Macroeconomia la situazione (1 Viewer)

gipa69

collegio dei patafisici
Catalyst

Tra tutti gli scenari plausibili quello che più mi intriga sul breve medio in quanto potrebbe rappresentare un andamento coerente con la situazione attuale per lo SPX è questo:
1) Rimbalzo a partire da domani o dopo a partire dai livelli attuali (nella cui area sono presenti molti supporti quali l'area 1142 massimo di ottobre 2004 perforato con il rally presidenziale, 1139 circa area del 50% del rintracciamento del rally presidenziale, 1135 circa area di supporto dinamico che unisce i massimi di Aprile 2004 con quelli di Ottobre 2004 e poco sotto 1130 che unisce i massimi di marzo 2004 cin ottobre 2004) o da pochi punti percentuali sotto (3% massimo);
rimbalzo che porterà al retest dell'area appena rotta (1160) nel primo caso ed al retest dell'area attuale o poco sopra nel secondo caso.
2)Nuovo retest dei minimi
3)Rally più lungo in termini di durata e più profondo in termini di prezzo che potrebbe portare ad un massimo superiore a quello del rimbalzo precedente ma non su nuovi massimi l'indice prima di una nuova e più profonda correzione.
Vedremo.....
Nel frattempo la correzione attuale seppure molto violenta e supportata dai volumi è stata molto tecnica e quindi ancora sotto controllo delle mani forti ma nel futuro si potrebbero vedere liquidazioni meno controllate.

Tra gli elementi da monitorare nel corso delle prossime settimane ci sono:
1)Il Tran cioè il DJTransportation che indicherà i rally e le correzioni nel prossimo futuro in quanto sarà un buon indicatore delle aspettative economiche delle prossime settimane.
Simili caratteristiche si possono ritrovare sull'AORD cioè sull'indice della Borsa Australiana.
2)L'eventuale nuova emergenza di problemi contabili nel settore riassicurativo oppure di difficoltà strutturali del settore manifatturiero.
3) Il comportamento del petrolio nei confronti delle altre commodity industriali che individuarà se l'andamento del costo energetico è condotto dalla domanda o dall'offerta con le implicazione del caso inflazionistiche o deflazionistiche.
4)L'andamento dei sondaggi sulla costituzione europea in Francia e in Olanda. Da quando in Francia i no sono diventati maggioranza il rallentamento dei mercati azionari Europei e del cambio è stato più tangibile segno di un reale nervosismo degli operatori su questa situazione.
Se ne avrò l'occasione dedicherò a quest'ultimo argomento un post ad hoc. [/b]
 

gastronomo

Forumer storico
Re: Catalyst

Si, penso anche io che a questo punto i mercati siano prossimi ad una "prova del nove", e la carne al fuoco è davvero tanta:
1. il ciclo di rialzo tassi della Fed: storicamente la Fed ha esagerato nelle sue azioni di politica monetaria, sia quando ha dovuto rialzare, che nel relativamente recente ciclo di easing - Greenspan si è legato le mani da solo creando una bolla di liquidità senza precedenti, ed ora la spada di Damocle pende sulla stabilità del sistema...un ciclo di rialzo tassi più aggressivo farebbe andare a carte quarantotto tutto il sistema in un domino pazzesco, perchè salterebbero non solo i giocatori dei carry trade ma pure chi li finanzia ... un ciclo di rialzo molto lento e moderato renderebbe il finanziamento del debito teoricamente meno costoso, ma al rischio che gli asset non siano considerati poi così appetibili dai munifici sponsor asiatici, quindi una misura va pur trovata... ma qual è?
2. l'ondata di liquidazioni sulle borse è iniziata quasi in punta dei piedi, si diceva che un pò ci stava, che il 15 aprile gli americani pagano le tasse quindi monetizzano qualcosa... ma ora ? La paura è che sia tutto in bilico e che il consumatore americano (come la stragrande maggioranza degli europei, ormai) abbia vissuto al di sopra delle proprie possibilità, e se lavoro non ce n'è, sicurezza sociale manco a parlarne, sei carico di debiti per ogni cosa (la casa, la macchina, gli elettrodomestici, l'università dei figli, la sanità, etc.) e i tassi salgono...i soldi sono quello che sono, ossia pochi - interrompi la leva dei consumi e il sistema si blocca
3. i mercati speculano su tutto, e sui mercati è vero tutto e il suo contrario - col petrolio a 60 usd gli spettabili analisti dicevano "si va verso la recessione, il mondo non può pagare tanto l'oro nero" - ora, a 49 usd gli stessi dicono "è crisi, la minor domanda di petrolio della Cina porterà il mondo in recessione" ... ma allora chi guida, e cosa guida ?
4. La vecchia Europa...mi fà la tenerezza e mi suscita la deferenza che si tributa ad un anziano un pò malfermo, dal passato di fasti e dal futuro segnato - tralascio considerazioni "sentimentali" e considero come l'economia è ferma, la fiducia pure, i tassi non possono salire ora, ma la credibilità e l'efficacia del sistema euro è naufragata a titolo definitivo, con i paesi che non rispettano i parametri, i politici con ampio potere discrezionale, con la BCE che dice "non c'ero e se c'ero dormivo" ... quella povera BCE che non ha potere alcuno di suasion... quindi, come già sottolineavo un pò di tempo fà, sono due gli scenari... o la speculazione manterrà artificiosamente sopravvalutato l'euro per dare ulteriore ossigeno alle esportazioni US, o un giorno decideranno che l'euro è un cuscino che non ha più piume, ed al tracollo dell'euro seguirà l'importazione massiccia di inflazione ... e allora le paure, che già sono tante, diventeranno mostruose certezze.
Chiedo perdono per la ventata di ottimismo...per certo i mercati speculano, su tutto, ogni giorno, molta della volatilità sono falsi segnali per far cascare qualcuno nella rete, del resto "pecunia non olet" - la mia finalità, come quella di molti che postano su questo 3d, è di provare a delineare una cornice e individuare plausibili interpretazioni...suprefluo dire che al momento non capisco granchè...
 

fo64

Forumer storico
gipa69 ha scritto:
Di gialli c'è ne tanti e li prendo da posti diversi..... dicono che sia il secolo dei "gialli".. :D

Grande Gipa, una domandina da vero ignorante a proposito di gialli (che battuta cretina :) )...
secondo te la crescente tensione "popolare" tra Cina-Giappone non potrebbe incidere negativamente?
Oggi Tokyo ha preso una scoppola mica male (-3,8%)... e tutti sono concordi nel dire che le cause siano le preoccupazioni sulla stagione degli utili delle società e questa ondata di protesta :rolleyes:
Un salutone, esteso anche a Ferr@ che vedo bazzicare spesso qui :)

Fo64
 

gastronomo

Forumer storico
Dimenticavo un ultimo pezzo a proposito della "prova del nove" - mercoledi ci diranno come va l'inflazione in America ... e sarà un'altra rumba ... la cosa che mi manda in bestia di questi mercati è che la macroeconomia pesa come un due di picche assolutamente casuale, a cui si aggrappano solo quando gli fa comodo... e le correlazioni tra le categorie di asset sono, pure quelle, un'ipotesi assolutamente discrezionale ...và, per oggi spengo il PC che è meglio :rolleyes: ...
 

FeRR@

Forumer storico
ciao fo mitico!



io bazzico ovunque, leggo di tutto, ma non ho mai il tempo materiale per commentare e discutere..... purtroppo! :(
 

gipa69

collegio dei patafisici
Un saluto a tutti :) ed una rapida risposta al commento di Fo prima di rispondere in maniera estesa alla stimolante riflessione di Gastronomo:

L'ipocondria dei mercati Giapponesi è elevata perchè è ipocondria importata e le preoccupazioni sono prettamente internazionali.
Tra di esse ci stanno sicuramente i problemi politici con la Cina ( ma sono nascostamente economici e riguardano la caccia all'energia della zona così come gli accordi bilaterali ecc.) ma anche questi altri:
1)Dati economici in rallentamento
2)Costo energetico
3)Rallentamento US e Cinese
Ciao :)
 

gipa69

collegio dei patafisici
Vediamo se riesco a dare un ulteriore contributo alla "carne al fuoco" di gastronomo:
1) Si può notare con assoluta rilevanza l'importanza che il mercato sta dando alla bias della FED e l'attenzione con cui si misurano le parole relative al rialzo dei tassi. Le parole che stanno prima e dopo il termine "moderato rialzo " vengono vivisezionate in attesa di cambiamenti ed anche oggi l'arma dell'inflazione e dell'incertezza sulla moderazione sono state usate in quanto il rialzo dei bond non è stato gradito dalla Fed che si troverebbe costratta a concludere la sua strategia in anticipo e contro i loro desideri. D'altronde per chi pratica il carry trade sui tassi non pensa sia difficile anche una situazione di tassi a lungo stabili e a breve al rialzo ma inferiori, se il rialzo è programmato sia nei tempi che nelle modalità. Molto più difficile controllare movimenti improvvisi e non coperti. da questo si deduce che la forza dei bond non è gradita alla FEd in quanto la politica dei rialzi non è finitae questo pone delle riserve al futuro dei mercati azionari. L'unica strada è però alzare con moderazione l'intera curva dei tassi anche se pprobabilmente il target del rialzo è di molto inferiore rispetto al passato.
2)La paura maggiore della FED non è la deflazione derivante dalla competizione internazionale, dalla rivoluzione tecnologica, che viene addirittura ben vista e stimolata in quanto ha natura disinflazionistica e di stimolo alla crescita ma bensì la deflazione derivante dalla contrazione del debito e delle masse monetarie con le inevitabili conseguenze sulla liquidità e sui tassi
3)Da questo ne consegue che una crescita del prezzo del petrolio associata alla crescita delle commodity industriali è vista come un fenomeno correlato alla forte domanda derivante da uno sviluppo economico impetuoso di molte realtà emergenti e solo quando questa crescita sembra minacciare la stabilità dei prezzi e la forza dei consumi viene vista negativamente (come alcuni macro dati dell'ultima settimana sembrano mostrare). Al contrario una crescita del petrolio scorrelata alla crescita delle commodity industriali avrebbe una valenza maggiormente deflazionistica in quanto probabilmente causata da uno shock dell'offerta.
4)Dopo aver bocciato la liberalizzazione dei servizi in nome della costituzione Europea e del suo obbligato passaggio attraverso i referendum in mezza Europa (ma non in Italia) altri politici per mantenere lo status quo nazionale attaccheranno ancora l'Europa con le conseguenza di un lento sfaldamento del consenso
Per quanto riguarda la cornice dei movimenti attuali sembra che il bull market ciclico cominciato a marzo 2003 stia terminando e si stia conformando sui mercati azionari una delle possibili conformazioni di un top ciclico.

Per finire la macroeconomia appplicata ai mercati deve essere innestata da una forte componente psicologica e sociologica con diverse implicazioni contrarian.
Infatti non è tanto quanto una notizia macro è importante ma quanta importanza danno a questa notizie le mani forti in quel preciso momento.
Tu puoi o conoscere o interpretare queste reazioni per riuscire ad apllicare le reazioni all'operatività.
Per me la contraddizione non è che il mercato scende quando i leading economici mondiali scendono in quanto è previsto un rallentamento ma bensì mi stupisce il contrario a meno che non tenga conto dell'effetto trascinamento degli operatori di momentum.
Quelle che mi stupisce nella fase attuale è che mi si "venda" la paura dell'inflazione con le massa monetaria US e (escusa Europa e Japan) anche mondiale in rallentamento a meno che non si voglia sanare almeno in parte un eccesso precedente.
 

gastronomo

Forumer storico
Grazie Gipa, al solito ottimo intervento ;) - rifletterò per bene - certo è uno scenario completamente nuovo quello attuale, con la Cina "povera" di consumatori e "ricca" di produttività che finanzia il "ricco" consumatore US (vedi la Go Global Policy del 2001) e la relativamente povera corporate America - la vera rivoluzione tecnologica dell'ultimo decennio ha cambiato radicalmente gli equilibri sociali, i modelli culturali, ha visto il nascere di nuove esigenze, l'esplosione della cosiddetta società dei servizi, il terziario avanzato ecc. ecc. - la Cina, per certi versi, fa comodo e paura al tempo stesso... il potere economico, nella miopia, è pur sempre negoziabile nella logica del commercio, il potere politico, invece, è quello che a tendere può dare maggiori inquietudini
 

Nonsoniente

Forumer storico
Ciao Gipa un piccolo contributo per tenere in alto il tuo post:

Il crac finanziario


L'insanabilità della crisi a forbice tra le attività speculative finanziarie, che aumentano eponenzialmente, e le attività produttive, che stanno collassando, è alla base delle analisi economiche di Lyndon LaRouche.
La cifra complessiva degli aggregati finanziari, la cui componente principale è quella delle operazioni in derivati, si stima intorno ai 2 milioni di miliardi di dollari (stime BRI autunno 2004, vedi nota sotto). Di contro il PIL mondiale si stima sui 41 mila miliardi di dollari.
In linea teorica, dunque, il rapporto tra finanza e produzione è di 50:1.
E' noto però che le cifre del PIL sono gonfiate con espedienti vari e sempre più "creativi"; inoltre, la percentuale di certi "servizi", spesso più dannosi che inutili, continua a crescere mentre il parco tecnologico si restringe.
Anche le cifre sulle transazioni finanziarie che non vengono registrate (OTC), sono tutt'altro che attendibili. Tante banche hanno finito per "partorire" degli hedge funds, dirette da loro "ex dipendenti", a cui affidano le transazioni meno "ortodosse". Per restare comunque alle cifre ufficiali, una sola banca, la J.P. Morgan Chase, deteneva in data 30 settembre 2004 più di 43 miliardi di dollari in derivati, una cifra superiore al PIL mondiale e quattro volte il PIL degli USA.
Dallo sganciamento del dollaro dall'oro e l'istituzione del sistema a tassi fluttuanti, nel 1971, il mondo finanziario ha dato vita ad una serie di bolle speculative all'insegna della "deregolamentazione" generalizzata:

Il mercato dei petrodollari a seguito della crisi petrolifera del 1973

La crisi del debito dei paesi latinoamericani ed altri nei primi anni Ottanta

La bolla dei junk bonds (le obbligazioni spazzatura) a partire dal 1986 (nel 2004 ne sono stati emessi per 139 miliardi di dollari).

La bolla dei derivati a partire dai primi anni Novanta

La bolla della New Economy tra la fine degli anni Novanta e questo decennio

La bolla immobiliare, soprattutto negli USA ed in Inghilterra

La bolla del debito pubblico e privato nei paesi del settore avanzato.

Il volume complessivo di queste bolle cresce a spese delle attività economiche reali:

nel terzo mondo FMI e Banca Mondiale hanno presieduto all'imposizione di un sistema in cui l'estrazione netta di ricchezza reale da quei paesi supera di gran lunga il totale dei crediti concessi.
nel settore sviluppato è stata imposta una deindustrializzazione a tappe forzate: negli USA con la scusa che importare costa meno che produrre e in Europa con la scusa che i patti di stabilità di Maastricht esigono il blocco del credito pubblico, non importa se tale credito sia indispensabile nella creazione di ricchezza e nel mobilitare l'impresa privata.

Ciao Mauro
 

NNGNews

Forumer attivo
Di Massimo Intropido

Vi lamentavate perché i mercati non si muovevano? Eccovi accontentati! Un bell'uno-due di ribassi e si passa dalla lamentela per la scarsa volatilità (anche da parte di molti che nemmeno sanno cos'è la volatilità) allo sfogliare la margherita: panico o non panico? Io dico speculazione, nel senso che probabilmente uno storno ci stava, ma quando vedi buttare via tutto indiscriminatamente e comprare obbligazioni senza nemmeno far caso al prezzo, vien da pensare che chi si è appena sfasciato sull'azionario si sta sfasciando anche sull'obbligazionario. Guardate le quotazioni dei fondi nei prossimi giorni e capirete. In questi casi, se il crollo non è totale, si fanno buoni affari, proprio perché, come dice il mio amico Pigoli, i mercati buttano via l'acqua sporca con dentro anche il bambino. E salvalo il bambino, diamine! Io dico che tentare qualche acquisto è rischioso ma è estremamente sensato. Le scommesse si possono vincere o perdere, ma ce ne sono di più sensate e meno sensate e questa mi sembra proprio una delle prime. Per lo stesso motivo starei alla larga dal mercato obbligazionario, perché a questi prezzi i saggi vendono.
Veniamo alla Fiat (Milano: FIA.MI - notizie - bacheca) : terminato il conclave in Vaticano, è iniziata la Via Crucis del titolo di Corso Marconi. Anche qui si tratta soprattutto di speculazione, ma vedere Fiat sotto il suo valore nominale, ovvero sotto il valore per azione del capitale minimo di funzionamento, significa che il mercato sta pensando che questo andazzo alla lunga le sarà fatale. È un pensiero estremamente pessimistico, ma non è del tutto strampalato, visto che la “mitica” Rover ha appena portato i libri in tribunale. E questa situazione non è nemmeno da imputare primariamente a Fiat stessa, visto che proprio in questi giorni le voci di grosse difficoltà finanziarie riguardano anche la ex sposa General Motors (NYSE: GM - notizie) . È inutile: il mondo ha deciso che le automobili devono costare meno. O ci si riesce, o si chiude. Tu, caro lettore, dirai:”e ai 250.000 posti di lavoro, tra dipendenti ed indotto, chi ci pensa?” Che ci pensi Berlusconi subito o che ci pensi Prodi prossimamente a, il problema sono proprio i 250.000 posti di lavoro, nel senso che è davvero difficile pensare ad una riduzione dei costi del settore auto, se non pensa anche ad un aumento della produttività, da realizzare anche purtroppo a spese del personale. Hanno ragione i sindacati ad essere così attivi in questi mesi. Hanno capito dove sta il pericolo e cercano di scongiurarlo, ma riuscirci sarà dura. Sì, va bene, ma se il titolo scenderà tanto, lo possiamo comprare? Solo se siete dotati di coronarie forti! E solo se sapete cosa vuol dire rischiare molto!
Come vanno le OPE? Quella su Antonveneta rischia di vedere gli olandesi che si fanno sfilare sotto il naso la banca dalla Popolare di Lodi. Quella su BNL (Milano: BANI.MI - notizie - bacheca) per ora di nuovo registra solo le scaramucce verbali tra i due patti di sindacato. Ma vere e proprie controffensive non se ne vedono. Cosa fare con i due titoli? Se l'hai comprata bene, a questi prezzi Antonveneta la puoi anche vendere, tanto che t'importa di un Euro in più e meno? Se dovesse scoppiare una battaglia campale fai sempre in tempo a rientrare. Per quanto riguarda BNL, ricordati che se aderisci all'OPA ti danno della carta, pregiata, ma pur sempre carta, la quale si può svalutare. Dunque non seguire solo l'andamento in borsa di BNL, ma guardati anche Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (Madrid: BBVA.MC - notizie) , ovvero la carta che ti verrebbe offerta in cambio. Se le vedi deboli entrambe, vendi e buonanotte!
Infine come va il petrolio? Sempre “speculatissimo”, grazie. Greenspan ha smascherato una buona parte della bolla, ma ora sembra tornare la paura dei cinesi che consumano troppo. Già, come fanno i cinesi a spendere sempre di più per il petrolio, a vendere i loro prodotti ad 1/10 del prezzo di quelli occidentali e ad essere sempre così sorridenti? Si vede che in Cina hanno l'aria migliore!

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da Yahoo, interessante opinione e per tratti condivisibile.
 

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