Macroeconomia la situazione

I nostri omaggi alla signora :)
e ricordagli che il nostro è il più nobile dei "vizi" ai quali si dedica
l'uomo ; farsi la guerra senza male fisico :D

...............
Questo non significa che dopo un periodo irragionevolmente prolungato
di salita contro le evidenze economiche si debba per forza ritrovarsi
con il muso stampato contro un -22% anzi , la più probabile delle
conclusioni è una prolungata debolezza che allontani dai massimi
fino alla esplosione di negatività ; difficile misurarla , diciamo che
un -10% giornaliero è un buon limite sia fisico che mentale ;
quello che provocò il -22% fu , secondo il mio modesto parere ,
da ricondursi per oltre la metà ai "sistemi computerizzati di vendita"
che quasi tutti gli istituzionali adottavano in quel periodo ,
sistemi che oggi farebbero sorridere per inefficienza qualunque
stop loss manuale figuriamoci se comparato ai più sofisticati ,
usati oggi , quasi come comparare una 500 alla Enterprise ;
eppure allora erano il non plus ultra per chi faceva gestione passiva
in pratica si metteva in scaletta di vendita un tot% ogni tot% che l'indice
perdeva , fino al limite minimo di mantenimento .
Es. Il fondo "volpe" ha in gestione un portafoglio di 100 per conservare
il limite di solvibilità deve sempre avere una certa percentuale di
sopportabilità , deve quindi alleggerire la posizione in azioni quando
questa rischia di intaccare il patrimonio ;
così il "volpe" inserisce gli stop loss a scalare
a) 1% del totale in vendita a -3% del mercato
b) 2% = = -5% =
c) 3% = = -7% =
d) 4% = = -10% =
(naturalmente queste sono percentuali buttate là per farvi capire il
mio punto di vista su come andarono le cose , ma presumibilmente
il meccanismo era quello )
Ora immaginate che praticamente TUTTI gli istituzionali Usa utilizzavano
questo meccanismo , in pratica la vita era facile da gestore , si
cercava di prendere quando il mercato dava e limitare i danni quando
il mercato scendeva , una specie di fantasioso stop trailing ,
bene immaginate ora un titolo come GE o IBM titolo presenti in TUTTI
i fondi l'azione IBM da 150 avrà un primo stop a 149 un altro fondo
a 148,5 un terzo a 148,35 moltiplicato per TUTTI gli istituzionali ..........
.........come essere in un palazzo di 150 piani al quale di colpo vengono
fatti crollare gli ultimi 10 piani un misero 5% in fondo ,
ma che si abbatte sul 140° piano con tutto il suo peso é a quel punto che
i TS automatici esprimono tutta la loro cattiveria latente , prima
che si possa fare qualcosa iniziano a scaricare valanghe di titoli da
ogni parte dell'America , non si tratta più di un fondo che vende una azione,
e tutti si chiedono "cosa mai saprà" no qui scaricano tutti di tutto ,
in un crescendo che nemmeno Ravel avrebbe potuto immaginare !
Certo il mercato non ha la velocità odierna ( quindi la caduta è "lenta"
ma forte e costante ) ma è impreparato mentalmente , incapace
di abbracciare mentalmente l'orrore che gli si precipita addosso
e quandi prima di organizzare le file di resistenza ; ovvero staccare
le spine dei computer ci mette troppo , anche senza i computer la
tendenza seppur affievolita non cambia , in compenso i meno emotivi ,
iniziano a far qualche conto e comprendono che per chi vive in $
i prezzi iniziano a farsi oltremodo interessanti , pur con estrema selettività

a) Questo non toglie ASSOLUTAMENTE nulla alla situazione disastrosa
nella/verso la quale si muoveva l'economia Mondiale , erano mesi
che i nervi erano tesi e il sabato precedente Baker aveva dichiarato
ufficialmente che l'America non avrebbe più garantito la tenuta del dollarozzo verso le altre valute , praticamente come mettere una tanica
di benzina ,a miccia corta e accesa ,in un fienile

......................

i punti con lettere non sono ancora presenti , ma mi sembra di vederne
i contorni :rolleyes:
 
ieri avevo giustappunto salvato un intervento di pierrone in altri lidi su quello che successe con i famigerati sistemi automatici

il crollo dell'87 ebbe quelle proporzioni stratosferiche per colpa di programmi di "copertura dinamica" molto in voga fino a quel giorno (e poi sparirono): con mercati dei derivati poco liquidi ed efficienti non c'era sufficiente disponibilità di opzioni put per proteggere i portafogli. I programmi di copertura dinamica perciò davano ordini di acquisto o vendita sulle azioni in maniera da simulare il comportamento di una ipotetica put (non disponibili efficientemete sul mercato), e quindi ricavare la medesima protezione che avrebbe garantito il possesso di tali opzioni.

Tali programmi erano però talmente diffusi, che i loro ordini sul mercato "autorealizzarono" il disastro: le put "teoriche" infatti a mano a mano che si scendeva diventavano sempre più a delta negativo, quindi per ricavarne lo stesso effetto protettivo (visto che non le avevano) venivano vendute azioni in maniera tale da abbassare i delta dei portafogli. Le vendite provocavano ribassi, e i ribassi richiamavano a nuove vendite per ricopiare le protezioni offerte dalle opzioni di cui volevano ricopiare il comportamento, e la spirale esplose.

Grazie a quel giorno presero definitivamente slancio i mercati dei derivati, la cui mancanza provocò quel crollo. Con mercati derivati liquidi come oggi probabilmente il lunedì nero non ci sarebbe mai stato



supponi che hai 100.000 euro investiti in Enel, e che negli anni prima l'azione sia salita molto. Puoi vendere e monetizzare il rialzo, oppure puoi oggi comprare una put su Enel e proteggerti (con un piccolo costo) da eventuali ribassi violenti, senza per questo rinunciare a ulteriori rialzi.

Nell'87 la put non la trovavi, perchè non c'era. Come fare a proteggersi nella stessa maniera? compri una "put virtuale".

Se tu oggi compri una put, questa avrà un valore matematico di protezione (delta): per esempio se una certa put su Enel protegge per il 10% (delta 0,1%), significa che ogni 1% di discesa di Enel sulla put guadagni lo 0,1%. Se percio compri 10 put, ti proteggi totalmente: se Enel scende dell'1%, sulle put guadagni 0,1%*10= 1%. La protezione è totale.

Il problema è che se Enel scende, anche la percentuale di protezione offerta dalla put varia: non sarà più lo 0,1% ciascuna, ma mettiamo lo 0,2%. Se perciò parti coperto dalle put e Enel scende, alla fine non sarai più neutro ma avrai una protezione eccessivamente coperta, sarai perciò ribassista. A quel punto compri un pò di enel, oppure vendi un pò delle tue put, e torni a essere coperto.

Nell'87 non c'erano le put. Come costruirsi una put virtuale? attraverso un sistema automatico di vendita/acquisto sull'azione stessa, in maniera da avere una posizione di protezione analoga a quella offerta da una put.

LA questione è abbastanza "perversa" ma era questa:

Ipotizza di avere 100.000 azioni che costano 10 dollari. Vorresti (ma non puoi) comprare una put strike 8 per proteggere la posizione in modo che non perdi più di 2 dollari per azione.
Facendo dei calcoli abbastanza complessi che non starò qui a spiegare, si sarebbe per esempio trovato che all'inizio la put proteggeva il 20% delle azioni.

Si parte perciò da questa posizione:

100.000 azioni "core investment" + 20.000 azioni short (put virtuale) = 80.000 azioni

Poi supponi che l'azione scende, la put virtuale aumenta il suo livello di protezione, mettiamo che passa al 30%. Tu però hai in mano una protezione solo per il 20%, devi arrivare al 30%, e devi quindi vendere 10.000 azioni. Alla fine avrai:

100.000 azioni "core" + 30.000 azioni short (put virtuale)

Poi il mercato scende, e si devono per esempio shortare altre 20.000 azioni, che fanno passare la posizione a:

100.000 azioni "core" + 50.000 azioni short (put virtuale).



Nell'87 erano talmente diffusi questi sofisticati sistemi di copertura, che provocarono una spirale perversa alla fine della quale il mercato fece il più grosso crollo della storia:

piccola discesa----->vendite ordinate dal programma di gestione----->a causa di queste vendite il mercato scende------>i programmi ordinano nuove vendite------> a causa di queste nuove vendite il mercato scende-------> partono altri ordini di vendita, etc. etc.
 
Anzitutto puntualizzerei che le opzioni in Usa erano già presenti ,
magari non in numero sufficiente per coprirsi tutto un portafoglio ,
ma non per questo si può dire che il mercato non fosse
efficiente , era un'altro mercato , in quanto poi al fatto che le opzioni
vengano utilizzate per "copertura di portafoglio" permettimi un sorriso
ironico , temo , anzi sono sicuro , che altro non siano che l'ennesima
espressione di illusione e incompetenza portata magistralmente a
livelli altissimi , ma questa è una fuga in avanti ; se si svelano
anticipatamente i punti numerati tutto il mio vaneggiamento se ne va
a farsi friggere :D

Pierrone è bravo e sicuramente crescendo in esperienza sarà un
trader favoloso , ma se scrive
"Grazie a quel giorno presero slancio i mercati dei derivati , la cui
mancanza provocò quel crollo , con i mercati derivati liquidi come oggi
probabilmente quel lunedì nero non ci sarebbe mai stato"
bhè guardiamo la stessa cosa e vediamo due cose diverse .

a proposito , visto che nel 1987 non c'erano put (premi) chi mi ridà i
30.000.000 vecchio conio che persi in un dont nel giugno 86
Generali base 170.000 premio 30.000 e che mi tolsero il sonno
per una settimana ? :rolleyes:
C'erano c'erano , c'erano i Dont i Put gli Stellage ..........
.....mi sembra di ricordare anche strip e strap , ma forse mi confondo
con gli spettacolini che frequentavo :D


Diciamo che c'era una diversa visione e diversi strumenti , adeguati
alle attese del mercato e all'altezza del livello dei partecipanti
(molto basso nel mio caso) , i soldi con le opzioni li fanno quelli
che hanno non grandi capitali , ma visione di lunghissimo periodo ,
avendo il fisso e vendendo put o call a seconda della visione
di mercato .........
oggi con l'avvento della new economy
e del trading fai da te con la postazione computer da casa che ti sembra
di star per lanciare la Voiager qualcosa devono tirar fuori ........
ma ripeto questa è una fuga in avanti :)
 
Della crisi del 1987 non mi preme sottolineare il crollo del lunedì nero ,
ma tutto il periodo 85-87 , in quanto al lunedì nero ,
non rappresenta che un giorno entrato a pieno diritto nella leggenda ,
un episodio nient'altro , non è con gli episodi che si possono fare
soldi "ragionati" che son poi quelli che ci interessano .

I mercati Usa son saliti prima del lunedì nero e son saliti dopo
il lunedì nero ben più di quanto non abbiano fatto i mercati Europei ,
il Giappone è escluso da OGNI confronto , si è sparato una pera tale
fino al 1990 che per smaltirla ci ha messo più di 10 anni ma in quel caso
non parliamo di una bolla normale , parliamo di qualcosa che assomigliava
molto alla bolla dei tulipani per quanto riguarda il settore immobiliare ;
il valore degli immobili cresceva continuamente e veniva offerto come
garanzia per acquisti azionari a credito , le banche incrementavano le
risultanze in bilancio e di pari passo le grandi finanziarie si indebitavano
con gli istituti di credito per comprare esse stesse azioni .
(mi sembra di aver letto che il valore "stimato" del parco imperiale
fosse pari al valore di tutta la California ) ;
poi ...................

8 All'epoca si studiava la "nuova via del sol levante" come esempio di
giusto sviluppo economico , uscivano soldi da tutte le parti , la
moltiplicazione dei pani e dei pesci in confronto sembrava uno spettacolo
da baraccone di periferia , nessuno metteva in discussione la solidità
del sistema , anzi si faceva riferimento proprio alla solidità di base
visto che tutta l'impalcatura si reggeva su una ricchezza reale come
quella immobiliare .


Ora il fatto che Alan l'intrepido abbia fatto tale riferimento in una delle sue
audizioni più acclamate è solo una bislacca coincidenza
"l'indebitamento personale non è preoccupante , perchè bilanciato
da possedimenti immobiliari "
 
Nei prossimi giorni potrei avere qualche problema sul computer per cui potrei non essere presente.
Sul discorso derivati vorrei aggiungere alcune cose.
Certamente il mercato dei derivati nel 1987 non era liquido come quello odierno ma la situazione attuale non è certo entusiasmante.
La maggior parte dei derivati US (che sono legati ai tassi e all'obbligazionario...) è detenuto da tre banche commerciali US e questa mancata diversificazione non è certo un bene tenuto conto anche dell'effetto derivati su Fannie e Freddy.
In più la maggior parte dei contratti sono quotati fuori mercati regolamentati con i conseguenti problemi di liquidità.
A conferma del mio commento qualche graffo esplicativo....

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Per quanto riguarda invece i derivati più liquidi (e tralasciando gli strutturati bancari...) e cioè futures e opzioni azionarie è vero che questi strumenti sono diventati più liquidi e gli investitori più consapevoli ma resta il fatto che sembrano ancora uno strumento per fare arricchire pochi e spesso sempre gli stessi.(cioè quelli con grosse risorse e molto tempo a disposizione)
Tralasciando i livelli di put sugli indici acquistate su livelli degli indici molto elevato vi posto un grafico alquanto esplicativo relativo al COT sullo spx relativo ai piccoli investitori US negli ultimi anni.
Notare la posizione a marzo 2002 degli small con gli indici ai livelli attuali e sempre la posizione degli small ora.... :rolleyes:


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...........

Fra le altre borse che in quei convulsi giorni di ottobre precipitarono ,
senza dubbio il secondo posto dopo Wally , spetta alla City Londinese ,
in due giorni entrambi da -10% (più o meno) il listino inglese
prese quella che credo sia la batosta più imponente della sua storia ,
certo altre borse fecero cassa di risonanza , come Hong Kong che
chiuse i battenti a data da destinarsi , ora non ricordo quando riaprì ,
ma il provvedimento fu ad effetto .

9) Londra perse molto più delle colleghe Europee , non solo per la sua
appartenenza alla visione anglosassone del mercato , ma perchè i
suio concittadini erano i più indebitati del Continente

Buffo , come la storia insegni poco , con provvedimenti ad hoc il
governo schivò fallimenti personali e societari , ma fu un'arma a doppio
taglio , i cittadini seguitarono a indebitarsi e le società posticiparono
in avanti ..........entrambi pagarono il conto nel 92 .
Dopo aver demolito la lira i mercati
rivelarono il vero bersaglio delle loro mire , e in un memorabile duello
durato un pomeriggio ( anche meno ) spazzarono via la Bank of England
e la Buba che solo il giorno prima aveva accordato agli Inglesi l'aiuto
negato con fastidio agli Italiani ; i grandi speculatori non aspettavano altro
una massa di soldi sufficientemente grande per far bottino ;
in quel pomeriggio furono seppelliti i sogni di onnipotenza della Buba
e la ridicola impalcatura monetaria Europea e fu seppellita in maniera
totale la presunzione delle banche centrali di poter dirigere a piacimento
politica monetaria e valutaria .
Ma questa è un'altra storia , ci interesserà quando e se il dollarozzo si chinerà fino a 1,40 .

.....................
 
FeRR@ ha scritto:
non sono correlazioni tra oggi e l'87, ma tratta solo l'87....... le correlazioni e i commenti li farete poi voi competenti se lo riterrete utile ;)


Se fra i "competenti" hai messo anche me .............
......................non ti permettere mai più :P


Una delle cose che vorrei assolutamente evitare scrivendo è che qualcuno
prenda le mie considerazioni come degne di assoluta considerazione ,
ripeto ancora e sempre lo farò . Ragionare : ricercare notizie , informazioni , caratteristiche tecniche dei prodotti e verificarne
CON SE STESSI se sono adeguate a noi (non tutto ci è adeguato) ,
SOLO dopo essere giunti a conclusioni preliminari confrontare le
nostre aspettative con quello che altri pensano e si aspettano
(poco importa che gli altri siano accademici giornalisti o .........forumisti )
e rimettere così tutto in discussione cercando non punti di conforto
alla nostra tesi , ma punti di contrasto che possano farci capire che stiamo
percorrendo una via sbagliata .

La mia sola competenza consiste nell'essere consapevole della mia
incapacità .


Esempio : come ha fatto notare Fleursdumal ; Pierrone ha scritto che
con il mercato dei derivati liquido e funzionante come è quello di oggi
un crack come quello dell'87 non si potrebbe mai verificare ;
invece per me è proprio l'opposto , personalmente considero "l'industria"
dei derivati una potenziale causa di amplificazione di un grande crack ,
in effetti non abbiamo ancora mai avuto una grande crisi da quando
i derivati hanno raggiunto l'ampiezza che hanno ; quando arriverà ,
perchè sul fatto che arriverà non ci piove , vedremo come i derivati
"aderiranno" al sistema ; pensate per un attimo alla remota possibilità
che con il petrolio a 50 $ si verifichi un tentato rovescio della casa Saudita
non una cosa da fiera , ma qualcosa di ben organizzato , siete in grado
di prevederne le ricadute ? a quanto volerebbe il petrolio 80-100-120 ?
e come si scaricherebbe questo sulle borse ? e sui contratti di garanzia ?
io non riesco nemmeno minimamente a calcolarne la ricadute .
Bene per chi riesce a vedere tranquillità in una strutturazione che si
limita alla pura "creazione" finanziaria su un sottostante industriale
moltiplicandolo , io ci vedo nero , ma non per questo mi metto le bende
agli occhi , sempre pronto a ricredermi quando all'indomani della crisi
prossima ventura il sistema dispiegherà le vele e cavalcherà le onde
trainandoci oltre ............speriamo non si tratti di un'ancora che ci
trascinerà a fondo per molti anni .
 

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