LASSU'

CHIMICO SCETTICO

La pausa estiva (che riguarda post del blog e della pagina fb) a questo giro sarà lunghetta.

Alla ripresa alcune cose cambieranno.


Quelli dei 13.000 followers che ancora vedono i post sulla loro home di facebook (pochi)
sono stati abituati da tempo a una base di cinque post alla settimana, da lunedì a venerdì, con orario di pubblicazione 6.30.

Alla ripresa dopo la pausa le cose saranno diverse:

in primo luogo l'orario di pubblicazione si sposterà dalla mattina al tardo pomeriggio;

in secondo luogo probabilmente ci sarà una minore regolarità nei post.


Di solito pause e riprese sono occasioni di riflessioni su tutta l'attività "CS",
ma a questo giro preferisco riportare la conversazione che ho avuto al riguardo con un amico.


"Questo significa la fine del CS?"

"No, ma un riassestamento ci sarà"

"Immagino.... comunque la missione l'hai compiuta secondo me"

"Missione compiuta in che senso?
Io quel che vedo è un'inaspettato 500k su un blog difficile, una pattuglia di haters con fiancheggiatori "bene" e finita lì"

"No, è più complessa di così. Hai gettato un masso nello stagno che nel medio termine non verrà dimenticato in Italia"

"Tu dici?"

"Io dico. E in genere ci azzecco Poi ovviamente se non sparisci è meglio"

"Mah... io credo che se sparissi in tanti, nei "salotti buoni" in primis, tirerebbero un bel respiro di sollievo"

"Meglio non farglielo fare, non credi?"

"L'idea sarebbe quella... vedremo"

NB: il salotto buono è quello della "comunicazione della scienza"

Buone ferie a tutti, ci risentiremo a settembre
 
Olalà faccela vedè faccela toccà.

Reggio Calabria, maxi focolaio tra vaccinati dopo matrimonio con Green Pass obbligatorio.

In città uno dei più grandi focolai dall’inizio della pandemia: almeno 40 casi positivi dopo un matrimonio.

Erano tutti vaccinati e hanno potuto partecipare alla cerimonia perché avevano il Green Pass,
obbligatorio per l’ingresso all’evento.
 
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Noi siamo quelli lì in basso e mettiamo il #GreenPass perché c'è l'emergenza (se vede).

La Gran Bretagna è quella in alto che al massimo della curva ha tolto tutte le restrizioni senza green pass.
 
Nutrire perplessità nei confronti del #greenpass non significa essere #novax.

Essere critici nei confronti del governo non equivale ad andarci contro.

Sollevare interrogativi sulla reale pericolosità del Covid non significa negarlo.


È troppo difficile o serve un disegnino?
 
Ahi ahi ahi ahi si scrive una cosa e se ne fa un'altra.....altra scoperta dell'acqua calda.


È stato messo nero su bianco: “il Canone Rai continuerà a rimanere in bolletta”

quindi ad essere riscosso attraverso la bolletta elettrica.


Le voci che negli scorsi giorni circolavano sulla possibilità di eliminare l’imposta dalla fattura energetica, rimane una mera bolla di sapone.


Ma quanto pesa il canone Rai?

La misura è stata introdotta nel 2015 dal governo Renzi
“per contrastare la diffusa evasione sull’imposta per la tv pubblica”, comunica Il Sole 24ore.

La quota è di “9 euro a famiglia al mese, per 10 mesi”, per complessivi 90 euro all’anno.

Il flusso di ricavi che deriva da questa misura e che arriva nelle case dello Stato equivale a 1,7 miliardi.

Specifichiamo che nei 90 euro è compreso anche il contributo al Fondo per l’Editoria,
in capo alla presidenza del Consiglio, e di quello per le antenne locali, in capo al Mise.


Nonostante questo annuncio, gli ultimi documenti trasmessi a Bruxelles
insieme a quelli del Recovery Plan hanno confermato l’impegno da parte dell’Italia nei confronti della Ue,
che prevede di aumentare la trasparenza nella bolletta elettrica.


Lo stesso documento prevede che sia eliminata

“la richiesta in capo ai fornitori di riscuotere tutte le tasse non collegate al settore dell’energia”.



Dunque il canone Rai in bolletta ha comunque i giorni contati:

bisognerà trovare forme di riscossione alternativa.
 
R.I.P.

«Io mi sono esposto molto, in prima persona, ovviamente rinunciando ai miei affetti e alla mia vita privata»,
ha detto Giuseppe De Donno in un recente video, mentre lasciava l’ospedale di Mantova.

«Ho ricevuto tantissime critiche, tantissimi attacchi.
E capisco anche che, quando uno si espone così, in modo mediaticamente violento,
può starci che venga poi attaccato a sua volta. Però, quello che mi interessava era salvare più vite possibile».



Come tutti ormai sanno, il dottor De Donno è stato trovato morto nella sua abitazione.

Ufficialmente si è trattato di suicidio, ma ci sono moltissime persone che dubitano di questo.

Il motivo, secondo queste persone, è che De Donno fosse un personaggio scomodo,
che dava fastidio al potere perché aveva proposto una cura che le case farmaceutiche, ovviamente, non volevano.


Inoltre, dice qualcuno, in un un futuro processo, De Donno sarebbe stato un testimone scomodo, perché aveva tante cose da raccontare.

In realtà, per adesso, di processi del genere in vista non ce ne sono.

Ma ormai, De Donno non era più una minaccia per nessuno, visto che la sua cura al plasma è stata affossata mediaticamente,
e sepolta per sempre, con la complicità dell’intera classe giornalistica.


E’ proprio questo, secondo me, il motivo che l’ha ucciso, che l’ha portato a togliersi la vita.


De Donno non riusciva a capire, non riusciva ad accettare che,

pur avendo trovato una cura valida per il Covid, nessuno fosse interessato a utilizzarla
.


Io gli avevo parlato, qualche mese fa, in occasione del mio video “Covid, le cure proibite”,
e già allora avevo avuto la netta sensazione di parlare con un morto.

L’uomo era fisicamente vivo: dalla sua bocca uscivano parole sensate e comprensibili.

Ma l’anima era già morta, se n’era già andata: non c’era più fiamma, dentro di lui.

De Donno era un uomo spento: distrutto dalla sua incapacità di comprendere
perché nessuno fosse interessato ai risultati che aveva ottenuto nel suo ospedale.


Me l’avrà ripetuto almeno tre volte, nella telefonata.


«Io non capisco, ci sono i risultati, ci sono le persone guarite, sono lì da vedere: che cos’altro vogliono?».


Io provai a spiegargli che la sua cura in realtà rappresentava un problema,
per il grande piano che era in svolgimento, in quel momento.


Ma non è facile spiegare certe cose a una persona che crede ciecamente nella medicina

e che, fino a quel giorno, ha pensato che lo scopo primario della scienza medica sia quello di salvare vite umane.

Se si vuol cercare di capire le origini di un gesto estremo come il suo,
provate veramente a pensare a cosa significhi, per una persona che per tutta la vita ha creduto fermamente in qualcosa,
se di colpo quella cosa gli sgretola davanti come una statua di pastafrolla.

Non rimane niente in cui credere, non rimane niente per cui lottare.

E quindi, l’anima se ne va: l’anima si ritira.

E poi aspetta, pazientemente, che anche il corpo la raggiunga.


In ogni caso, che si sia trattato di omicidio o di suicidio, il succo della questione non cambia:

Giuseppe De Donno è stato ucciso da un sistema sanitario e mediatico

che ha voluto toglierlo di mezzo perché lui proponeva qualcosa che il sistema, in quel momento, non voleva.



E adesso sveliamo perché non lo volevano, visto che proprio oggi abbiamo davanti agli occhi la conferma di questo.

Avrete letto tutti che, nel prossimo autunno, saranno autorizzate dall' Unione Europea cinque terapie per curare il Covid.

Bene, quattro di queste terapie sono anticorpi monoclonali.

Cosa sono, esattamente?


Facciamocelo spiegare dall’infettivologo Lorenzo Mondello, intervistato dalla rivista “InSanitas”.

«Gli anticorpi monoclonali sono la copia, realizzata dall'industria della biologia molecolare,

dell’anticorpo presente nel siero iperimmune del guarito da Covid-19».


Ma guarda che coincidenza: proprio quello che usava De Donno, il siero iperimmune dei guariti da Covid.



C’è una grossa differenza, però, tra il siero dei guariti utilizzato da De Donno e la copia fatta in laboratorio:

il siero dei guariti costa 80 euro a sacca e non si può brevettare (perché è una donazione, da un cittadino a un altro cittadino),

mentre gli anticorpi monoclonali si possono brevettare e, guardacaso, verranno a costare circa 2.000 euro a dose.


Quindi, pensate a De Donno: cornuto, e pure mazziato.


Non solo gli hanno negato la possibilità di veder applicata con successo la sua cura, quando l’ha scoperta,

ma – dopo che tutti si sono affannati a dire che non funzionava –

ha visto la stessa tecnologia replicata in laboratorio,

che verrà venduta con grandi profitti in tutto il mondo.



Secondo me ti viene voglia di suicidarti non una, ma dieci volte, di fronte a una cosa del genere.

E pensate che lo stesso Burioni era stato lungimirante, l’anno scorso:
mentre da una parte minimizzava il potenziale della scoperta di De Donno,
dall’altra già anticipava l’avvento delle monoclonali prodotte in laboratorio.


Era il maggio del 2020, e Burioni diceva:

abbiamo già iniziato, ma ci vorrà almeno un annetto, prima di riuscirci; però ci arriveremo.

Sentitelo:

«Dov’è che questa cosa diventa molto interessante?
Diventa interessantissima perché, nel momento in cui riusciremo a stabilire con certezza che utilizzare i sieri dei guariti fa bene,
avremo aperto una porta eccezionale per una terapia modernissima: quella che prevede, praticamente, l’utilizzo di un siero artificiale».

«Si aprirebbe una porta fantastica per una terapia che avrebbe un’altissima probabilità di essere sicura ed efficace:
quella della produzione di anticorpi monoclonali umani (quindi, un siero artificiale) contro il coronavirus.
Non è una cosa immediata, perché ci vorrebbe un annetto; ma si è già cominciato,
e quindi a questo punto l’orologio sta andando avanti a nostro favore».


“L’orologio sta andando avanti a nostro favore”,

ma ovviamente bisogna prima togliere di mezzo l’originale:

altrimenti la copia non potremo mai venderla a nessuno.


E così, togliendo di mezzo l’originale, non solo hanno distrutto l’esistenza di De Donno,
ma hanno anche condannato a morte tutte le persone che sono morte da allora ad oggi,
e che in molti casi avrebbero potuto essere salvate con il siero naturale.



Devo veramente aggiungere altro?
 
Terrore terrore, tutti i TG che aprono con la stessa notizia
aumentano i positivi.........green pass, green pass anche per andare a ....re
ma la realtà reale è questa :

Nel dettaglio, questa è la situazione all’interno degli ospedali lombardi.

Nei reparti di area medica sono ricoverati 206 pazienti Covid, 5 in meno rispetto a ieri, quando erano 211.

Nelle terapie intensive degli ospedali lombardi invece sono ricoverati 25 degenti Covid, ieri erano 26.
 
Ma cosa aspettiamo ad andare fuori dalle balle da questo sistema demenziale ?
Sono sicuro che con le nostre aziende, faremmo saltare tutto.

L’Italia anche nel 2020 continua a essere un abbondante contributore netto della UE, pure nel 2020,

il tutto nonostante l’Italia sia stata abbondantemente colpita nel PIL con un calo del 8,6%, ben oltre la media europea del 6,6%



Purtroppo questo non è sufficiente per avere una riduzione dei versamenti all’Unione
oppure per ottenere un centesimo in più dall’Unione stessa:


secondo i dati ufficiali in merito della Ragioneria dello Stato nel corso del 2020,

l’Italia a fronte di versamenti al bilancio generale dell’Unione Europea per un importo complessivo pari a 17.871 milioni,

ha ricevuto contributi per un totale di circa 11.084 milioni.



Nel corso del 2020, l’Italia ha, quindi, registrato un saldo netto negativo di circa 6.787,4 milioni.


Questo è in linea con il trend partito nel 2008 , peggiorativo rispetto al periodo precedente (anni 2000-2007)

in cui invece la posizione netta dell’Italia si assestava, in media, intorno ai 3.200 milioni.



Ecco un grafico in materia:


italia-contributore-netto-2020.png


Eppure abbiamo avuto un calo del PIL impressionante, come abbiamo visto.

Eppure, in teoria, abbiamo ricevuto degli importanti aiuti finanziari dalla UE, che, evidentemente, così importanti non erano.

Eppure abbiamo aderito a NGEU di cui però, nel 2020, non ci è giunto un centesimo
e di cui arriveranno pochi miliardi a fondo perduto nel corso del 2021.


In realtà l’Unione ci è molto vicina, quando dobbiamo pagare,

e quindi continuiamo ad essere dei grossi contributori netti,

indipendentemente dalla nostra situazione economica,

dalla crisi, dalla disoccupazione, dalla situazione demografica, dal covid.


Tutto si deve sacrificare, per la UE.
 

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