come sono le tasse in europa sulla casa?
c'e' imu ici o altre invenzioni del genere? dove si pagano meno tasse?
ho trovato questo, per ora sembra Irlanda ma anche Regno Unito per la seconda casa da affittare
IRLANDA: 1.000 EURO L'ALIQUOTA MASSIMA. Partiamo dall'Irlanda, allora, dove i proprietari sono insorti contro un anticipo di 100 euro, che andava versato a marzo a prescindere dal valore della casa. Nei mesi prossimi arriveranno i criteri di calcolo in base a dimensioni, ubicazione e valore dell'immobile: ma già si sa che per una villa da straricchi, con piscina, campo da tennis, parco, si pagheranno al massimo 1.000 euro, meno di quanto la sola Imu imporrà ai proprietari di normali appartamenti nella gran parte delle città italiane.
REGNO UNITO: RENDITE DA AFFITTO TASSATE AL 5%. Se in Italia un terzo dei redditi da affitto se ne va in tasse, in Gran Bretagna l'aliquota massima è del 5%. Ma si arriva a tale percentuale solo se, nell'anno, il proprietario incassa dall'inquilino una cifra superiore alle 125 mila sterline, al cambio circa 150 mila euro: si tratta anche in questo caso di residenze di alto livello, altrimenti per appartamenti di minor valore la tassa sull'affitto può scendere sino all'1%. Esiste poi un'imposta nelle sue modalità paragonabile all'Imu, la Council Tax che però oscilla appena tra lo 0,5% e l’1,3% del valore del fabbricato.
GERMANIA: AUTONOMIA DI LÄNDER E COMUNI. Qui le tasse sulla casa sono divise tra imposizioni locali, decise dai singoli Länder (la Germania è uno Stato federale) i quali stabiliscono ciascuno l'aliquota da applicare. Vi è poi una certa autonomia dei Comuni nello stabilire le quote, mentre esiste anche una parte di imposta federale sui redditi applicata alle abitazioni in base al valore assegnato al catasto.
Difficile fare confronti con l'Italia, ma un fatto è certo oltre che sintomatico: affittare un appartamento a Berlino, la capitale, costa sempre meno che prendere casa in una qualunque città italiana di provincia, segno che i proprietari tedeschi subiscono imposizioni inferiori rispetto ai balzelli del nostro Paese.
SPAGNA: NIENTE TASSE PER CHI AFFITTA AI GIOVANI. La Spagna, a differenza dell'Italia, non tassa l'abitazione principale. Esiste una imposta sulle seconde case, con una aliquota che oscilla tra lo 0,4 e l'1,1 per cento, alla quale si aggiunge una patrimoniale se il fabbricato è valutato oltre i 700 mila euro.
Si pagano imposte sui redditi di affitto, ma i proprietari sono esentati da qualunque balzello se danno la casa a giovani tra i 18 e i 35 anni: una maniera per calmierare il mercato e per consentire ai ragazzi di lasciare le famiglie, godendo di canoni un po' più leggeri rispetto alla media.
FRANCIA: SULLE LOCAZIONI IMPOSTE PROGRESSIVE. In Francia esiste una tassa simile all'Imu, o alla vecchia Ici, chiamata Taxe foncière e calcolata sulla base del valore assegnato all'abitazione dal catasto. Come per la nostra Imu, le aliquote variano in maniera molto ampia in relazione alla città, al quartiere e ad altri parametri, per cui è impossibile dire se mediamente i francesi pagano più o meno degli italiani.
A questa tassa si aggiunge poi, in caso di locale dato in affitto, una quota da pagare nell'imposta sul reddito: si può arrivare a versare una quota superiore al 40 per cento del canone incassato, ma partendo da una base minima del cinque per cento (in caso di immobili di scarso valore). Viene quindi applicato un equo principio di progressività che in Italia, invece, non esiste, in quanto da noi la percentuale da pagare non cresce né cala con il variare del canone di affitto.
GRECIA: CHI NON PAGA RESTA AL BUIO. Nel novembre scorso, la Grecia, nel suo confuso tentativo di aggiustare i conti pubblici, ha varato una nuova imposta straordinaria sulla casa, che va ad aggiungersi alla tassazione ordinaria. Si tratta di una imposizione che oscilla tra i 50 centesimi e i 16 euro a metro quadro, applicata a tutti i proprietari. Ma al di là dell'importo, sono le modalità di riscossione da aver scatenato la protesta dei cittadini ellenici: il conto fiscale arriva a domicilio inserito nella bolletta della luce e, chi non paga, viene punito con il distacco della corrente.