Due notizie da
www.peacereporter.net
Canada - 11.9.2006 17:37:00
Un canadese su 5 crede che 11/9 sia un complotto statunitense
Un canadese su 5 ritiene che gli attacchi alle torri gemelle dell'11 Settembre del 2001 non avessero niente a che fare con Osama bin Laden e fossero in realtà legati ad un complotto da parte di personaggi potenti statunitensi. Secondo il sondaggio, pubblicato oggi dalla Ipsos-Reid, il 22% dei canadesi, ed il 26% dei giovani canadesi, concorda con le teorie di cospirazione. La percentuale più alta è stata raggiunta in Quebec con il 32%.
Stati Uniti d'America - 11.9.2006
Penuria di prove
Dopo l'11 settembre, un costante declino dei processi per terrorismo internazionale
Dall'11 settembre 2001, i giudici federali statunitensi hanno rigettato la proposta di rinvio a giudizio per due terzi degli accusati di reati legati al terrorismo, mentre i processi per la stessa accusa sono quasi tornati al livello precedente all'anno degli attacchi alle Torri Gemelle. Lo rivela uno studio della Syracuse University.
L'11 settembreMancanza di prove. Durante i primi 8 mesi del 2006, inoltre, il 91 per cento dei 'sospetti', o presentati come tali, non sono stati neppure presi in considerazione dalla magistratura Usa. Le ragioni che hanno determinato il non luogo a procedere sono soprattutto la mancanza o l'inconsistenza di prove a carico. I presunti terroristi sono stati presentati alle Corti federali dall'Fbi o da altre agenzie del governo: nella maggioranza dei casi gli imputati sono stati accusati di crimini non collegati al terrorismo e la maggioranza di loro ha solitamente scontato lievi pene carcerarie. Negli anni 2001 e 2002, i magistrati hanno decretato il non luogo a procedere per il 35 per cento dei casi. Tale percentuale è salita al 77 per cento nel 2003, al 65 per cento nel 2004 e all'82 per cento dello scorso anno. Lo studio riporta che nei 6.500 casi passati al vaglio del Dipartimento di Giustizia Usa, e classificati come 'indagini legate al terrorismo', circa uno su cinque sono stati condannati.
Un processo per terrorismo
Il contro-rapporto. La sentenza media di coloro che sono stati condannati con la generica accusa di 'terrorismo internazionale' - spesso legata a reati minori come violazioni della legge sull'immigrazione, riciclaggio, furto d'identità - va dai 20 ai 28 giorni di carcere, e molti condannati non hanno trascorso neanche un giorno dietro le sbarre. L'analisi della Syracuse University viene rigettata dallo stesso Dipartimento della Difesa, che ha contestato metodo e conclusioni dello studio, rispondendo che per stilare un bilancio dell'attività del governo in materia di anti-terrorismo occorre fare invece riferimento a un rapporto uscito nel giugno scorso, secondo il quale dall'11 settembre a oggi, su 441 accusati, 261 sono stati condannati. Dati addotti dal Dipartimento per sgombrare il campo da ogni possibile illazione sulla bontà della condotta anti-terrorismo del governo Bush, il cui aspetto fondante è proprio la prevenzione. E un'azione penale assai poco selettiva, come spiega lo stesso portavoce del Dipartimento di Giustizia, Bryan Sierra: "Far riferimento a un ampio spettro di fattispecie criminose ci consente di anticipare le mosse del nemico, anziché doverne subire le conseguenze".
Di Luca Galassi