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andamento inflazione BOT e abitazioni valori nominali

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Prezzi stabili in città. Roma fa eccezione

Prezzi stabili in città. Roma fa eccezione | Mercato immobiliare

Regge il mattone nelle grandi città a dispetto della crisi economica e del credit crunch. Prezzi stabili nelle città secondo idealista.it come a Napoli (0,3%; 3.335 euro/m²), mentre la capitale (0,2%; 4.556 euro/m²) mostra qualche segnale di stanchezza. Sul mercato capitolino predomina la tendenza al ribasso, riscontrata in 12 dei 19 quartieri rilevati, ma nel complesso il quadro è estremamente stabile e i cali maggiori non superano il 3%. Il ribasso maggiore spetta questo mese alla zona di Roma Nord: Monte Mario (-2,9%; 3,951 euro/m²). In rialzo invece i prezzi delle case all’elegante quartiere Prati (1,6%; 6.584 euro/m²). Flessioni lievi per le valutazioni stellari del centro storico (-0,9%; 7.404 euro/m²); in calo i valori immobiliari a Monte Verde (-0,5%; 4.899 euro/m²) dopo una corsa a rialzo al ritmo del 7,9% su base annua.
 

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A Milano stabili i prezzi delle case

A Milano stabili i prezzi delle case | Mercato immobiliare

Nei primi mesi dell’anno i prezzi sul mercato immobiliare milanese non hanno subìto variazioni. Nei quartieri semi-centrali della città, i prezzi sono superiori alla media cittadina, grazie alla presenza di infrastrutture come i mezzi pubblici e agli elevati standard di vivibilità. Ma nella zona Fiera-de angeli i prezzi sono in calo (-1,9%; 5.222 euro/m²) così come a Garibaldi-Porta Venezia (-2,5%; 5.222 euro/m²) che vanno esaurendo la spinta delle trasformazioni urbanistiche in vista di Expo 2015 che aveva determinato saliscendi vertiginosi dei prezzi.
Migliore la situazione a Porta Vittoria (1,3% euro/m²; 4.655 euro/m²) e a Navigli-Bocconi (1,3% euro/m²; 5.096 euro/m²) dove i prezzi sono in crescita costante.
Aumenta anche la distanza tra il quartiere più caro della città, il centro storico con i suoi 7998 €/mq e quello più economico, Vialba-Gallaratese (-0;4%; 2.413; euro/m²) che vede ancora una flessione dei valori.
 

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come sono le tasse in europa sulla casa?

c'e' imu ici o altre invenzioni del genere? dove si pagano meno tasse?


ho trovato questo, per ora sembra Irlanda ma anche Regno Unito per la seconda casa da affittare

IRLANDA: 1.000 EURO L'ALIQUOTA MASSIMA. Partiamo dall'Irlanda, allora, dove i proprietari sono insorti contro un anticipo di 100 euro, che andava versato a marzo a prescindere dal valore della casa. Nei mesi prossimi arriveranno i criteri di calcolo in base a dimensioni, ubicazione e valore dell'immobile: ma già si sa che per una villa da straricchi, con piscina, campo da tennis, parco, si pagheranno al massimo 1.000 euro, meno di quanto la sola Imu imporrà ai proprietari di normali appartamenti nella gran parte delle città italiane.
REGNO UNITO: RENDITE DA AFFITTO TASSATE AL 5%. Se in Italia un terzo dei redditi da affitto se ne va in tasse, in Gran Bretagna l'aliquota massima è del 5%. Ma si arriva a tale percentuale solo se, nell'anno, il proprietario incassa dall'inquilino una cifra superiore alle 125 mila sterline, al cambio circa 150 mila euro: si tratta anche in questo caso di residenze di alto livello, altrimenti per appartamenti di minor valore la tassa sull'affitto può scendere sino all'1%. Esiste poi un'imposta nelle sue modalità paragonabile all'Imu, la Council Tax che però oscilla appena tra lo 0,5% e l’1,3% del valore del fabbricato.
GERMANIA: AUTONOMIA DI LÄNDER E COMUNI. Qui le tasse sulla casa sono divise tra imposizioni locali, decise dai singoli Länder (la Germania è uno Stato federale) i quali stabiliscono ciascuno l'aliquota da applicare. Vi è poi una certa autonomia dei Comuni nello stabilire le quote, mentre esiste anche una parte di imposta federale sui redditi applicata alle abitazioni in base al valore assegnato al catasto.
Difficile fare confronti con l'Italia, ma un fatto è certo oltre che sintomatico: affittare un appartamento a Berlino, la capitale, costa sempre meno che prendere casa in una qualunque città italiana di provincia, segno che i proprietari tedeschi subiscono imposizioni inferiori rispetto ai balzelli del nostro Paese.
SPAGNA: NIENTE TASSE PER CHI AFFITTA AI GIOVANI. La Spagna, a differenza dell'Italia, non tassa l'abitazione principale. Esiste una imposta sulle seconde case, con una aliquota che oscilla tra lo 0,4 e l'1,1 per cento, alla quale si aggiunge una patrimoniale se il fabbricato è valutato oltre i 700 mila euro.
Si pagano imposte sui redditi di affitto, ma i proprietari sono esentati da qualunque balzello se danno la casa a giovani tra i 18 e i 35 anni: una maniera per calmierare il mercato e per consentire ai ragazzi di lasciare le famiglie, godendo di canoni un po' più leggeri rispetto alla media.
FRANCIA: SULLE LOCAZIONI IMPOSTE PROGRESSIVE. In Francia esiste una tassa simile all'Imu, o alla vecchia Ici, chiamata Taxe foncière e calcolata sulla base del valore assegnato all'abitazione dal catasto. Come per la nostra Imu, le aliquote variano in maniera molto ampia in relazione alla città, al quartiere e ad altri parametri, per cui è impossibile dire se mediamente i francesi pagano più o meno degli italiani.
A questa tassa si aggiunge poi, in caso di locale dato in affitto, una quota da pagare nell'imposta sul reddito: si può arrivare a versare una quota superiore al 40 per cento del canone incassato, ma partendo da una base minima del cinque per cento (in caso di immobili di scarso valore). Viene quindi applicato un equo principio di progressività che in Italia, invece, non esiste, in quanto da noi la percentuale da pagare non cresce né cala con il variare del canone di affitto.
GRECIA: CHI NON PAGA RESTA AL BUIO. Nel novembre scorso, la Grecia, nel suo confuso tentativo di aggiustare i conti pubblici, ha varato una nuova imposta straordinaria sulla casa, che va ad aggiungersi alla tassazione ordinaria. Si tratta di una imposizione che oscilla tra i 50 centesimi e i 16 euro a metro quadro, applicata a tutti i proprietari. Ma al di là dell'importo, sono le modalità di riscossione da aver scatenato la protesta dei cittadini ellenici: il conto fiscale arriva a domicilio inserito nella bolletta della luce e, chi non paga, viene punito con il distacco della corrente.
 
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