Grazie Generali ma di ottimi thread ce ne sono diversi in giro... compreso i tuoi.
I mercati che ho deciso al momento di monitorare (Tran e Compq) hanno testato la mm50 giorni ma per il momento hanno mantenuto i valori sopra quel livello consentendo al meno per il momento il mantenimento dello scenario descritto nei giorni scorsi. L'aria di top continua comunque a respirarsi con insistenza, top che nella fase attuale si esplica attraverso una sostanziale tenuta degli indici principali ma una correzione degli indici settoriali più forti o più speculativi (es. Immobiliare, mercati emergenti ecc.).
Dal punto di vista positivo il potente sell off sul mercato dei bond e su questi mercati consente di vedere almeno un rimbalzo sostenuto dalla presa di coscenza delle pressioni inflazionistiche dovuti a dati estremamente positivi (almeno alla prima osservazione...) ma che potrebbero portare a conseguenze negative (vedi rialzo dei tassi o comunque dichiarazione di intenti) solo dopo la riunione del FOMC prevista ai primi di maggio.
Il mercato potrebbe quindi riprendersi e stabilizzarsi sfruttando comunque parte delle uscite dai bond market e parte dalle ricoperture di coloro che durante l'ultimo ribasso si sono posizionati short. Occorre un indebolimento del dollaro che potrebbe manifestarsi visto il raggiungimento di livelli significativi nel cambio con l'euro....
Certo che gli analisti restano estremamente positivi e i sell da marzo 2003 a marzo 2004 sono diminuiti seppur frazionalmente e seppur non al livello minimo visto nel 2000 o comunque nel quinquennio 1995/1999 risultano pari al 9,4% delle azioni coperte cioè un livello estremamente bassotenuto conto della riforma post scandali ifnanziari avvenute nel settore ricerca.
Ma al di là dell'entusiasmo di Wall Street anche analisti indipendenti sembrano pervasi da un certo entusiasmo motivato da dati macro innappuntabili (o quasi...)
Un esempio è l' ultimo report della BCA Research:
Sul mercato del lavoro i dati della BCA mostrano una crescita del reddito personale che anche depurato dai benefici fiscali e ridotto dall'eventuale mancato rifinanziamento dei mutui a causa della crescita dei tassi risulta solido e robusto e garanzia di una solida ripresa soprattutto con un recupero ulteriore degli occupati.
Tutto semplice e documentato... ma con un grande dubbio.
Come mai la FED mantiene il gap tra crescita del GDP e tassi a livelli mai visti negli ultimi 50 anni... ed il riassorbimento di questo gap porterà ulteriori squilibri in un mercato estremamente correlato oppure servirà per attenuare eventuali pressioni sui prezzi?