Ciò che scrive Molinari come riassunto oggi è tutto da incorniciare,
tra l'altro:
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“Quel che spiazza e desta fin d’ora preoccupazione –
sottolinea Carmelo Lopapa – è il basso profilo della gran parte delle scelte fatte, che diventa quasi il tratto distintivo del nuovo Consiglio dei ministri. Non c’è neanche un nome, fra i nove senatori, otto deputati e sette tecnici chiamati in squadra, che sorprenda per la sua caratura, il suo spessore, la sua competenza riconosciuta, il suo standing internazionale. La domanda che è legittimo porsi, ancor prima che suoni domattina la campanella di Palazzo Chigi, è se il team al quale si affida la presidente Meloni sia all’altezza degli enormi problemi che questo Paese – lei direbbe la Nazione – sarà chiamato ad affrontare dalle prossime settimane”.
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Francesco Merlo
racconta perché l’Italia resta il Paese della “cognateria”, e lo fa in relazione alla nomina di Francesco Lollobrigida, marito della sorella di Meloni, Arianna, a responsabile del dicastero che la Lega inseguiva con avidità: l’Agricoltura. “Più efficace del ‘lei non sa chi sono io’ – scrive – forse in Italia c’è solo il ‘lei non sa chi è mio cognato’ che però è anche maledetto, come insegna la fucilazione a Dongo di Marcellino Petacci, il fratello di Claretta. Ed è un peccato che Giorgia Meloni, che pure ha imparato tanto da Gianfranco Fini, il quale, dicono, segretamente la consiglia ancora adesso — consulente in abiura soprattutto — da lui non abbia imparato a tener lontana la famiglia, estesa sino agli acquisiti, appunto, che cominciano bene e finiscono male”.
Molte polemiche ha suscitato la nomina al ministero della Famiglia, della Natalità e delle Pari opportunità di Eugenia Roccella, la teo-con temuta a sinistra per
le sue battaglie contro l’eutanasia, la procreazione medicalmente assistita, le unioni civili e l’aborto come diritto. “Se il primo gesto di questo governo, oltre all’istituzione di un ministero siffatto, sia assegnare tale ministero a una persona, una donna, le cui posizioni limitano le possibilità degli esseri umani e impediscono loro i movimenti e mettono a repentaglio uno stato di diritto che altri corpi hanno garantito, allora io ho paura. E tutti dobbiamo averla”,
commenta Chiara Valerio.