Ma se tutti gli Stati, tutti i continenti, sono indebitati fino agli occhi, CHI SONO I CREDITORI?

Stampare moneta, il meccanismo del QE in sintesi: ecco come funziona​

Il QE, o alleggerimento quantitativo, fa riferimento ad uno schema circolare ben delineato:
essendo forma di sostegno alle economie, le banche centrali creano nuova moneta
e la immettono nel sistema attraverso l’acquisto di specifiche categorie di asset.

Ecco innanzi nuovo denaro che viene usato per finanziare nuove manovre e servizi.

In estrema sintesi, l’iter è il seguente:

  • la banca centrale crea nuova moneta;
  • la moneta è usata dalla banca centrale per comprare titoli pubblici e privati;
  • il prezzo dei titoli aumenta, mentre il loro rendimento decresce;
  • l’acquisto dei titoli fa crescere la liquidità;
  • i tassi di interesse calano;
  • offrendo più moneta e abbassando il costo dei prestiti (i tassi) si tenta di spingere agli investimenti e alla ripresa economica.
Basta creare nuova moneta ed estinguere i debiti, oppure cancellarli.

La nuova moneta l'hanno creato sulla base di cosa ? NULLA.
Sono crediti creati dal nulla e - come tali - possono essere azzerati.
 
Guarda, Borghi non lo leggo.
Leggo altro, ma il risultato è sempre lo stesso.
"carta" che nel nostro caso diventa "carta straccia".

Immagina che venissero azzerati tutti questi debiti,
che altro non sono che carta stampata dalle banche,
chi ne soffrirebbe ? NESSUNO.
A chi mancherebbero dei soldi ? NESSUNO
 

Il futuro dell’euro – MN #249​

da Roberto Mazzoni | Feb 28, 2024 | Economia


Nel video che sto per proporvi si parla di alcuni termini finanziari relativamente complicati anche perché vogliono essere complicati di proposito. In particolare si parla di un indice, due indici per la precisione, che vengono usati a livello mondiale per stabilire quali sia i tassi di interesse da applicare in qualsiasi tipo di prestito. Forse voi non lo sapete, ma tutti i prestiti per qualsiasi tipo di strumento finanziario usano questi indici, non solo in dollari, perché il dollaro è la base di tutte le altre valute, quindi quello che viene fissato per il dollaro poi ricade nei contratti fatti nelle altre valute.
Tutti i prestiti in dollari sono stati regolati fino a poco tempo fa da un organismo che si trovava a Londra e che stabiliva i tassi di interesse per tutte le banche, comprese le banche americane. Infatti, come dirò anche nel video dell’intervista, quando sono arrivato negli Stati Uniti e ho cominciato a operare nel settore immobiliare, che è una delle mie attività che ho fatto, sono rimasto sorpreso di avere appunto questo indice che si chiama LIBOR, che vuol dire London Interbank Offered Rate, per definire quello che sarebbe stato il tasso di interesse di un mutuo per un cittadino americano che comprasse casa negli Stati Uniti.
Questo indice è stato creato con la creazione del cosiddetto eurodollaro, di cui di nuovo parliamo molto più a fondo nella legione di Bitcoin, che è un circuito di dollari esterno agli Stati Uniti, totalmente fuori controllo dal governo di Washington e dalla Federal Reserve, che è la banca centrale americana, che alimenta in buona sostanza la quasi totalità dell’economia internazionale, facendo perno su conti e su organizzazioni che si trovano all’interno di vari paradisi fiscali, quindi strutture offshore che sono lontane da qualsiasi scrutinio governativo, che non devono pagare tasse e che sono quindi sotto controllo dei grandi banchieri internazionali e di alcune famiglie soliti noti, oltre che diciamo di alcuni potentati oligarchici di varie nazioni.
Quindi questo sistema che è nato negli anni ’50 e si è sviluppato al massimo fino al 2008, ma nel 2008 ha fatto crack, si è sfasciato. Infatti la grande crisi finanziaria del 2008 è un risultato della rottura di questo sistema, che poi ha determinato naturalmente la deglobalizzazione.
Tutti i problemi che stiamo vivendo adesso è perché in buona sostanza il sistema finanziario che ha costruito anche la Cina, come la conosciamo oggi, che ha costruito tutto il sistema globalista, che ha costruito tutte le attività di commercio internazionale e buona parte dei flussi di contante anche all’interno della loro zona, è andato in tilt e da allora non si è mai davvero ripreso.
È stato tenuto in vita con iniezioni su grandissimi volumi di nuovi dollari, nuovi euro, iniettati nel sistema, ma nessuno è riuscito veramente a risuscitarlo.
Di conseguenza dal 2017 in avanti si è deciso di cambiare sistema, di togliere il controllo della finanza, perché chi stabilisce il tasso di interesse stabilisce poi tutto il resto, da Londra e di riportarla a Washington o per la più precisione a New York.
Quindi l’indice LIBOR viene sostituito da un nuovo indice che si chiama SOFR, Secure Overnight Financial Rate. Si chiama Secure perché a differenza dell’Ivor dove i prestiti venivano concessi senza nessun tipo di garanzia, nel caso del SOFR è necessario fornire a garanzia di titoli di Stato americani. Quindi, benché sappiamo benissimo che il governo americano fa fatica a piazzare i titoli di Stato, è comunque necessario procurarseli al fine di generare nuovi prestiti in questo sistema. La transizione in corso è iniziata dal 2020 più o meno, nel periodo Covid, e dovrebbe raggiungere il suo culmine finale nel settembre di quest’anno.
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Ultima modifica:
Vi chiedete ancora a cosa servono le crisi bancarie? A evitare che questo grafico esca dall’oscuro meandro degli addetti ai lavori e diventi argomento di conversazione in tram o alla cassa del supermarket o alla macchinetta del caffè in ufficio.

Oggi il tasso di delinquencies relative a complessi abitativi multi-familiari negli Usa è superiore a quello registrato durante la crisi subprime. E la conseguente crisi finanziaria globale innescata dal decesso sacrificale di Lehman Brothers.
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Qualcuno ne ha contezza?
Nessuno.
Probabilmente nemmeno negli Usa, dove ovviamente i media sono monopolizzati da altro.
 

La liquidità è morta, lunga vita alla liquidità​



di Francesco Simoncelli
L'euro di oggi vale solo circa 45 centesimi rispetto a un euro nel 1999. Alcune persone sono rimaste al passo, molte sono rimaste indietro; tutti coloro che lavorano per un salario sono stati derubati. L’“inflazione”, sebbene difficile da spiegare o controllare, è il prezzo che si paga quando si lascia che un’élite corrotta e dissoluta ci dica cosa fare. Ci è stato detto che per rilanciare l’economia bisognava stampare denaro per aumentare la “domanda”, salvo poi “scoprire” che la nuova domanda era fasulla così come i tassi d'interessi e il denaro stesso. Ciononostante c'è stato un effetto: più soldi compravano più cose... ora però arrugginiscono, raccolgono polvere, consumate e abbandonate. Il denaro aggiuntivo creato ex novo ha anche aumentato i prezzi degli asset posseduti dai pianificatori centrali e i prodotti che tutti gli altri volevano acquistare. Le cose che si vuole comprare possono essere suddivise in tre categorie: assurde, inutili e pericolose. Sanzioni, restrizioni commerciali, sussidi a industrie selezionate, programmi per la diversità, operazioni di cambio di sesso, la lotta alla droga, alla povertà, al riscaldamento globale, al degrado urbano, alla disinformazione, alle infezioni, alla supremazia bianca e all’antisemitismo... tutto aveva un prezzo.
Tra il 1999 e il 2023 la BCE “ha stampato” quasi €7.000 miliardi in nuovo denaro per pagare queste cose. Ciò, insieme ai prestiti da fonti private, ha portato il debito dell'area Euro alle vette di oggi. I tassi di crescita sono diminuiti e la maggior parte delle persone non è diventata più ricca, ma più povera. Siamo sprofondati sempre di più in un mare di debiti – pubblico e privato – con tassi d'interesse che sono schizzati in alto sulle carte di credito e sul mercato obbligazionario sovrano. Il costo del debito pubblico italiano, ad esempio, ammonta già a circa €50.000 a persona. Ed è lecito aspettarsi che quest'onere supererà i €3.000 miliardi e poi i €4.000 miliardi, dato che non c’è alcun piano credibile per ridurlo. I prestiti aggiuntivi dovranno essere soddisfatti con tassi d'interesse più elevati e una maggiore stampa di denaro. Trascinando il peso del passato, come potranno mai permettersi un futuro adeguato le attuali e nuove generazioni?
La differenza fondamentale tra oggi e gli ultimi 40 anni, 1980-2020, è stata la stampa di denaro senza precedenti e, per la precisione, l'aver assecondato la crescita smisurata del mercato degli eurodollari. Nel nostro sistema monetario fasullo la nuova ricchezza non viene guadagnata, viene creata con i prestiti. La banca centrale concede prestiti alle banche membri, queste ultime poi concedono prestiti agli hedge fund, alle banche più piccole, alle aziende, a chiunque voglia i soldi. L’offerta di denaro aumenta, ma lo stesso vale per il debito.
I mutuatari più grandi sono gli stati, però, i quali usano il denaro facile per sprecare, sequestrare risorse scarse e giocare d’azzardo. Finché il volume del denaro – la liquidità – era in aumento, era ragionevole aspettarsi che i prezzi delle obbligazioni sovrane salissero. Basti pensare, ad esempio, che addirittura i titoli italiani a un certo punto erano trattati a rendimenti reali negativi. Ma da questa orda non possiamo sottrarre gli speculatori sui mercati finanziari che hanno avuto gioco facile nel creare strumenti finanziari sempre più rischiosi per cercare di sbarcare il lunario in un ambiente dove i tassi negativi reali erano diventati la norma. Infatti solo in Europa la quantità di asset che aveva un rendimento negativo era arrivata a cifre da record nel passato più recente. Addirittura i junk bond. Anche i consumatori hanno acceso prestiti – per case, automobili e acquisti con carta di credito.
Tutti questi prestiti e queste spese hanno aumentato il “denaro in circolazione” che inseguiva, principalmente, i beni reali. Ciò significava prezzi degli asset più alti e l’aumento dei prezzi degli asset ha reso le élite molto più ricche.
Poi, nel 2021, l’abbuffata di prestiti si è interrotta bruscamente: i tassi d'interesse e l’inflazione sono aumentati, i prestiti sono diminuiti e con ciò l’offerta di denaro ha iniziato a contrarsi. La FED ha cambiato rotta: niente più soldi facili e niente più tassi negativi. Il tasso di riferimento della FED è stato lasciato salire di 550 punti base – l’inversione di tendenza più grande e più rapida nella sua storia.

LE VECCHIE ABITUDINI, PER QUANTO DURE A MORIRE, MUOIONO
Buffett e il defunto Charlie Munger erano entrambi dei geni, ma hanno anche avuto la fortuna di essere vivi e di investire in un momento in cui il sistema bancario centrale stava pompando migliaia di miliardi in nuova “liquidità” nei mercati. Quel periodo è finito e infatti Buffett sta scegliendo il cash come “strategia d'investimento”. Questa nuova fase è iniziata nel 2021. Dove ci porterà esattamente? Non lo possiamo sapere ancora, ma ciò che è certo è che si tratta di un periodo diverso da quello che ha reso ricchi Buffett e Munger. E per capire il presente, orientandosi al meglio per il futuro, non si può far altro che guardare al passato.
Il periodo 1950-1980 è stato senza dubbio il punto più alto per l’America. Fu allora che Buffett imparò, da Ben Graham, ad acquistare buone aziende a buon mercato e a rimanere investito in esse a lungo. Successivamente imparò da Munger ad acquistarle a prezzi ottimali; ottenerle a buon mercato era utile ma non necessario. Nel 1971 gli Stati Uniti dovettero fare qualcosa con il loro sistema monetario, altrimenti sarebbero stati spazzati via dalla prima crisi del mercato degli eurodollari. Piuttosto che risolvere la questione si vendettero (inconsapevolmente?) alla City di Londra e nel 1980 il nuovo sistema stava già piegando e distorcendo l’economia mondiale. Prima del 1980 quasi tutti i confronti e tutte le misure erano favorevoli agli Stati Uniti: commercio, esportazioni, lavoro, redditi, arte, cultura, ecc. L’America era la numero 1. Dopo il 1980 quasi tutti gli indicatori sono scivolati nell'oblio.
Tra questi c'erano dettagli non molto notati, ma decisamente importanti. Nel primo periodo i salari reali della gente comune aumentavano di circa il 2,3% annuo; nel secondo – dal 1980 in poi – sono finiti in una fascia di bonaccia. Una delle ultime relazioni sui salari aggiustati all’inflazione non mostra alcun miglioramento sin dall’ottobre 1978.

In secondo luogo il peso degli assegni del welfare state in percentuale del PIL era inferiore al 10% prima del 1980; successivamente è salito a quasi il 20% nel 2020 e ora s'è stabilizzato al 15%. Dopo il 1980 la percentuale della produzione totale spesa da chi non la guadagnava è aumentata. Il sistema monetario post-1971 ha favorito la “finanziarizzazione” e la politicizzazione, non nuovi prodotti e servizi. Se ci fosse stato un aumento della ricchezza complessiva, questa non sarebbe finita agli schiavi salariati che se la guadagnavano, sarebbe invece finita nelle mani di coloro che avrebbero ottenuto gli “assegni del welfare” e al sistema finanziario.
L’economia reale è composta da persone che offrono beni o servizi ad altri, in cambio di denaro, che poi usano per acquistare beni o servizi da altri. Ecco perché l’economia pre-1980 andava bene: fornire beni o servizi migliori aumentava la ricchezza reale, quindi i salari aumentavano. Dopo il 1980 è stata una storia diversa: il denaro creato ex novo era più flessibile e più facilmente persuaso a finire nelle tasche di coloro che lo controllavano. Questo nuovo sistema monetario è stato in gran parte una creazione di Milton Friedman: pensava di poter eliminare l’inflazione e la deflazione eliminando l’oro dall'equazione. In realtà, come ben sappiamo, quello gli Stati Uniti era un problema di tutt'altra natura; Friedman venne preso come accademico affinché fornisse una giustificazione di facciata per quello che stava accadendo. Ovviamente non potevano farsi vedere travolti dal panico, dato che non capivano il motivo per cui d'improvviso il loro modello di business stava fallendo. Ciò che rimaneva era fare leva sulla loro credibilità e sulla mancanza di avversari di pari livello e procedere con una dimostrazione di forza: togliere dall'immaginario collettivo qualsiasi riferimento all'oro come mezzo di scambio e mezzo di saldo dei trasferimenti internazionali. La flessibilità e l'offerta più ampia del petrolio avrebbe permesso loro di guadagnare tempo.
Friedman era condivisibile sui temi sociali e politici, ma non su quelli economici. Nel suo mondo teorico gli economisti della FED avrebbero consentito un aumento del bilancio della banca del 3% all’anno. Nessuno avrebbe avuto più motivo di temere l’inflazione, perché i pianificatori monetari centrali non avrebbero esagerato; e nessuno avrebbe avuto più motivo di temere un tracollo in stile Grande Depressione, perché la FED avrebbe potuto fornire una quantità infinita di “liquidità” al sistema bancario, rendendo quasi impossibile una deflazione a livello di sistema. Nel mondo reale, però, le persone non sono né sempre buone, né sempre cattive, ma sempre soggette a influenza (soprattutto politica). E l’influenza nel momento di “stampare” denaro ha sempre trionfato sulla prudenza e sulla correttezza. Infatti la FED ha costantemente aumentato l’offerta di denaro ben oltre il tasso di crescita del PIL, superando nel 2020 di ben 9 volte l’obiettivo del 3% raccomandato da Friedman.
 
Nel mondo reale, però, le persone non sono né sempre buone, né sempre cattive, ma sempre soggette a influenza (soprattutto politica). E l’influenza nel momento di “stampare” denaro ha sempre trionfato sulla prudenza e sulla correttezza. Infatti la FED ha costantemente aumentato l’offerta di denaro ben oltre il tasso di crescita del PIL, superando nel 2020 di ben 9 volte l’obiettivo del 3% raccomandato da Friedman.

È bene sottolineare un punto in tutta questa disamina: l'interventismo monetario è un male assoluto perché corrompe in modo assoluto. Il sistema bancario centrale in tal senso rappresenta la manifestazione fisica di tale concetto e il vero cancro che ha contorto/distorto la prosperità e il benessere umano è stata la nascita/istituzionalizzazione della Banca d'Inghilterra. E non è un caso che sulla scia di questo scempio si sia provato a istituire una cosa del genere per ben due volte negli Stati Uniti, fallendo in entrambi i casi (es. Prima e Seconda Banca degli Stati Uniti). Come si può intuire le influenze inglesi ancora persistevano dopo la presunta indipendenza statunitense, riuscendo infine ad avere successo con la creazione della FED. E non è nemmeno un caso che la grande espansione monetaria negli USA, la quale diede poi i natali alla Grande Depressione, venne perseguita per arrestare il deflusso di oro dall'Inghilterra che avrebbe sicuramente mandato in bancarotta il Paese. Ecco perché si può concludere che la vera indipendenza gli Stati Uniti l'hanno guadagnata con l'avvio del SOFR, l'emancipazione dal LIBOR e il rimpatrio della politica monetaria.

Per quanto sia incontrovertibile che il problema è l'interventismo capillare che scaturisce dalle macchinazioni presumibilmente sapienti di un gruppo ristretto di persone che si arroga il diritto di decidere per tutti gli altri, l'assenza di una FED indipendente avrebbe rappresentato un destino peggiore di quello attuale. Senza gli incentivi dei grossi conglomerati bancari statunitensi a conservare la propria sfera d'influenza sul territorio, che avrebbero dovuto cedere sulla scia di una valuta digitale, i piani distopici di una certa élite sarebbero stati già realizzati. Invece ne è nato uno scontro in cui diverse fazioni megapolitiche sono in lotta e gli Stati Uniti stanno cercando di risolvere l'annoso problema del mercato degli eurodollari che finora ha consumato il loro potenziale di crescita a vantaggio di altri. Uno di questi altri è l'Europa; un altro ancora è l'Inghilterra; un altro ancora è la Cina. Se, quindi, Powell non fosse stato riconfermato (un tira e molla durato più di sei mesi), il dollaro sarebbe stato completamente annichilito a vantaggio di tutti quei disagiati della cricca di Davos e dei loro piani di riconfigurazione della società. Sì, in questo schema delle cose contribuenti e imprese sono pedine in un gioco bellico più grande, usati come “scudi umani” volenti o nolenti. Sulla resistenza al dolore economico si basa la vittoria o la sconfitta delle parti in conflitto, ecco perché Powell insiste sul cosiddetto soft landing: permettere a una recessione di fare il suo corso senza però far sentire troppo dolore economico alla popolazione. In questo senso si deve intendere la linea d'azione higher for longer dei tassi e la ricostruzione del mercato dei capitali interno.
 
Guarda, Borghi non lo leggo.
Leggo altro, ma il risultato è sempre lo stesso.
"carta" che nel nostro caso diventa "carta straccia".

Immagina che venissero azzerati tutti questi debiti,
che altro non sono che carta stampata dalle banche,
chi ne soffrirebbe ? NESSUNO.
A chi mancherebbero dei soldi ? NESSUNO

Non è proprio cosi, i debiti creano OBBLIGHI.
Più una nazione ha debiti e più deve rispondere ad obblighi verso terzi, di fatto perdendo autonomia decisionale e la propria sovranità.
Noi italiani ne siamo la testimonianza vivente, fino a che ci è permesso, di essere italiani e vivere.

Al giorno d'oggi a muove i denari sono i debiti, obblighi internazionali, ricatti americani, corruzione, interessi politici, mafiosi e cattolici.
In pratica per mantenere un giro di affari loschi, si tolgono risorse ai servizi che servono per far funzionare una nazione.
Potremmo creare un grafico per ogni nazione dove mettere in proporzione interessi economici "loschi" e servizi erogati per sostenere economia/società.

In sintesi il vero VALORE è la propria autonomia, perché se non hai più il potere di decidere come investire le proprie risorse interne (vedesi finanziamenti guerra ucraina, PNRR, agenda green, ecc) , sei semplicemente uno strumento in mano ad un altro POTERE, quindi i debiti hanno un VALORE ALTISSIMO! molto superiore al denaro.
 

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