marcos88
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EUROSTOXX 50: la scorsa ottava ha visto le quotazioni dell’Eurostoxx 50 future completare con il minimo settimanale il pull back tecnico dei nuovi supporti statici posti in prossimità dei 2.860 punti. Il livello menzionato fu oltrepassato al rialzo lo scorso 12 settembre, elemento che ha permesso al paniere europeo di proseguire l’ascesa intrapresa dai minimi di fine agosto e andare a segnare, il 18 settembre, i massimi del 2013. Il successivo recupero registrato nel corso dell’ottava ha riportato le quotazioni nuovamente in prossimità delle solide resistenze statiche di area 2.925 punti. Tale soglia resistenziale ostacola le possibilità rialziste del basket dallo scorso 23 settembre. Solo accelerazioni sopra tale soglia darebbero dunque nuova linfa al paniere. Scenario rialzista Long a 2.907 punti con target a 2.923 e 2.942 punti con stop loss a 2.900 punti. Scenario ribassista Short a 2.925 punti con obiettivi a 2.914 e 2.903. Chiusura delle posizioni in stop a 2.928.
DAX: giunto nei pressi dell’area di supporto 8.550/565 punti il future su Dax ha rimbalzato, nell’ultima seduta della settimana, riuscendo a recuperare la media mobile di breve termine. Il che non serve, tuttavia, ad allontanare i rischi di violazione del sostegno indicato. Questi rimarranno attivi almeno fino a quando l’indice rimarrà al di sotto della trendline discendente dai massimi del 19 settembre, attualmente in area 8.680 punti. Oltre tale quota, dopo conferma da superamento di 8.700, potrebbero essere rimessi nel mirino i citati massimi a 8.772 punti. Al ribasso la caduta di 8.550 porterebbe alla chiusura del gap rialzista aperto a 8.521 punti. Scenario rialzista Target (NYSE) per long in essere a 8.650 e 8.660. Elevare stop a 8.611. Nuovi long da 8.615. Scenario ribassista Short da 8.610 punti hanno target a 8.585 e 8.565 con stop loss a 8.625.
Il FTSE MIB disegna una Long white che tocca i massimi dal 1° Agosto 2011. Il mercato italiano archivia la miglior settimana delle ultime 11 grazie a una maggiore stabilità del quadro politico che è stata “festeggiata” con il rialzo del 3.11% della seduta di martedì quando si è capito che sarebbe arrivato all’indomani il voto di fiducia al governo Letta. L’indice italiano mostra una crescente forza relativa, sopraperfomando i principali mercati europei e riportandosi su livelli di prezzo che non vedeva da 26 mesi; possibile, quindi, assistere a nuovi acquisti e a un allentamento delle tensioni sullo spread Btp/Bund che chiude circa 50 punti base meno rispetto a massimi di qualche settimana fa’. L’unico elemento che potrebbe smorzare l’entusiasmo è rappresentato dallo shutdown negli Stati Uniti con la battaglia al Congresso tra repubblicani e democratici sul budget federale del 2014. Da martedì il governo Usa non ha potere di spendere per attività non essenziali questo comporta il fatto che circa 800mila dipendenti statali sono a casa senza stipendio. Sembra irrealistico però che non venga trovata una soluzione che alzi il tetto del debito Usa evitando così il default della prima potenza mondiale
DAX: giunto nei pressi dell’area di supporto 8.550/565 punti il future su Dax ha rimbalzato, nell’ultima seduta della settimana, riuscendo a recuperare la media mobile di breve termine. Il che non serve, tuttavia, ad allontanare i rischi di violazione del sostegno indicato. Questi rimarranno attivi almeno fino a quando l’indice rimarrà al di sotto della trendline discendente dai massimi del 19 settembre, attualmente in area 8.680 punti. Oltre tale quota, dopo conferma da superamento di 8.700, potrebbero essere rimessi nel mirino i citati massimi a 8.772 punti. Al ribasso la caduta di 8.550 porterebbe alla chiusura del gap rialzista aperto a 8.521 punti. Scenario rialzista Target (NYSE) per long in essere a 8.650 e 8.660. Elevare stop a 8.611. Nuovi long da 8.615. Scenario ribassista Short da 8.610 punti hanno target a 8.585 e 8.565 con stop loss a 8.625.
Il FTSE MIB disegna una Long white che tocca i massimi dal 1° Agosto 2011. Il mercato italiano archivia la miglior settimana delle ultime 11 grazie a una maggiore stabilità del quadro politico che è stata “festeggiata” con il rialzo del 3.11% della seduta di martedì quando si è capito che sarebbe arrivato all’indomani il voto di fiducia al governo Letta. L’indice italiano mostra una crescente forza relativa, sopraperfomando i principali mercati europei e riportandosi su livelli di prezzo che non vedeva da 26 mesi; possibile, quindi, assistere a nuovi acquisti e a un allentamento delle tensioni sullo spread Btp/Bund che chiude circa 50 punti base meno rispetto a massimi di qualche settimana fa’. L’unico elemento che potrebbe smorzare l’entusiasmo è rappresentato dallo shutdown negli Stati Uniti con la battaglia al Congresso tra repubblicani e democratici sul budget federale del 2014. Da martedì il governo Usa non ha potere di spendere per attività non essenziali questo comporta il fatto che circa 800mila dipendenti statali sono a casa senza stipendio. Sembra irrealistico però che non venga trovata una soluzione che alzi il tetto del debito Usa evitando così il default della prima potenza mondiale