Aedes, la cordata Casale-Barrack pronta a rilevare gli immob
[LINK:82bf829791]Aedes[/LINK:82bf829791], la cordata Casale-Barrack pronta a rilevare gli immobili
Il salvataggio di Aedes passa da una data chiave: l'8 settembre. Se le banche daranno l'ok definitivo alla moratoria sul debito allora potrà procedere il piano di recupero di nuove risorse finanziarie. Un progetto che viaggia su due binari distinti ma paralleli: da un lato la cessione degli immobili dall'altro un aumento di capitale da almeno 200 milioni con l'ingresso di nuovi soci.
Sul fronte degli immobili qualche novità potrebbe essere registrata a breve. Nei prossimi giorni, potenzialmente entro venerdì, Vittorio Casale e Tom Barrack si dovrebbero incontrare per mettere a punto i dettagli di un'offerta congiunta per due joint venture, una con Cordea Savills e l'altra con la Operae di Casale stesso, dove la società della famiglia Castelli ha il 50%.
Se il summit dovesse avere esito positivo l'obiettivo sarebbe di presentare la proposta a cavallo dell'8 settembre. La cordata, d'altra parte, si è presa qualche settima di riflessione aggiuntiva perché se dapprima puntava all'acquisto del solo portafoglio immobiliare, in seconda battuta si è dovuta attrezzare per valutare anche i veicoli societari. Da qui la necessità di una due diligence completa con annessa verifica fiscale, considerato peraltro che il valore complessivo delle joint venture è stimato attorno a 1 miliardo. L'offerta di Casale e Barrack è comunque condizionata all'avanzamento del piano di ristrutturazione finanziaria che prevede, appunto, anche un corposo aumento di capitale.
L'iniezione di nuove risorse, oltre a riequilibrare la struttura patrimoniale del gruppo, ridisegnerà anche l'assetto societario. In particolare, all'advisor Vitale & Associati, sarebbero arrivate cinque manifestazioni di interesse.
Tra queste, ci sarebbe quella della Sopaf dei fratelli Magnoni, quella di un fondo arabo e una della banca d'affari americana Lehman Brothers , che probabilmente in futuro affiancherà la stessa Sopaf. In pista, anche se finora non è stata presentata alcuna offerta, ci sarebbero anche Carlyle e Sansedoni.
Va poi valutato il ruolo della famiglia Amenduni, già socia con il 14% del capitale. Al momento da Vicenza è arrivata la disponibilità a sottoscrivere pro-quota la ricapitalizzazione ma non è escluso che la dinastia dell'acciaio possa giocare un ruolo più importante. La documentazione, secondo quanto si apprende, è stata inviata agli interessati nella prima settimana di agosto.
Da ambienti finanziari, si fa sapere che la Sopaf non ha ancora terminato l'esame compiuto degli atti e attende l'accordo con le banche per mettere su carta un'offerta definitiva. Nè tantomeno al momento la società dei fratelli Magnoni avrebbe formalmente siglato un accordo con altri potenziali soggetti interessati. Cosa che non esclude un'alleanza futura.
Resta il fatto che i tempi stringono. Aedes ha infatti necessità di reperire risorse fresche entro il 30 settembre 2008. L'indebitamento finanziario netto complessivo è di 807,2 milioni per effetto del recepimento da parte di Aedes di 25,5 milioni di obbligazioni precedentemente a carico di collegate e finite nel bilancio della società immobiliare a fronte dell'escussione di una fideiussione da parte di Société Générale.
Il gruppo, peraltro, non ha rispettato alcune scadenze con il sistema bancario per circa 40 milioni, relative a finanziamenti per 300 milioni. Inoltre, a fine giugno sono scaduti altri 34 milioni di debiti verso altri finanziatori e 15 milioni di debiti commerciali. Di qui la decisione di concordare con le banche debitrici un accordo di moratoria, il cui esito, appunto, è fondamentale per evitare il fallimento del piano di salvataggio.
di Laura Galvagni, Marigia Mangano
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