ds»
Era stato il presidente della Fondazione Gabriello Mancini il più incisivo nel delineare i meccanismi di designazione in un interrogatorio del 31 gennaio 2013: «Era il presidente Giuseppe Mussari che decideva le nomine e mi informava. Il suo riferimento era Franco Ceccuzzi, di area dalemiana. Posso dire che aveva un cordiale rapporto anche con Walter Veltroni quando divenne segretario del Pd. Il punto di riferimento nel Pdl era l'onorevole Denis Verdini. Altra persona con cui aveva rapporti era Gianni Letta. Ricordo che Letta affermava che Mussari era il suo riferimento in banca, mentre io ero il suo riferimento in Fondazione».
Altri importanti dettagli li ha forniti ai magistrati Maurizio Cenni, sindaco di Siena dal 2001 al 2011. Viene ascoltato come testimone il 4 ottobre 2012 e dichiara: «Devo dire che le diverse anime dei Ds erano fortemente interessate alla gestione di Banca Mps. È sufficiente leggere i giornali dell'epoca per ricordare ciò che l'onorevole Vincenzo Visco o l'onorevole Massimo D'Alema, ad esempio, pensavano della banca. Affermavano che era antistorico che una realtà di soli 60 mila abitanti potesse gestire, attraverso gli enti locali, un gruppo bancario importante comne Mps. Affermavano che la banca doveva crescere, doveva acquisire altri gruppi bancari, essere più presente sul mercato italiano e internazionale. L'acquisizione di Antonveneta avviene anche in ragione della pressione psicologica che vi era sulla banca».

L'accordo con il Pdl
Agli atti dell'inchiesta c'è la bozza di un patto siglato tra Ceccuzzi e Verdini predisposto il 12 novembre 2008 per la spartizione delle nomine. In calce ci sono i nomi, ma non le firme ed entrambi hanno dichiarato che «si tratta di una bufala». In realtà le «regole» fissate in quel documento sono le stesse poi ripetute a verbale da numerosi protagonisti come il senatore del centrodestra Paolo Amato che ai magistrati, parlando della nomina di Alberto Pisaneschi nel Cda di Mps in quota Pdl, aveva dichiarato: «Pisaneschi non è stato nominato da Verdini, ma è stato il frutto del "groviglio armonioso" senese. Poi Verdini lo ha gestito».

Una linea confermata da Mancini secondo il quale «per questa scelta è stato necessario l'avallo di Gianni Letta e il via libera finale di Silvio Berlusconi». Non solo. Chiarisce Mancini: «Dopo l'acquisizione, la presidenza di Antonveneta venne affidata a Pisaneschi su indicazione di Mussari. Egli motivava questa sua indicazione con opportunità politica poiché Antonveneta aveva i suoi maggiori interessi in Veneto, regione a forte connotazione politica di centrodestra e dunque era opportuno che il presidente fosse della medesima area politica. Mussari mi disse di aver informato il presidente della Regione Giancarlo Galan dell'acquisizione di Antonveneta».


e il bello di tutto questo è che gl italioti si farebbero inkulare pur di continuare a difenderli....

e loro lo fanno regoalrmente e tutti vissero felici e contenti....

e la boldrini che si offende :wall::wall: a dire pd = pdl :D:D
 
Il mio proposito è quello di non intervenire su post politici di altri forummisti.
Ma quando leggo certe cose ....riportando articoli da da giornalai che fanno finta di non sapere, ma il cui unico scopo è quelo di rimescolare il fondo per creare "opacità" e condizionare l'italiota di turno.........Si chiarisca.

Siamo in Italia - Europa - Mondo, non conta dove o siamo sulla luna ?

E' bene fare chiarezza una volta per tutte e non far finta di cadere dal trespolo.
In qualsiasi istituzione (azienda) controllata dalla politica - che sia comunale, provinciale, statale, c'è una maggioranza che la dirige e ci sono i posti occupati dalla minoranza.

ED E' QUELLO CHE SUCCEDE IN TUTTE LE AZIENDE QUOTATE.
Ci sono i posti di comando della maggioranza e ci sono le poltrone dei CdA affidati alla minoranza.

Ora il Monte paschi è un'azienda controllata dai PD.
I loro uomini la dirigono. I loro uomini comandano e prendono le decisioni.

La minoranza siede in CdA, come in tutte le Aziende dove ci sono esponenti della minoranza, e non prende alcuna decisione. Siedono lì diciamo per "par condicio".

Chi smuove il fondo per creare "opacità" è perchè vuole nascondere l'operato di quanti hanno acquistato una banca per 16 miliardi che pochi mesi prima era stata pagata 9 miliardi.

Siena, 7 feb - Le trattative tra Monte dei Paschi di
Siena e Santander per Antonveneta iniziarono prima ancora che
la banca spagnola avesse definito l'acquisto dello stesso
istituto con l'Opa su Abn Amro. E' quanto si legge
nell'informativa del Nucleo di polizia valutaria della
Guardia di Finanza, agli atti dell'inchiesta sul Monte dei
Paschi.
I primi contatti, afferma la Finanza, avvengono tramite
l'advisor Rothschild nell'agosto 2007 quando ''era ancora in
corso il take over del consorzio estero costituito per
l'acquisto di Abn Amro'' e Rothschild ''era impegnata nella
difesa della banca olandese dall'Opa ostile del Santader''.
Personale della Rothschild ad agosto, si legge, incontra il
presidente del Santander Emilio Botin ''in quanto lo stesso
sembrava non fosse interessato a mantenere le suddette
attivita' italiane''. Ad Alessandro Daffina Botin ''conferi'
un mandato esplorativo per verificare l'esistenza di
eventuali soggetti bancari interessati a rilevare il Gruppo
Antonveneta'', con o senza la partecipata Interbanca''. E per
il Santander ''era importante vendere nel breve periodo senza
dover necessariamente attendere il materiale passaggio della
banca italiana da Abn Amro a Santander''. Il tutto
individuando un acquirente che ''avrebbe dovuto inoltre
accettare la condizione, 'non negoziabile' di rilevare
Antonveneta senza alcuna 'due diligence' preventiva''.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto