" I Freddi hanno imparato a parlare d’amore. Li vedi, adesso?
Cominceranno a usare il nostro linguaggio.
Diranno le cose che diciamo noi – però, per un fine differente.
Si atteggeranno alla stessa nostra maniera,
useranno le medesime leve psicologiche che si attivano quando proviamo un’emozione».
«Guardali bene: perché hanno imparato a parlare d’amore, ma non sanno minimamente cos’è».
Chiaro?
In questi ultimi giorni, abbiamo assistito a dichiarazioni provenienti da quelle realtà che dovrebbero,
in un certo qual modo, educarci all’amore.
Realtà spirituali; realtà che gestiscono questo Stato,
che non è altro che la fiducia che noi diamo a delle persone, perché ci amministrino.
Abbiamo sentito frasi, dai massimi esponenti, che hanno parlato di “gesto d’amore”.
Ma avete in mente che cos’è, un gesto d’amore?
Io per gesto d’amore intendo innanzitutto una sincerità, una trasparenza.
La volontà che si sia un sentire, che passi un’informazione chiara.
Loro non sanno minimamente, che cos’è il gesto d’amore.
E hanno usato questo termine per introdurre il prossimo atto che stanno per mettere in campo:
vogliono raggiungere i nostri bambini.
Vogliono i nostri bambini.
Hanno preso i giovani, hanno giocato delle carte molto forti.
Tutti gli ideali dei giovani, dai cantanti, agli attori: be’, si sono venduti tutti
o meglio, erano già tutti di là, sono stati fedeli al sistema che li ha nutriti.
Tutti: quanti artisti avete visto prendere una posizione critica?
Io ho visto Eric Clapton: uno.
Ho visto un rapper, Povia.
Ho visto Montesano, che da tempo è schierato.
Ci sono, dei bellissimi angeli che hanno preso una posizione.
Ma sono mosche bianche, pochissimi.
I giovani sono andati tutti là.
A un certo punto, ho sentito un sussulto a livello universitario:
è quella parte dell’età dove cominciano a muoversi le energie erotiche,
quindi si sono organizzati nelle varie università d’Italia.
C’è un movimento, c’è qualcosa.
Ma la fascia dei ragazzi giovanissimi che vivono la prima pulsione erotica, fino ai 20-22 anni, è stata totalmente rapita.
Prima ancora, erano andati dagli anziani: con la paura.
Il padre di un mio carissimo amico, che stava benissimo, ora è all’ospedale alle prese con una paresi, dopo aver fatto il “vaccino”.
La libertà è uno dei valori più belli che la vita ci possa insegnare,
ognuno è libero di sbattere la testa contro lo spigolo che preferisce.
Ma il fatto di usare una leva coercitiva, come la paura, deve farci capire con chi abbiamo a che fare.
Non sono come noi, l’avete capito?
Anche se hanno due occhi, due orecchie, due braccia: non sono come noi.
Hanno una struttura energetica, sentimentale, che è rimasta al protozoico.
Un dinosauro, nel Giurassico, si emozionava molto più di loro.
Questi masticano vita, ragazzi: non si fanno problemi davanti a niente.
Masticano, masticano, masticano.
E non si rendono neanche conto di dove arrivano, perché la voracità è tipica dell’istinto rettile,
che è la nostra parte più arcaica: il cervello rettile, la parte istintiva.
Loro sono così, sono funzionali a questo.
Poi hanno una tecnologia enorme.
Hanno un bagaglio di informazioni immenso, che potremmo avere anche noi, ma non ci permettono di accedervi.
Qual è il più grosso archivio, al mondo, di conoscenza (non accessibile) del passato?
Il Vaticano, esatto.
Andateci, provate a chiedere di vedere i Rotoli del Mar Morto.
E adesso sono arrivati ai bambini.
E questo è il punto critico: la battaglia ce la giochiamo qui.
Ed è una battaglia gioiosa: sentiamo di poter dare un senso a tutta quella diversità che abbiamo sempre sofferto.
E’ il nostro momento: palla al centro.
E’ veramente il punto critico, dove in prima linea ci sono le donne.
A loro dico: la partita la chiudete voi.
Gli uomini non hanno l’energia per chiudere una battaglia:
per farlo bisogna portare quella forza bipolare, che è morte-vita, che hanno le donne.
Perché solo la donna chiude e rigenera.
La donna è la porta della quarta dimensione: là dove l’uomo finisce, la donna dà un accesso e ricrea vita.
La donna è l’alleanza che il cosmo-natura ha stabilito con gli esseri umani.
Pensate alla strega, “strix”, colei che possiede il lato oscuro: in natura, gli strigiformi sono i rapaci notturni.
Per gli uomini, vivere in questa società è più facile: non a caso è un uomo, che vi sta parlando.
Noi però possiamo solo creare un terreno, portare informazioni: siamo degli attivatori, ma non possiamo creare.
La mia è una chiamata d’amore, emozionata: perché questo ultimo miglio lo fate voi.
Non certo andando a reclamare una libertà sessuale, o come nel caso di tante altre battaglie sacrosante.
Qui siamo chiamati a difendere la continuazione di un’espressione vitale.
Perché quando hai tirato dentro i bambini, in questo tritacarne, la storia è finita.
E loro vogliono andare lì, perché “vaccinarsi è un atto d’amore”.
Una donna è madre anche senza l’utero.
Ricordatevelo, donne e madri: pensate alla gatta, o alla femmina dell’animale selvatico.
Valle a togliere il gattino, se ci riesci.
Prova ad avvicinarti a un cucciolo di cane, con un atteggiamento ambiguo.
Sono madri anche loro, la natura che le anima è la stessa di voi donne:
voi create e proteggete, date continuità, tirate fuori le unghie.
E allora difendeteli, questi bambini, che non sanno che cosa sta succedendo.
E non faranno in tempo, a comprenderlo, perché non ci saranno più le condizioni.
Questo è davvero il punto di rottura.
Lo dico dall’inizio: questa battaglia non la vinciamo andando a protestare.
Ogni volta che gridiamo “no green pass”, loro pensano:
quando comincerà a nevicare, gli passerà la voglia di andare per le piazze.
E hanno ragione: dobbiamo passare a un’azione concreta, già da adesso.
Avevo un’anatra, e i suoi anatroccoli si riparavano sotto le sue ali senza nemmeno sapere perché.
I bambini devono sentire che siete forti, che sapete proteggerli e dimostrare il vostro amore per loro.
Poi arriverà il 9 ottobre.
Intanto, non cedete: guadagnate tempo.
Sta nascendo una costellazione di iniziative, sia per fare “home schooling” che per fare assistenza pediatrica.
Notate: l’incidenza del Covid in età pediatrica è zero,
E dopo, cosa potrà succedere?
Qualcuno lo sa?
Non è un vaccino, ragazzi: è una terapia sperimentale.
Una volta la facevano sulle cavie:
oggi, invece, in quelle gabbie vogliono mettere i vostri bambini, per vedere cosa succede.
Ma lasciatemelo dire, perché io appartengo a una tradizione che ha 5.000 anni:
non è corretto, dire che vogliono vedere cosa succede.
Loro lo sanno bene.
E ricordate: l’allevatore ha a cuore la mucca perché gli dà il latte, ma è lui che la porta al macello.
La protegge dal freddo, dal lupo, dai ladri: ma ripeto, è lui che la porta al macello.
Noi siamo quella parte di umanità che ha fatto un salto, che è uscita dal recinto.
Cosa ci fa unire, oggi?
La nostra stessa natura.
In questo momento, abbiamo bisogno di stare insieme:
perché, quando stai insieme a persone che sono come te, inizi a vibrare.
Succede qualcosa, e loro questo lo temono tantissimo: temono questa frequenza.
Lo dico sempre: “sgretoliamoli d’amore”.
Fate vedere, a questi signori, che cosa sa fare una madre.
A loro, che hanno sempre vissuto la madre come quell’individuo che crea eserciti e schiavi.
La nostra religione ufficiale ha un’icona, Maria, che non vedremo mai anziana.
Perché è sempre giovane?
Perché la donna anziana è quella che ha conoscenza, che rompe i coglioni, che vede dall’alto.
Una nonna ha uno sguardo molto più lungo di una madre, di una ragazzina e, ancor più, di una bambina.
Una ragazza è nel pieno del suo potere riproduttivo.
E per questo hanno creato quell’ideale di donna: perché la donna serve a creare figli, punto.
E quei figli vanno là, nell’allevamento.
Quindi, ripeto: proteggete questi bambini, prendete tempo, cercate attorno a voi le realtà che stanno già facendo qualcosa.
Ce ne sono tantissime, nascerà una rete vera e propria.
Mandare i bambini a scuola, in queste condizioni?
No, meglio a casa, con un maestro a domicilio.
L’ha appena fatto un mio amico, insieme ad altri dieci genitori: lezione a casa di uno e dell’altro, a rotazione.
Ma ricordate quando ci svegliavamo la mattina?
Era un trauma: dovevi andare a scuola.
“Dovevi”, “andare”, “a scuola”: tre cose che, messe insieme, diventavano una cosa orribile.
Certo, i bambini a scuola stanno bene: sì, perché stanno tra bambini.
Ma che senso ha vivere 7 ore di tempo, dove ti insegnano a essere più forte di un altro
e dove ti sviluppano soltanto la componente logica, senza più neppure l’educazione musicale?
C’è da fare uno sforzo, certo: è più facile consegnarlo, il bambino.
In cinquemila anni, loro hanno creato un sistema dove tu fili liscio come una viola, dall’utero alla bara.
Non fai in tempo a nascere, che è tutto pronto: t’hanno già battezzato, c’è un codice fiscale, t’han dato un nome.
Poi vai a scuola, poi fai questo e quello.
Hanno marcato tutte le età, visto che la natura ci insegna ad avere poteri differenti.
Perché la cresima si fa quando sei in quella mezza età lì?
Perché sta per partire il potere erotico, e lo devono gestire.
Perché ti battezzano subito?
Perché hai la fontanella aperta: e il bambino registra che sta subendo una violenza con la madre e il padre consenzienti,
e quindi impara che essere schiavi è giusto.
Sono bravissimi, in questo: hanno creato un sistema perfetto.
Oggi possiamo creare un’alternativa, un parallelo.
Perché, o ci creiamo un parallelo dove andare a stare, o per noi non c’è più posto.
L’avete capito, o no?
E abbiamo un mese e mezzo di tempo: dobbiamo creare un’alleanza.
Fare in modo che questa rete si coaguli.
E voi donne potete fare la differenza.