Forse, ma lo grido forte FORSE sarebbe il caso di intervenire NELLA giustizia italiana.
Ci sono delle barzellette descritte qui sotto :
Posto che sia i magistrati che i giudici sono dipendenti statali, le principali differenze sono le seguenti:
1. il magistrato, conosciuto anche come pubblico ministero, ha l'obbligo di esercitare l'azione penale,
così come descritto dalla Costituzione all'art. 112. Il chè significa che il PM, ricevuta la notizia di reato,
deve fare quanto in suo potere per avviare le indagini e concludere o con la richiesta di archiviazione del caso, oppure con il rinvio a giudizio;
2. il giudice è sì un magistrato, che però ha scelto di aspirare alla carica di magistrato di tribunale.
Il compito di un giudice sarà quello di decidere sulle controversie a lui assegnate, che siano esse in ambito civile o penale.
Sia il magistrato che il giudice devono essere autonomi, imparziali, obiettivi e mai di parte, essendo soggetti solo ed esclusivamente a ciò che dice la legge.
Una volta superato il concorso per la magistratura, si potrà scegliere di seguire un tirocinio di due anni (uno se si è già avvocati),
il completamento del quale darà avvio alla carica di giudice presso uno dei Tribunali presenti sul territorio nazionale.
E chi desidera diventare ermellino?
Beh, la strada è lunga e tortuosa e si stima che per arrivare alla Corte di Cassazione
(massima aspirazione per un magistrato) la ''gavetta'' dovrebbe durare circa 20 anni, e questo periodo di tempo è tassativo per legge.
Perché per diventare giudice della Corte Suprema non bastano 11 anni di carriera fra le aule dei Tribunali:
ad essi se ne aggiungono altri 8 come giudice della Corte d'Appello.
Ma volete mettere la gloria di sedere con la toga rossa e l'ermellino?
Alcune testate giornalistiche parlano di giudici più pagati al mondo,
se consideriamo che quelli italiani possono arrivare a percepire anche quindici mila euro verso la fine della propria carriera.
Perché in realtà tutto dipende dagli anni di lavoro, dalle indennità percepite, dall'ambito scelto (se civile/penale, amministrativo, ecc...), ma anche dalla carriera.
Partiamo dal tirocinante che svolge l'attività come uditore prima di diventare magistrato di tribunale.
Lo stipendio varia da poco più di 2 mila euro (escluse le indennità) che salgono a circa 2800 euro una volta diventato giudice di Tribunale.
Lo stipendio viene rivalutato in genere dopo alcuni anni che consentono di percepire i cosiddetti ''scatti di anzianità''
che possono arrivare anche a 1700 euro al mese in più per un singolo giudice.
Dopo tre anni di carriera il giudice di tribunale può arrivare a guadagnare poco meno di 4 mila euro al mese
fino a raggiungere i 6.700 euro circa (incluse le indennità) dopo breve tempo.
E si parla di stipendio netto.
Meno di 6 mila euro (si fa per dire) è lo stipendio di un giudice della Corte d'Appello in erba, al principio della propria carriera.
Ma basta poco tempo per sfiorare gli 8.700 euro (incluse le indennità) percepiti a fine mese.
Meglio va per gli ermellini, che partono da poco più di 8 mila euro fino a sfiorare i 14.200 euro con gli scatti di anzianità.
Gli stipendi appena delineati sembrano briciole se si prendono a riferimento le buste paga dei giudici amministrativi,
che riescono a guadagnare anche 15 mila euro mensili verso la fine della propria carriera.
Il perché è facile intuirlo, visto la materia tortuosa qual'è quella della ''cosa pubblica'', considerando che lo stipendio di partenza è di 4 mila euro o giù di lì.
E, nonostante la mole di lavoro si sia ridotta in virtù di una delibera che pare abbia ridotto il numero di vertenze attribuite ad ogni singolo giudice dei TAR,
lo stipendio del giudice amministrativo è molto più elevato del giudice ordinario.
Sempre secondo alcuni studi presenti su internet, va meglio ai giudici della Corte Costituzionale che guadagnano,
a quanto sembra, il triplo dei corrispettivi giudici americani.
Si parla dell'ordine di 550 mila euro all'anno per il Presidente della Corte e di 450 mila euro circa per i singoli giudici.
Cosa significa?
Che lo stipendio di un membro della Corte Costituzionale va dai 37.500 ai 45 mila euro al mese. Si tratta di cifre che fanno uscire gli occhi dalle orbite.
Considerati ''la quarta magistratura'', i giudici tributari sono i più penalizzati, assieme ai giudici di pace
che, ancora oggi, annunciano battaglie per vedersi riconosciuti i diritti in busta paga.
Si stima che un giudice tributarista non arrivi a guadagnare 60 mila euro lordi all'anno,
senza contare che, per ogni singolo ricorso deciso dal magistrato, la legge riconosce un compenso di 25 euro.
Un tantino meglio va al giudice di pace, retribuito con una serie di indennità commisurate in base alle udienze ed alle sentenze depositate.
Pare infatti che un giudice di pace non possa guadagnare più di 72 mila euro all'anno, tetto massimo stabilito dalla normativa di settore.
Disparità di trattamento?
Forse, magari giustificata dal fatto che esiste una netta differenza fra giudici ordinari (quelli dei tribunali, delle corti d'appello, della Cassazione, ecc...)
e giudici onorari (tributari e giudice di pace).
Di fatto l'accesso alla carica di magistrato onorario è più semplice e meno complessa di quello ordinario.