LA VITA NON E' TROVARE SE STESSI. LA VITA E' CREARE SE STESSI

Ma và. Non lo avrei mai pensato.

Il 27% dei 541 milioni di fatture elettroniche per un imponibile di oltre 1000 miliardi
emesse tra gennaio e metà aprile è partito da Milano e provincia.

Dietro il capoluogo lombardo, da cui aziende e professionisti hanno inviato per via telematica 147 milioni di e-fatture,
c’è Roma, con 118 milioni di documenti (poco più del 21%).
Torino è a quota 20,2 milioni, seguita da Bologna (13,6 milioni) e Napoli (10,5 milioni).

Palermo si ferma a 3,3 milioni, lo 0,6% del totale, contro i 6,1 milioni di Bari,
che ha la metà degli abitanti del capoluogo siciliano.

Sono i dati dell’Agenzia dell’Entrate aggiornati al 15 aprile, stando ai quali
sono stati finora 2,9 milioni i titolari di partita Iva che hanno utilizzato la nuova infrastruttura telematica
 
Che ci siamo almeno 3 blocchi di potere al mondo è risaputo.
Puoi scegliere se stare con uno dei 3 o cercare di costruire il quarto blocco.
Ma serenamente, non come è stato fatto sinora......praticamente in lotta con tutti.

Il vertice della destra francese, in un albergo di Strasburgo, cuore dell'Unione europea,
parla della sfida per il prossimo Parlamento europeo e parla di alleanze e obiettivi:
"Dappertutto in Europa le nostre idee attirano e guadagnano terreno, perché portano speranza e sono giuste",
ha detto la leader di Rn, erede del Front National. E ribadisce: "Le nostre idee sono al servizio di tutti i popoli dell'Ue".

L'idea della politica francese è quella di poter sfruttare queste elezioni europee per dare un colpo a tutta la struttura dell'Unione europea.
E per farlo fa leva non solo sui suoi cittadini, che da tempo dimostrano un forte sentimento euroscettico,
ma anche sugli alleati del resto del Vecchio Continente, in particolare con Matteo Salvini, con cui la leader di Rassemblent National dice che le cose vanno "molto bene".

Come riporta AdnKronos, Le Pen, presentando il programma del partito proprio a pochi metri dal Parlamento europeo
(scelta decisamente non casuale), ha confermato l'asse sovranista dicendo che se prima, all'interno dell'Unione europea,
"non avevamo scelta, o sottomettersi o uscire", ora "abbiamo la possibilità di cambiare l'Ue" insieme agli "alleati" emersi negli ultimi anni.

E per Marine Le Pen, lo spazio è proprio all'interno della piattaforma di cui Rn, dice Le Pen, sarà "parte integrante".
"Abbiamo dato mandato a Matteo Salvini di essere il portavoce dell'insieme del gruppo Enf nel quadro di questa ricerca per costituire questo grande gruppo.
Ne siamo parte integrante, sicuramente", ha continuato la figlia di Jean-Marie.

E parlando sempre del gruppo e di Salvini, Le Pen ha voluto anche chiudere le porte alle accuse di essere filo-russa:
motivo per il quale non vogliono entrare nel gruppo i polacchi del PiS:
"Non sono, onestamente, più vicina alla Russia di quanto non lo sia Matteo Salvini", ma conferma la volontà di aprire al dialogo con Mosca:
"Pensiamo che avere relazioni cordiali e serene con la Russia è positivo per i nostri popoli e per i nostri Paesi
e che non c'è assolutamente alcuna ragione di continuare questa guerra fredda che conduce l'Ue".
 
Poveri giovani. Ma quale futuro avranno ? Manipolati da furbi ......

Avverte tutti i giovani che sognano ricchezza facile come influencer: uno su un milione ce la fa.
Per gli altri, vorrebbe vedere la nascita di qualche imprenditore che crei lavoro.
Che magari diventi imbianchino per poi aprire una ditta e avere dei dipendenti.

L'intervento del proprietario del Billionaire è andato in onda durante l'ultima puntata di Non è l'Arena.
Ospite di Massimo Giletti su La7, Briatore ha assistito ad un servizio su un evento organizzato da Chiara Ferragni.
Molte ragazze hanno pagato dai 400 ai 650 euro per osservare e capire come si trucca l'influencer.
Biglietti standard, vip, exclusive. A prezzi da capogiro. Il pass più costoso permetteva anche di raggiungere la moglie di Fedez in camerino.

Alla conclusione del video, Briatore c'è andato giù duro.
"Intanto voglio capire chi dà i 650 euro a 'sti deficienti. Trenta anni fa vendevano l'aria di Alassio e c'era chi la comprava.

Io vorrei vedere un imbianchino, un ragazzo che è riuscito a fare impresa.
Queste cose succedono a una persona, non puoi pensare che succeda anche a te.
Diventa un modello di niente. Tutti questi social media ti disolgono dal lavoro vero.

Tutti sognano di diventare milionari senza fare un ca..., senza lavorare.
Di sicuro non darei a mio figlio 600 euro per farsi fotografare con qualcuno".

"E se te li chiedesse?", domanda Giletti. "Gli darei due calci nel sedere - ribatte l'imprenditore - uno per parte così lo bilancio".
E ancora: "Ragazzi, iniziate a lavorare. Perché è sparito il desiderio di fare impresa quando si hanno 18 anni?".
 
Le colpe. Prima di tutti i genitori. Poi le madri. Assenti. I padri. Assenti.
La scuola. Aria fritta. Non prevede corsi di apprendistato di mestieri come idraulico falegname, muratore e tanti altri,
se non negli Istituti Professionali, che vengono snobbati. Anche da chi non dovrebbe.

Purtroppo il mondo gira al rovescio e tutto o quasi tutto, è fondato sul nulla, sull'effimero.
I signori di cui parla Briatore, sfruttano questo stato di cose, giocando sulla stupidità umana.

Se dipendesse da me "questi" non guadagnerebbero un euro...
purtroppo c'è chi la pensa diversamente e la cosa mi rattrista,
generazioni che sognano di diventare veline, tronisti, influencer e blogger...lavorare costa fatica e impegno.
 
E questo è lo "schifo". Come quello di ieri, condannato all'ergastolo,
e libero per un permesso medico.

Federica Raccagni da cinque anni vive con "una croce sullo stomaco".
Una banda di rapinatori, l'8 luglio del 2014, colpì suo marito alla testa con una bottiglia.

Dopo undici lunghi giorni di agonia morì lasciando moglie e figli.

Per quell'omicidio ingiusto la giustizia ha fatto il suo corso e tre albanesi sono stati condannati tra i 14 e i 16 anni di carcere.
Ma c'è una vicenda che ancora fa gridare allo "scandalo" Federica.

Già, perché per quella morte ingiusta (i tre condannati erano clandestini), lo Stato ha accordato alla donna poco più di 7mila euro di indennizzo.

"Combatto da 5 anni: per la legittima difesa - dice lei al Corriere - la modifica del rito abbreviato, la tutela delle vittime di reati violenti come noi.
E alla fine? Lo Stato, per la morte di mio marito, mi darà un indennizzo di 7.200 euro: tanto, per le istituzioni, vale la vita di un uomo.
È una vergogna: ci sentiamo semplicemente presi in giro, io e tutti gli altri. Perché purtroppo siamo in tanti".

Il teoria i tre albanesi condannati le dovrebbero dare un milione e ottocentomila euro di risarcimento, oltre a 600mila di provvisionale.
Il problema, spiega la Raccagni, è che "risultano nullatenenti, quindi noi quei soldi non li vedremo mai:
sia ben chiaro, niente e nessuno mi ridaranno mai mio marito, la cui vita non ha prezzo, ma tocca allo Stato indennizzarci".

Federica si dice "indignata". "Noi dell' Unione nazionale - insiste - vittime questi soldi non li vogliamo, è elemosina.
Mi risulta anche che nell' ultima Finanziaria gli importi degli indennizzi siano stati alzati, ma mancano i decreti attuativi.
Del resto negli altri Paesi europei si parla di ben altre somme".

Due anni fa la Raccagni, denunciò a gran voce il fatto che lo Stato considerasse suo marito ucciso un cittadino di serie B.
Erano i giorni della sfilata di politici di sinistra al funerale di Emmanuel. A quello di Pietro Raccagni non c'era nessuno.

Oggi Federica torna alla carica. "Ho fatto causa civile allo Stato italiano perché gli assassini di mio marito erano clandestini,
nel nostro Paese non avrebbero dovuto esserci. Non escludo in quella sede si possa discutere anche dell' indennizzo".
 
Diciamo la verità. Non si abbia paura a dirla.

Se fosse stato un clandestino ucciso da 4 italiani sarebbe successo il finimondo
 
Tunisia. Stiamo parlando della Tunisia. Dove molti Italiani risiedono.
Non dell'Eritrea......Potrebbe curarsi anche al suo paese. E lì le cure esistono. Come da noi.

No all'espulsione di un "clandestino", se affetto dalla sindrome dell'Hiv.

È questo quanto stabilito dalla prima sezione penale della Cassazione,
che ha così annullato con rinvio una decisione del tribunale di sorveglianza di Ancona,
con la quale era stata respinta l'opposizione di un tunisino al decreto che ne aveva disposto l'espulsione.
Nell'ottica della Cassazione, quindi, ci sono le possibili conseguenze circa l'aggravarsi delle condizioni di salute dell'immigrato per il venir meno di "irrinunciabili cure".

Secondo i giudici marchigiani, la malattia dello straniero appariva dal 2015 "sotto controllo"
attraverso "terapie di semplice mantenimento" che avevano portato a prevenire "possibili complicanze":
per questo, era la tesi del tribunale di sorveglianza, "non si trattava di continuare ad assicurare in Italia un tipo di cure che,
avendo diretta correlazione sul piano dell'efficacia con gli interventi sanitari indifferibili e urgenti,
potevano precludere l'esecuzione dell'espulsione del cittadino straniero".

La Cassazione ha quindi accolto il ricorso dell'immigrato:
"In tema di espulsione dello straniero quale misura alternativa alla detenzione le cause ostative alla stessa
debbono essere interpretate alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n.252/2001,
secondo cui il provvedimento di espulsione in questione non può comunque essere eseguito quando emerga,
all'esito di un doveroso accertamento svolto in concreto, un danno irreparabile per la salute".

Secondo l’immunologo Fernando Aiuti, che riporta dei dati ufficiali, in un caso su tre l’infezione riguarda un cittadino straniero,
e per questo si rende pertanto necessario sottoporre al test gli extracomunitari presenti in Italia, specialmente i clandestini.
 
Forse, ma lo grido forte FORSE sarebbe il caso di intervenire NELLA giustizia italiana.
Ci sono delle barzellette descritte qui sotto :

Posto che sia i magistrati che i giudici sono dipendenti statali, le principali differenze sono le seguenti:

1. il magistrato, conosciuto anche come pubblico ministero, ha l'obbligo di esercitare l'azione penale,
così come descritto dalla Costituzione all'art. 112. Il chè significa che il PM, ricevuta la notizia di reato,
deve fare quanto in suo potere per avviare le indagini e concludere o con la richiesta di archiviazione del caso, oppure con il rinvio a giudizio;

2. il giudice è sì un magistrato, che però ha scelto di aspirare alla carica di magistrato di tribunale.
Il compito di un giudice sarà quello di decidere sulle controversie a lui assegnate, che siano esse in ambito civile o penale.

Sia il magistrato che il giudice devono essere autonomi, imparziali, obiettivi e mai di parte, essendo soggetti solo ed esclusivamente a ciò che dice la legge.

Una volta superato il concorso per la magistratura, si potrà scegliere di seguire un tirocinio di due anni (uno se si è già avvocati),
il completamento del quale darà avvio alla carica di giudice presso uno dei Tribunali presenti sul territorio nazionale.

E chi desidera diventare ermellino?

Beh, la strada è lunga e tortuosa e si stima che per arrivare alla Corte di Cassazione
(massima aspirazione per un magistrato) la ''gavetta'' dovrebbe durare circa 20 anni, e questo periodo di tempo è tassativo per legge.

Perché per diventare giudice della Corte Suprema non bastano 11 anni di carriera fra le aule dei Tribunali:
ad essi se ne aggiungono altri 8 come giudice della Corte d'Appello.

Ma volete mettere la gloria di sedere con la toga rossa e l'ermellino?

Alcune testate giornalistiche parlano di giudici più pagati al mondo,
se consideriamo che quelli italiani possono arrivare a percepire anche quindici mila euro verso la fine della propria carriera.
Perché in realtà tutto dipende dagli anni di lavoro, dalle indennità percepite, dall'ambito scelto (se civile/penale, amministrativo, ecc...), ma anche dalla carriera.

Partiamo dal tirocinante che svolge l'attività come uditore prima di diventare magistrato di tribunale.
Lo stipendio varia da poco più di 2 mila euro (escluse le indennità) che salgono a circa 2800 euro una volta diventato giudice di Tribunale.

Lo stipendio viene rivalutato in genere dopo alcuni anni che consentono di percepire i cosiddetti ''scatti di anzianità''
che possono arrivare anche a 1700 euro al mese in più per un singolo giudice.

Dopo tre anni di carriera il giudice di tribunale può arrivare a guadagnare poco meno di 4 mila euro al mese
fino a raggiungere i 6.700 euro circa (incluse le indennità) dopo breve tempo.

E si parla di stipendio netto.

Meno di 6 mila euro (si fa per dire) è lo stipendio di un giudice della Corte d'Appello in erba, al principio della propria carriera.
Ma basta poco tempo per sfiorare gli 8.700 euro (incluse le indennità) percepiti a fine mese.

Meglio va per gli ermellini, che partono da poco più di 8 mila euro fino a sfiorare i 14.200 euro con gli scatti di anzianità.

Gli stipendi appena delineati sembrano briciole se si prendono a riferimento le buste paga dei giudici amministrativi,
che riescono a guadagnare anche 15 mila euro mensili verso la fine della propria carriera.

Il perché è facile intuirlo, visto la materia tortuosa qual'è quella della ''cosa pubblica'', considerando che lo stipendio di partenza è di 4 mila euro o giù di lì.

E, nonostante la mole di lavoro si sia ridotta in virtù di una delibera che pare abbia ridotto il numero di vertenze attribuite ad ogni singolo giudice dei TAR,
lo stipendio del giudice amministrativo è molto più elevato del giudice ordinario.

Sempre secondo alcuni studi presenti su internet, va meglio ai giudici della Corte Costituzionale che guadagnano,
a quanto sembra, il triplo dei corrispettivi giudici americani.

Si parla dell'ordine di 550 mila euro all'anno per il Presidente della Corte e di 450 mila euro circa per i singoli giudici.

Cosa significa?

Che lo stipendio di un membro della Corte Costituzionale va dai 37.500 ai 45 mila euro al mese. Si tratta di cifre che fanno uscire gli occhi dalle orbite.

Considerati ''la quarta magistratura'', i giudici tributari sono i più penalizzati, assieme ai giudici di pace
che, ancora oggi, annunciano battaglie per vedersi riconosciuti i diritti in busta paga.

Si stima che un giudice tributarista non arrivi a guadagnare 60 mila euro lordi all'anno,
senza contare che, per ogni singolo ricorso deciso dal magistrato, la legge riconosce un compenso di 25 euro.

Un tantino meglio va al giudice di pace, retribuito con una serie di indennità commisurate in base alle udienze ed alle sentenze depositate.

Pare infatti che un giudice di pace non possa guadagnare più di 72 mila euro all'anno, tetto massimo stabilito dalla normativa di settore.

Disparità di trattamento?

Forse, magari giustificata dal fatto che esiste una netta differenza fra giudici ordinari (quelli dei tribunali, delle corti d'appello, della Cassazione, ecc...)
e giudici onorari (tributari e giudice di pace).

Di fatto l'accesso alla carica di magistrato onorario è più semplice e meno complessa di quello ordinario.
 
Poi succede questo. Ed io mi aspetto altro da chi prende 7000 euro netti al mese ........
oppure di pagare per gli errori che commette.

Non solo Said Mechaquat era libero pur essendo stato condannato in via definitiva a 18 mesi di carcere per maltrattamenti.

Ma la notifica della sentenza venne pure comunicata all'avvocato sbagilato che non aveva mai assunto l'incarico.

Come spiega Tgcom24, l'assassino di Stefano Leo era stato condannato dopo che - nell'aprile 2018 - era stato dichiarato "inammissibile"
il ricorso in Corte d'appello della condanna di primo grado su richiesta dell'avvocato generale Giorgio Vitari.

Ma quella decisione non fu mai comunicata al legale (assegnato d'ufficio) del 27enne di origine marocchina, ma a un altro avvocato, Basilio Foti.

Probabilmente è stato lo stesso Said a indicare Foti come suo legale, anche se questi non aveva mai assunto l'incarico
e anzi pare che a quel tempo non avese mai avuto contatti diretti con il giovane (anche se ora lo assiste nel processo per omicidio).

Nei giorni scorsi, visto il difetto nella notifica, l'Avvocato ha chiesto al tribunale di Torino di dichiarare la "non esecutività" della sentenza di condanna.
 

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