Zen lento
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Lassu’ qualcuno ci ama ?
Al Teatro Regio di Parma o alla Scala di Milano la preoccupazione delle compagnie d’Opera e’ sempre la stessa (almeno era una volta): piacera’ o no la rappresentazione ai Ragazzi del Loggione ?
Les Enfatns du Paradis e’ uno di quei vecchi film che consiglio a tutti . E’ un film francese del 1945, regista Marcel Carne’ , uno dei migliori registi d’oltralpe; soggettista Jaques Prevert, poeta surrealista. Uniti i due da un felice sodalizio nel cinema.
E’ un film assai lungo in cui i personaggi si muovono tra teatro e vita in una indissolubile e amalgamata continuita’ : si parla di liberta’, bassezze, amori, inganni, vanita’, poesia. Vissuti e rappresentati nella Parigi della prima meta’ dell’800, affannati i protagonisti in una rappresentazione teatrale che e’ cornice della loro vita. E’ un film poetico, straordinariamente poetico.
Prevert non e’ uno dei miei poeti preferiti, ma come soggettista e’ straordinario. Un giorno sul treno, tornando da Treviso alle 8 di sera, nello scompartimento tra i viaggiatori persi nella lettura di una rivista o immersi nello squillo esasperato dei cellulari , pero’ lessi a mia figlia di 8 anni una sua poesia, dove si insegna come dipingere la liberta’ di un uccello su una tela: come dipingere un uccello. Una poesia surrealista verniciata con le parole, dolce, tenera, sognante e disincantata; degna di un quadro di Magritte , ma priva del senso allucinatorio dei quadri del pittore.
Una poesia tiepida e leggera dedicata alla liberta’.
A mia figlia piacque, ma i viaggiatori persi nelle loro melanconie o pregustando gli entusiasmi prima dell’arrivo, tutti piuttosto ingessati nel ruolo di pendolari sul mezzo di locomozione , non ho ben capito come avessero preso la cosa. Forse leggevo troppo piano, forse la mia voce era noiosa. Solo una piccola signora anziana, che tornava da una gita a Venezia e si strizzava i pantaloni ancora umidi per l’acqua alta, sorrideva accondiscendente mentre lasciava asciugare le calze di lana pesante.
Diciamolo, i poeti nella realta’ di ogni giorno sembrano solo dei pazzi , dondolano su binari che ci sembrano irrimediabilmente morti.
Dico tutto questo perche’ spulciando qua e la negli arnesi dell’At ho trovato , scoperto sarebbe la parola giusta nel mio caso, un modo per rappresentare le chart che mi ha ricordato quel vecchio film.
L’autore di questa rappresentazione dei valori borsistici si perde tra le nebbie (il porto delle Nebbie e’ un altro bel film del sodalizio Carne’-Prevert) . Pare sia uno scrittore , un giornalista mi sembra di capire, forse un proprietario di giornale che riassumeva in pochi tratti commodities e azionario fin dagli anni trenta.
Pare anche che abbia svelato, l’intento credo che fosse di regalare ad un pubblico, questo suo modo di seguire le borse negli anni ’60, trent’anni dopo, e , sembra, che solo da pochi ’anni queste sue chart e il suo metodo siano state riproposte agli analisti (c’e’ almeno una comunicazione ufficiale in proposito all’IFTA, qualche anno fa).
Leggo malamente l’inglese e quindi comprenderete tutte queste imprecisioni di sembra e forse che in un forum di segnali duri e puri non ci vorrebbero (forse…
)
In sintesi questo scrittore utilizza qualcosa che e’ una via di mezzo tra medie mobili e swing chart, quello che ne esce pero’ e’ assolutamente originale, almeno dal punto di vista estetico, ed e’ assolutamente semplice.
Nella chart infatti si materializza una nuvola (cloud) invariabilmente azzurra o rossa (un paradiso o un inferno potremmo dire) che separa i mercati toro da quelli orso. Guardandola mi sembrava di sentire i ragazzi del loggione che applaudono entusiasti o fischiano arrabbiati.
Lo scrittore si chiamava Goichi Hosoda , e’ morto nel 1983, e si firmava “Ichimoku Sanjin” il cui senso tradotto sembra voglia dire “il punto di vista di un semplice montanaro”. Il motto credo si possa tradurre in “tutto il movimento abbracciato in un solo equilibrato sguardo”. Mi sa che forzo un po’.
Ichimotku Kinko Hyo e’ il nome che prendo le chart, che in effetti non rappresentano solo le quotazioni, ma un vero e integrale sistema di trading con una visione d’insieme, a colpo d’occhio.
A me personalmente piace l’idea della nube, piu’ che gli aspetti tecnici sottostanti, perche’ riassume a mio avviso in un solo sguardo contemporaneamente la forza o meno del mercato , l’affannarsi dei trader , l’equilibrio tra domanda e offerta, e soprattutto rimanda ad una visione lenta e pacata.
L’uomo di montagna contempla la valle con disincanto e interpreta il tempo con il susseguirsi delle nubi che vengono da lontano e fanno capolino tra i monti.
A ben pensarci questa rappresentazione, se facciamo tara di tanta quantofrenia esistente, e’ un antico parente di Advanced Get; e’ un antenato fatto a mano , alla fine degli anni trenta, di un sistema di trading completo e compiuto, su un solo chart.
Sui risultati non mi pronuncio, ma sul fascino mi sbilancio.
Si intrecciano molte linee sul grafico; dopo il primo stupore tutti questi segni possono cerare una certa confusione. Sono tratti a volte aguzzi che ricordano i trailing stop , sono spezzate per nulla morbide come le medie mobili sebbene ne siano parenti. Tuttavia per apprezzarne il significato qualche spiegazione ci vuole. Possiamo comunque interpretarle come interpretiamo le medie mobili, come segnali di entrata/uscita nelle zone del loro incrocio , o come supporti resistenze con segnali di maggiore o minore forza. Cosi’ vi invito a guardarle.
Queste linee hanno un impronunciabile nome, sicche’ a mo’ di guida,fornisco oltre il loro nome originale (mi piacerebbe sapere che significa pero’) anche il modo per calcolarle che forse aiuta un po’ di piu’ a comprenderle:
- Tenkan_sen e calcolato in via standard a 9 Periodi : massimo assoluto + minimo assoluto / 2 (insomma e’ la media puntuale di una candela che racchiude 9 periodi)
- Kijun_sen e’ calcolato in via standard a 26 periodi : massimo assoluto+minimo assoluto/2 (ovvero una candela di 26 periodi)
- Chikou span e’ la chiusura spostata orizzontalmente all’indietro di 26 periodi (la chiusura di oggi e’ dipinta sulla chart come chiusura di 26 periodi fa)
- Senkou Span A e’ tenkanSen +KijunSen / 2 spostato in avanti di 26 periodi
- Senku Span B e’ calcolato in via standard a 52 periodi : massimo assoluto + minimo assoluto /2 ( anche qui una candela ma della durata di 52 periodi).
- Kumo e’ la nuvoletta che racchiude l’area tra i Senku_sen , A e B.
I nomi sono ostici, ma se siete stati attenti e’ come se i calcoli racchiudessero tre time frame, sotto forma di punti medi. I periodi originari (9,26,52) corrispondono praticamente a settimana e mezza , mese, anno. Ci sono anche le proiezioni in avanti. Probabilmente quando il “montanaro giapponese” invento’ la chart la settimana borsistica era un po’ piu’ lunga e ricondurla a quella attuale non sara’ certo difficile. Guardando superficialmente , non osservando ma curiosando mi pare di scorgere anche qualche precetto di metodo Delphi , nella lunghezza delle medie. Pensando al pratico ho la netta sensazione che questo metodo non sia infallibile, ma apprezzo l’idea che induca ad una certa serenita’.
I ciclisti potrebbero magari applicarsi anche a costruire ad una versione intraday. Perche’ i ciclisti ? Beh perche’ c’e’ molto Gann a parer mio nel nostro amico giapponese. Ma posso sbagliarmi, di Gann non me ne intendo piu’ di tanto.
Mi piacerebbe anche sapere come si possa chiudere questo sistema in un trading system, verificare insomma con i numeri alla mano come si comporta. Per ora io, che sono in fondo in fondo un contemplativo, mi accontento di guardare e fantasticare. La pratica non e’ il mio forte e molte cose mi sfuggono di questo metodo. Soprattutto l’ombra all’indietro del grafico (Chikou span)
Certo che e’ bello. Come il film di Carne’ che vi rimando a vedere.
Buona settimana
PS: lo so, come prima cosa avete sbirciato i grafici, poi avete letto.
Mai provato il contrario ?
Giusto per lasciare la fretta in un cantone, la fame di sapere a decantare , giusto per ricordare come si commentavano le nuvole sotto un gelso o un olivo, naso all’insu’ . Nel tempo dell’infanzia suppergiu’… un po’ come accade al cinema, ma per carita’ non alla tivvu’.
La tv e’ un trading system gia’ scritto sulla nostra vita, una gabbia stretta , forzosa.
Faziosa, ora piu’ che mai.
NB : siccome il principio di antica tradizione popolare , ancor prima che legge di Mutphy ,non e’ mai smentito , mi dispiace che anche questa volta la ciambella non sia riuscita col buco: i grafici sono pessimi e me ne scuso. Chi usa Metastock o Traderstation puo’ o con un linguaggio di programmazione puo’ facilmente riprodurli e apprezzarli meglio. Me ne scuso. L
Eur Usd Day
Nasdaq Day
Comit settimanale
Nikkei
Al Teatro Regio di Parma o alla Scala di Milano la preoccupazione delle compagnie d’Opera e’ sempre la stessa (almeno era una volta): piacera’ o no la rappresentazione ai Ragazzi del Loggione ?
Les Enfatns du Paradis e’ uno di quei vecchi film che consiglio a tutti . E’ un film francese del 1945, regista Marcel Carne’ , uno dei migliori registi d’oltralpe; soggettista Jaques Prevert, poeta surrealista. Uniti i due da un felice sodalizio nel cinema.
E’ un film assai lungo in cui i personaggi si muovono tra teatro e vita in una indissolubile e amalgamata continuita’ : si parla di liberta’, bassezze, amori, inganni, vanita’, poesia. Vissuti e rappresentati nella Parigi della prima meta’ dell’800, affannati i protagonisti in una rappresentazione teatrale che e’ cornice della loro vita. E’ un film poetico, straordinariamente poetico.

Prevert non e’ uno dei miei poeti preferiti, ma come soggettista e’ straordinario. Un giorno sul treno, tornando da Treviso alle 8 di sera, nello scompartimento tra i viaggiatori persi nella lettura di una rivista o immersi nello squillo esasperato dei cellulari , pero’ lessi a mia figlia di 8 anni una sua poesia, dove si insegna come dipingere la liberta’ di un uccello su una tela: come dipingere un uccello. Una poesia surrealista verniciata con le parole, dolce, tenera, sognante e disincantata; degna di un quadro di Magritte , ma priva del senso allucinatorio dei quadri del pittore.
Una poesia tiepida e leggera dedicata alla liberta’.
A mia figlia piacque, ma i viaggiatori persi nelle loro melanconie o pregustando gli entusiasmi prima dell’arrivo, tutti piuttosto ingessati nel ruolo di pendolari sul mezzo di locomozione , non ho ben capito come avessero preso la cosa. Forse leggevo troppo piano, forse la mia voce era noiosa. Solo una piccola signora anziana, che tornava da una gita a Venezia e si strizzava i pantaloni ancora umidi per l’acqua alta, sorrideva accondiscendente mentre lasciava asciugare le calze di lana pesante.
Diciamolo, i poeti nella realta’ di ogni giorno sembrano solo dei pazzi , dondolano su binari che ci sembrano irrimediabilmente morti.
Dico tutto questo perche’ spulciando qua e la negli arnesi dell’At ho trovato , scoperto sarebbe la parola giusta nel mio caso, un modo per rappresentare le chart che mi ha ricordato quel vecchio film.
L’autore di questa rappresentazione dei valori borsistici si perde tra le nebbie (il porto delle Nebbie e’ un altro bel film del sodalizio Carne’-Prevert) . Pare sia uno scrittore , un giornalista mi sembra di capire, forse un proprietario di giornale che riassumeva in pochi tratti commodities e azionario fin dagli anni trenta.
Pare anche che abbia svelato, l’intento credo che fosse di regalare ad un pubblico, questo suo modo di seguire le borse negli anni ’60, trent’anni dopo, e , sembra, che solo da pochi ’anni queste sue chart e il suo metodo siano state riproposte agli analisti (c’e’ almeno una comunicazione ufficiale in proposito all’IFTA, qualche anno fa).
Leggo malamente l’inglese e quindi comprenderete tutte queste imprecisioni di sembra e forse che in un forum di segnali duri e puri non ci vorrebbero (forse…

In sintesi questo scrittore utilizza qualcosa che e’ una via di mezzo tra medie mobili e swing chart, quello che ne esce pero’ e’ assolutamente originale, almeno dal punto di vista estetico, ed e’ assolutamente semplice.
Nella chart infatti si materializza una nuvola (cloud) invariabilmente azzurra o rossa (un paradiso o un inferno potremmo dire) che separa i mercati toro da quelli orso. Guardandola mi sembrava di sentire i ragazzi del loggione che applaudono entusiasti o fischiano arrabbiati.
Lo scrittore si chiamava Goichi Hosoda , e’ morto nel 1983, e si firmava “Ichimoku Sanjin” il cui senso tradotto sembra voglia dire “il punto di vista di un semplice montanaro”. Il motto credo si possa tradurre in “tutto il movimento abbracciato in un solo equilibrato sguardo”. Mi sa che forzo un po’.
Ichimotku Kinko Hyo e’ il nome che prendo le chart, che in effetti non rappresentano solo le quotazioni, ma un vero e integrale sistema di trading con una visione d’insieme, a colpo d’occhio.
A me personalmente piace l’idea della nube, piu’ che gli aspetti tecnici sottostanti, perche’ riassume a mio avviso in un solo sguardo contemporaneamente la forza o meno del mercato , l’affannarsi dei trader , l’equilibrio tra domanda e offerta, e soprattutto rimanda ad una visione lenta e pacata.
L’uomo di montagna contempla la valle con disincanto e interpreta il tempo con il susseguirsi delle nubi che vengono da lontano e fanno capolino tra i monti.
A ben pensarci questa rappresentazione, se facciamo tara di tanta quantofrenia esistente, e’ un antico parente di Advanced Get; e’ un antenato fatto a mano , alla fine degli anni trenta, di un sistema di trading completo e compiuto, su un solo chart.
Sui risultati non mi pronuncio, ma sul fascino mi sbilancio.
Si intrecciano molte linee sul grafico; dopo il primo stupore tutti questi segni possono cerare una certa confusione. Sono tratti a volte aguzzi che ricordano i trailing stop , sono spezzate per nulla morbide come le medie mobili sebbene ne siano parenti. Tuttavia per apprezzarne il significato qualche spiegazione ci vuole. Possiamo comunque interpretarle come interpretiamo le medie mobili, come segnali di entrata/uscita nelle zone del loro incrocio , o come supporti resistenze con segnali di maggiore o minore forza. Cosi’ vi invito a guardarle.
Queste linee hanno un impronunciabile nome, sicche’ a mo’ di guida,fornisco oltre il loro nome originale (mi piacerebbe sapere che significa pero’) anche il modo per calcolarle che forse aiuta un po’ di piu’ a comprenderle:
- Tenkan_sen e calcolato in via standard a 9 Periodi : massimo assoluto + minimo assoluto / 2 (insomma e’ la media puntuale di una candela che racchiude 9 periodi)
- Kijun_sen e’ calcolato in via standard a 26 periodi : massimo assoluto+minimo assoluto/2 (ovvero una candela di 26 periodi)
- Chikou span e’ la chiusura spostata orizzontalmente all’indietro di 26 periodi (la chiusura di oggi e’ dipinta sulla chart come chiusura di 26 periodi fa)
- Senkou Span A e’ tenkanSen +KijunSen / 2 spostato in avanti di 26 periodi
- Senku Span B e’ calcolato in via standard a 52 periodi : massimo assoluto + minimo assoluto /2 ( anche qui una candela ma della durata di 52 periodi).
- Kumo e’ la nuvoletta che racchiude l’area tra i Senku_sen , A e B.
I nomi sono ostici, ma se siete stati attenti e’ come se i calcoli racchiudessero tre time frame, sotto forma di punti medi. I periodi originari (9,26,52) corrispondono praticamente a settimana e mezza , mese, anno. Ci sono anche le proiezioni in avanti. Probabilmente quando il “montanaro giapponese” invento’ la chart la settimana borsistica era un po’ piu’ lunga e ricondurla a quella attuale non sara’ certo difficile. Guardando superficialmente , non osservando ma curiosando mi pare di scorgere anche qualche precetto di metodo Delphi , nella lunghezza delle medie. Pensando al pratico ho la netta sensazione che questo metodo non sia infallibile, ma apprezzo l’idea che induca ad una certa serenita’.
I ciclisti potrebbero magari applicarsi anche a costruire ad una versione intraday. Perche’ i ciclisti ? Beh perche’ c’e’ molto Gann a parer mio nel nostro amico giapponese. Ma posso sbagliarmi, di Gann non me ne intendo piu’ di tanto.
Mi piacerebbe anche sapere come si possa chiudere questo sistema in un trading system, verificare insomma con i numeri alla mano come si comporta. Per ora io, che sono in fondo in fondo un contemplativo, mi accontento di guardare e fantasticare. La pratica non e’ il mio forte e molte cose mi sfuggono di questo metodo. Soprattutto l’ombra all’indietro del grafico (Chikou span)
Certo che e’ bello. Come il film di Carne’ che vi rimando a vedere.
Buona settimana

PS: lo so, come prima cosa avete sbirciato i grafici, poi avete letto.
Mai provato il contrario ?
Giusto per lasciare la fretta in un cantone, la fame di sapere a decantare , giusto per ricordare come si commentavano le nuvole sotto un gelso o un olivo, naso all’insu’ . Nel tempo dell’infanzia suppergiu’… un po’ come accade al cinema, ma per carita’ non alla tivvu’.
La tv e’ un trading system gia’ scritto sulla nostra vita, una gabbia stretta , forzosa.
Faziosa, ora piu’ che mai.
NB : siccome il principio di antica tradizione popolare , ancor prima che legge di Mutphy ,non e’ mai smentito , mi dispiace che anche questa volta la ciambella non sia riuscita col buco: i grafici sono pessimi e me ne scuso. Chi usa Metastock o Traderstation puo’ o con un linguaggio di programmazione puo’ facilmente riprodurli e apprezzarli meglio. Me ne scuso. L
Eur Usd Day

Nasdaq Day

Comit settimanale

Nikkei
