Allarme debito nel Sol Levante. Questa volta, a ricordare al mondo le condizioni decisamente precarie in cui si trovano i conti pubblici del Giappone, non è un downgrade di un'agenzia di rating, ma lo stesso Fondo Monetario Internazionale.
L'avvertimento arriva dal vice direttore generale dell'Fmi, Naoyuki Shinohara, poche settimane dopo la revisione al ribasso sul rating operata da Standard& Poor's. "Se si guarda al debito colossale e al deficit di bilancio, ritengo che entrambi non siano sostenibili nel medio-lungo termine", ha precisato Shinohara, parlando ai giornalisti ai margini di un seminario che si è tenuto a Tokyo.
Dunque, "se (il Giappone) lasciasse invariata la situazione fiscale così come è allo stato attuale, tutto ciò potrebbe essere fonte di problemi in futuro". E' "importante - ha continuato il vice direttore generale del Fondo Monetario Internazionale - che si raggiunga un accordo nazionale il più presto possibile su come arrivare a una ristrutturazione fiscale".
Certo, ha sottolineato il funzionario, "non penso che ci saranno problemi gravi nell'immediato", visto che i giapponesi dispongono di un ammontare elevato di risparmi. Ma l'outlook, riferendosi a un arco temporale più lungo, non è affatto confortante, anzi. La stessa S&P, quando ha deciso di tagliare la valutazione da "AA" a "AA-", ha strigliato il governo, accusandolo di non disporre di una "strategia coerente" per combattere l'elevato debito che, in proporzione al Pil, si conferma il più alto dei paesi industrializzati.
Inoltre, gli avvertimenti di Shinohara non riguardano solo il debito pubblico del Giappone