Macroeconomia la situazione (3 lettori)

gipa69

collegio dei patafisici
Ciao generali...... :) hai ragione sono drogato... neanche al sabato posso fare a meno della finanza :D
Comunque vedo che il dollaro ti sta dando retta..... con tutte le implicazioni extramarket....

Per il momento un pò di grafici economici....

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generali1984

Forumer storico
Uppete :)

Alan il magnifico ha detto che il debito personale degli omini
a stelle e strisce non è preoccupante ..............
.............certo che gli frega a lui , mica ha un mutuo per la casa e un
lavoro precario :D
 

generali1984

Forumer storico
Il superindice a stelle e strisce è sceso ancora , ed è la quarta volta
consecutiva , una volta .......tanto tempo fa si diceva che anticipava
di sei mesi lo stato dell'economia e un calo consecutivo per tre volte
significava quantomeno regresso economico .......ma son solo retaggi
di un lontano passato , cosine che dopo la "gnu economy" non hanno
più senso ..........chissà che Alan il magnifico non lo abolisca per
ingiustificato pessimismo :rolleyes:

Gipa , dacci un grafico del superindice a 20 anni
contro l'economia , uno stessa distanza contro la borsa ,
poi uno dell'economia contro dollaro e uno del dollaro contro la borsa,
poi uno ................:D :p
 

gipa69

collegio dei patafisici
Quale è l'importanza delle elezioni US?

La domanda è naturalmente rivolta ai mercati in quanto è diversi mesi che seguiamo i pattern presidenziali, svisceriamo l'andamento del mercato nel passato per cercare una bussola per il presente; insieme al prezzo del petrolio, la lettura dei sondaggi elettorali US sono diventati il pane quotidiano di molti traders.
Per fare il punto della situazione occorre capire il possibile impatto che le elezioni avranno dal punto di vista economico ed in parte anche politico.
Per sgombrare il campo da eventuali equivoci secondo me le elezioni US avranno un impatto di breve sul mercato chiunque sarà il vincitore in quanto le scelte strategiche del nuovo presidente non potranno differire in maniera significativa dalle scelte dell'attuale presidente.
In ogni caso infatti la guerra al terrorismo continuerà, magari in altri termini ed in nuove situazioni ma continuerà perchè nessun presidente eletto democraticamente può permettersi un secondo attentato sul proprio territorio.
Ed in ogni caso le politiche economiche continueranno ad essere orientate a stimolare i consumi e la crescita in quanto nessun presidente eletto democraticamente si può permettere una pesante recessione.
L'incertezza del mercato delle ultime settimane è una commistione di motivi:
alcuni earning non brillanti
rallentamento della Cina
prezzo del petrolio elevato
incertezza elettorale
per quanto riguarda quest'ultimo punto il recupero di Kerry post dibattiti televisivi ha impresso nel mercato il ricordo del pasticcio che ha portato Bush alla Casa Bianca, il fatto che i sondaggi indichino estremo equilibrio serve ad aumentare la tensione preelettorale ed il mese di ottobre è stato fino a questo momento più simile ad un'anno in cui lo sfidante ha sconfitto il presidente uscente.
Ma le condizioni intermarket sembrano più favorevoli ad un bottom già verificatosi o prossimo a realizzarsi sui mercati azionari e posizionate per supportare un discreto rally.
la debolezza del dollaro nei confronti dello Yen in particolare potrebbe sostenere il tech US (la sovraperformance era già stata segnalata alcune settimane fa!) e potrebbe mantenere forti le azioni commodity oriented mentre la sovraperformance degli indici allargati fornisce lo spessore al possibile recupero.
D'altronde la debolezza del dollaro potrebbe ancora dare linfa alla reflazione mondiale, alla crescita delle masse monetarie globali e alla crescita correlata dei mercati.
Questa debolezza è Fed indotta e per capire le motivazione occorre andare a vedere la crescita anemica della MZM (la massa monetaria più facilmente disponibile..) ed in particolare osservare il ratio tra lo SPX e il trentennale americano che mostra una congiunzione fondamentale.
Occorre un recupero dagli attuali livelli per non segnare un break troppo favorevole alla deflazione e al tono difensivo degli investitori.

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christiano

Forumer attivo
Salve a tutti.
Per contraccambiare la tua visita Von Orsen si introduce nelle tue amene stanze sperando di non arrecare disturbo con le sue elugubrazioni economiche.
Il dato saliente degli ultimi mesi è che le materie prime hanno avuto i prezzi molto caldi, a cominciare dal petrolio. Questo fa il paio con il mercato immobiliare che essendo alieno dai panieri governativi su cui viene calcolata l'inflazione è letteralmete esploso. Ma c'è una motivazione a questo? E' colpa degli speculatori se ad una bolla ne segue un'altra?
Beh la colpa è degli stampatori di moneta. Un mare immenso di carta che i governi non sanno più dove mettere. Carta verde, destinata a perdere il suo valore di facciata, come ha fatto la Lira dalla fine degli anni settanta.
Per avere un'idea della stamperia guardate questo grafico:

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Siccome il denaro non sfugge alla legge della domanda e dell'offerta, ecco che le materie prime aumentano di prezzo per l'eccesso di domanda. Non sapendo che farci con tutta questa carta virtuale ecco che per esempio nell'oriente piuttosto che far salire i valori delle valute locali ed affossare il dollaro si comprano materie prime (reali) e con il resto titoli di debito americani. Tanto è vero che se smettono di comprare materie prime, perchè il mercato è surriscaldato, i tassi a lunga americani scendono se il surplus commerciale è superiore alla generazione di debito. Questo spiega la discesa dei rendimenti obbligazionari dell'ultimo periodo.

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Chissà quanto potra durare questo paradosso. Alla fine quando la gente si renderà conto che la carta è carta saranno dolori!
 

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