Sul mercato il 10% di Enel entro settembre
dal sito del Sole 24 Ore:
Sul mercato il 10% di [LINK:50f6e02965]Enel[/LINK:50f6e02965] entro settembre
Il nuovo collocamento vale 4,5 miliardi. Scenderà al 20% la quota pubblica.
di Gianni Dragoni
Una nuova fetta dell'Enel sarà venduta dal ministero dell'Economia entro settembre. Sarà la quarta tranche ad andare sul mercato, fino all'11% del capitale, per un valore di circa cinque miliardi al prezzo corrente di Borsa. Il ministero dell'Economia ridurrà la sua quota «intorno al 20%», dal 31,48% attuale. C'è inoltre un 10,35% nella Cassa depositi e prestiti, controllata al 70% dal Tesoro.
Il ministero guidato da Domenico Siniscalco ha annunciato ieri alle 22,30 di aver «avviato le attività propedeutiche alla dismissione di un'ulteriore quota di azioni Enel». La nota precisa che «l'operazione - la cui conclusione è prevista entro settembre, subordinatamente al permanere di adeguate condizioni di mercato - verrà realizzata attraverso un'offerta globale, rivolta al pubblico dei risparmiatori italiani ed agli investitori istituzionali, italiani ed esteri. A seguito dell'offerta - conclude il comunicato - è previsto che la partecipazione diretta del ministero dell'Economia scenda in modo rilevante e risulti intorno al 20%».
Prima dell'annuncio il titolo Enel aveva segnato un rialzo del 2,38% a 7,45 euro del prezzo di riferimento, l'andamento migliore tra le principali azioni del listino. A tale quotazione corrisponde una capitalizzazione della società di circa 45 miliardi di euro.
Quindi la fetta che Siniscalco intende vendere, al massimo l'11,48% del capitale, avrebbe un valore di circa 5 miliardi. Questo prezzo da oggi si misurerà con l'impatto dell'Opv annunciata. In passato, simili annunci hanno avuto effetti depressivi sulle quotazioni. Ma sul prezzo dell'offerta incideranno anche le mosse in preparazione nel gruppo guidato da Paolo Scaroni: l'eventuale, ipotizzata dismissione della società telefonica Wind; i risultati della gestione, i conti 2004 non sono ancora stati ufficializzati; infine le nomine del vertice previste in maggio.
Alcuni analisti e banchieri leggono nell'annuncio di Enel 4 una profezia di stabilità nella conduzione del gruppo. Scaroni è stato indicato anche in una rosa di candidati graditi al Governo per la poltrona principale nelle società dell'orbita pubblica, quella di a.d. dell'Eni, dove è in scadenza Vittorio Mincato. Ma l'avvio del lavoro «propedeutico» per la vendita della quarta tranche del gruppo elettrico, almeno secondo alcuni analisti, potrebbe aver sfoltito la concorrenza per la corsa all'Eni.
Se scenderà al 20% dell'Enel di possesso diretto, il Tesoro potrà contare anche su quello indiretto, attraverso la Cassa depositi e prestiti, alla quale fu girato il 10,35% per 3,1 miliardi di euro a fine 2003. Tra quest'operazione e le tre tranche vendute sul mercato, la prima Opv risale all'ottobre 1999 al prezzo di 8,6 euro per azione (tuttora superiore a quello di Borsa), lo Stato ha incassato circa 29 miliardi dalle cessioni Enel. La terza tranche, il 20% venduto nell'ottobre 2004, ha reso 7,6 miliardi.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva annunciato il 23 febbraio la necessità di porre sul mercato «con una certa immediatezza» quote dell'Enel e delle Poste. «Enel? Non ne so niente», aveva replicato Siniscalco. Ieri sera il via ufficiale a Enel 4.