Macroeconomia la situazione (1 Viewer)
- Creatore Discussione gipa69
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gipa69
collegio dei patafisici
Verra rispettato il "sell on news" ?
Mentre il mercato consolida sui massimi come nel recente passato e il [LINK:02208d61cb]Nasdaq comp.[/LINK:02208d61cb] danza su una resistenza importante tutte le situazioni restano aperte e vedremo domani se le indicazioni dell'after-hour verrano rispettate o se il "sell on news" serale verrà smentito dal mercato.
Al termine delle contrattazioni di stasera, l'indice Dow Jones è avanzato dell'1,07% a 10.538,37 punti, lo S&P 500 dello 0,83% a 1.130,52 punti e il Nasdaq lo 0,70% a 2.111,13 punti trascinati dalle buone performance delle aziende telefoniche (galvanizzati dalle voci di una possibile fusione tra società di telefonia mobile Cingular e At&t Wireless).
Sul mercato, inoltre, si sono fatti sentire positivamente anche i dati macroeconomici in calendario come il dato sui prezzi alla produzione in crescita oltre le stime (+0,3% a dicembre) e quello sul deficit commerciale a novembre diminuito, contro ogni previsione, a 38 miliardi di dollari, oltre alle affermazioni del Beige Book - consueta analisi della Fed sullo stato di salute delle finaze americane - secondo il quale "l'economia americana continua a migliorare" mese dopo mese.
Lo spazio per una correzione che sul nasdaq potrebbe almeno andare a 2000 c'è ma la speculazione è salda.....
Un occhio alle relazioni intermarket
Dal mese di Aprile 2003, ad una discesa del dollar index ha corrisposto la forza dell'azionario mentre ad un recupero ha corrisposto l'unica fase di consolidamento.
Naturalmente la relazione non è day by day ma occorrono osservazioni di più periodi.
Mentre il mercato consolida sui massimi come nel recente passato e il [LINK:02208d61cb]Nasdaq comp.[/LINK:02208d61cb] danza su una resistenza importante tutte le situazioni restano aperte e vedremo domani se le indicazioni dell'after-hour verrano rispettate o se il "sell on news" serale verrà smentito dal mercato.
Al termine delle contrattazioni di stasera, l'indice Dow Jones è avanzato dell'1,07% a 10.538,37 punti, lo S&P 500 dello 0,83% a 1.130,52 punti e il Nasdaq lo 0,70% a 2.111,13 punti trascinati dalle buone performance delle aziende telefoniche (galvanizzati dalle voci di una possibile fusione tra società di telefonia mobile Cingular e At&t Wireless).
Sul mercato, inoltre, si sono fatti sentire positivamente anche i dati macroeconomici in calendario come il dato sui prezzi alla produzione in crescita oltre le stime (+0,3% a dicembre) e quello sul deficit commerciale a novembre diminuito, contro ogni previsione, a 38 miliardi di dollari, oltre alle affermazioni del Beige Book - consueta analisi della Fed sullo stato di salute delle finaze americane - secondo il quale "l'economia americana continua a migliorare" mese dopo mese.
Lo spazio per una correzione che sul nasdaq potrebbe almeno andare a 2000 c'è ma la speculazione è salda.....
Un occhio alle relazioni intermarket
Dal mese di Aprile 2003, ad una discesa del dollar index ha corrisposto la forza dell'azionario mentre ad un recupero ha corrisposto l'unica fase di consolidamento.
Naturalmente la relazione non è day by day ma occorrono osservazioni di più periodi.
gipa69
collegio dei patafisici
Gran bel grafico Gù secondo me però la MM10 giorni del CPC dovrebbe essere con la chiusura di Venerdì a 0,64 e cioè sul test della rossa che nel recente passato ha individuato una fase di consolidamento correggimi se sbaglio. 
per quanto riguarda il dollaro per una violenta correzione al rialzo intendo un recupero che vada oltre i possibili test della MM50 e della MM200 e quindi un recupero sopra il 10% (sull'euro anche maggiore direi...) che infici la scelta svalutativa per ottenere dei vantaggi per il settore manifatturiero e tech in termini di esportazioni. Per il momento il mercato sta assorbendo la parte più speculativa di un movimento inevitabile almeno fino a 1,18/1,20 contro euro.
Non bisogna però perdere di vista il resto... infatti se il recupero del dollaro continuerà ad essere accompagnato da una discesa dei rendimenti obbligazionari allora il movimento sarà meno penalizzante per il mercato US in quanto porterà ad una ennesima rotazione (dagli esportatori alle sociatà orientate ai consumatori...). Se invece il recupero del dollaro porterà ad una rialzo dei rendimenti obbligazionari (come è successo nell'ultimo anno a causa degli interventi delle banche centrali che scemano nelle fasi rialziste del dollaro..) potrebbe essere più negativo.
A novembre gli investitori stranieri si sono di nuovi presentati su quei mercati sia obbligazionari ma ancora di più azionari e questo, sembra un paradosso, ma deve essere gruaduale e non eccessivamente spinto per non far rinforzare troppo l'economia US e continuare a far crescere gli squilibri.
per quanto riguarda il dollaro per una violenta correzione al rialzo intendo un recupero che vada oltre i possibili test della MM50 e della MM200 e quindi un recupero sopra il 10% (sull'euro anche maggiore direi...) che infici la scelta svalutativa per ottenere dei vantaggi per il settore manifatturiero e tech in termini di esportazioni. Per il momento il mercato sta assorbendo la parte più speculativa di un movimento inevitabile almeno fino a 1,18/1,20 contro euro.
Non bisogna però perdere di vista il resto... infatti se il recupero del dollaro continuerà ad essere accompagnato da una discesa dei rendimenti obbligazionari allora il movimento sarà meno penalizzante per il mercato US in quanto porterà ad una ennesima rotazione (dagli esportatori alle sociatà orientate ai consumatori...). Se invece il recupero del dollaro porterà ad una rialzo dei rendimenti obbligazionari (come è successo nell'ultimo anno a causa degli interventi delle banche centrali che scemano nelle fasi rialziste del dollaro..) potrebbe essere più negativo.
A novembre gli investitori stranieri si sono di nuovi presentati su quei mercati sia obbligazionari ma ancora di più azionari e questo, sembra un paradosso, ma deve essere gruaduale e non eccessivamente spinto per non far rinforzare troppo l'economia US e continuare a far crescere gli squilibri.