LA GUERRA NON E' MAi COMBATTUTA PER I MOTIVI DICHIARATI AL POPOLO. LA GUERRA E' DA

Capita anche questo dalle nostre parti :lol::lol::lol:

Ha forzato tre posti di blocco, mandato all’ospedale cinque carabinieri, danneggiato due auto dell’Arma e rischiato di investire due passanti. E quando i militari sono finalmente riusciti a fermarla, dopo un inseguimento di 15 chilometri, sono rimasti a bocca aperta. A guidare l’auto impazzita, che aveva tenuto in scacco sei pattuglie per oltre mezz’ora, c’era una 16enne. Al suo fianco la madre quarantenne, con precedenti penali, per niente preoccupata: «Volevo farle fare un po’ di pratica al volante». La donna se l’è cavata con richiamo verbale, mentre la ragazzina ha rimediato una denuncia per guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale.
L'ALT - E’ da poco passata l’una di giovedì notte, quando una pattuglia di carabinieri intima l’alt a una Nissan che percorre a forte velocità via Cavour di Giussano. L’auto non accenna neppure a rallentare e schizza via: subito i militari si gettano all’inseguimento. Frenate, accelerate, sterzate, un vero e proprio rally sulle strade della Brianza. Con la macchina in fuga che brucia l’asfalto e quella dei militari che la tallona a poche decine di metri di distanza.
SECONDO BLOCCO - Tre chilometri col piede pigiato sull’acceleratore e la Nissan si trova di fonte un altro posto di blocco. Forza anche questo, con un militare che riesce a buttarsi a terra all’ultimo momento per non venire travolto. Scatta l’allarme. La centrale dei carabinieri fa convergere nella zona altre quattro pattuglie. La fuga della Nissan intanto continua. Da Mariano Comense la macchina ritorna a Giussano, dove imbocca la superstrada Milano-Lecco, in direzione sud.
LO SCHIANTO - A Desio c’è un nuovo posto di blocco ma riesce a superare anche quello, arrivando fino a Muggiò. Lì punta verso il centro, dove evita per un soffio due passanti, prima di schiantarsi contro due auto dei carabinieri che riescono a tagliarle la strada e a bloccarla. I quattro militari restano leggermente contusi.

Nessun graffio invece per la sedicenne, per la madre e per il fidanzato ventenne della ragazza, seduto sul sedile posteriore.
I tre, tutti italiani, scendono dall’auto sotto gli occhi allibiti dei militari, convinti di trovarsi di fronte a chissà quali delinquenti.
La ragazza balbetta qualcosa, ma è la madre a rispondere ai militari che chiedono spiegazioni: «Volevo insegnarle a guidare – dice senza scomporsi - ma quando vi ha visti ha perso la testa».
 
ma quante palle avete. :mumble::mumble:
non vi va mai bene nulla. :rolleyes::rolleyes:
siete ammuffiti, asfittici, spocchiosi, invidiosi.:D:D

"I nodi strutturali dell’Italia sono la bassa crescita e un eccesso di spesa pubblica: finché non li si affronta con decisione, l’umore dei mercati può sempre cambiare."

il precedente governo ha fatto la riforma (strutturale) pensioni ....creando gli esodati :help: sei stato il primo a difenderli :wall::wall: risolvi prima i conflitti e le contraddizioni dentro di te:specchio: :D
 
Non dimentico mai che il Capo dello Stato è un comunista del PD ......

Non c'è solo la poltrona. Ci sono anche i soldi.
E Giuliano Amato, nel corso della sua vita da boiardo di Stato, non si è mai fatto mancare nè le une (poltrone) nè i secondi (lire prima ed euro oggi).
L'ennesima poltrona che gli si è infilata sotto le chiappe è quella di giudice della Corte costituzionale, gentilmente offertagli ('prego si accomodi') dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un incarico di prestigio assoluto, che dovrebbe in parte risarcire il caro (carissimo) Giuliano della delusione per aver visto sfumare nella scorsa primavera un (clamoroso) ritorno a Palazzo Chigi.
Ma anche una nuova paccata di denari per un uomo che già sguazza nei soldi che nemmeno Paperon de' Paperoni nella famosa piscina di monete d'oro.

L'incarico alla Consulta "vale" infatti la bellezza di 403.840 euro (lordi) all'anno, pari a 33.583 euro mensili.
Ai quali Amato affianca una pensione da 22mila euro e un vitalizio da 9mila euro al mese.
Per un totale di 64mila euro al mese (lordi, per carità).

Il nuovo incarico, poi, porta con sè anche 3 assistenti, 3 segretarie, telefonino, computer e auto blu.
 

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