Tutti questi articoli puntano sul fatto che il prossimo periodo dei mercati azionari sarà un periodo di debolezza legato a considerazioni diverse ma univoche nella conclusione.
Certamente questa univocità di opinioni non aiuta le stesse a realizzarsi!
Personalmente il mercato è da seguire in quanto è in atto uno scontro tra l'economia reale e quella finanziaria.
L'economia reale sembra davvero in rallentamento in USA anche se i segnali che possono mettere in moto la FED a difesa dell'economia non si sono ancora manifestati (disoccupazione in crescita o deflazione). Le aspettative di inflazione sono ancora presenti seppure in calo a causa del prezzo dei prodotti energetici molto elevati e la pressione sull'occupazione di una discesa del settore immobiliare deve ancora esplicare i suoi effetti (cosa che se continua in questo modo avverrà presto in quanto il settore ha contato per oltre un quarto della crescita degli occupati degli ultimi 3 anni).
Il ciclo asiatico risulta ancora forte grazie alla forza dell'economia Cinese che subirebbe comunque un rallentamento in caso di calo dei consumi USA e che avrebbe un impatto sull'intera economia asiatica che soffre di sovrapproduzione ed eccessi di investimenti.
Il ciclo europeo come sempre è in ritardo rispetto a quello USA e sembrerebbe nella fase di top del periodo ma in caso di rallentamento USA non riuscirà a discostarsi molto da quel trend.
Il calo dell'economia potrebbe portare ad una correzione degli earnings che farebbe diventare più care le aziende e quindi meno interessante il loro acquisto.
L'economia finanziaria invece sembra convinta che ai primi segnali di rallentamento serio la FED comincerà a tagliare i tassi in maniera consistente al fine di sostenere l'economia e questo permette la strategia speculativa sulla parte a lunga della curva che anticipa chiaramente questa possibilità.
Per costruire questa posizione bisogna però avere una fonte abbastanza sicura da dove prendere il denaro a basso costo e ancora una volta questa fonte sembra essere lo Yen vista la debolezza della valuta da una parte e la buona performance del mercato azionario domestico dall'altro.
D'altronde gli ultimi dati inflattivi del Giappone erano sotto le stime e la pressione deflazionistica delle merci Cinesi si fa sentire anche nel paese del Sol Levante e quindi gli operatori sono meno preoccupati di ulteriori misure da parte delle autorità nipponiche sui tassi o sulla liquidità dello Yen.
Le forze coinvolte sono attualmente in equilibrio anche se la confidenza nel carry valutario sembrerebbe crescere vista l'attuale debolezza dello Yen.
Solo uno spostamento di forza repentino di questi due assets (causa improvviso shock) o un'improvviso dilagare della situazione economica nella realtà finanziaria potrà cambiare la situazione.
Negli ultimi due mesi la liquidità ha subito una chiara contrazione e la situazione tecnica di diversi mercati e settori in divergenza rispetto ai trend più importanti ne è la conseguenza ma la scelta delle autorità allo stato attuale è stata quella di frenare questo trend di calo della liquidità per impedire una correzione più sostenuta nella speranza che però i trend dominanti più pericolosi sarebbero stati invertiti quale ad esempio quello delle commodity.
Attualmente le commodity sembrerebbero vicine ad effettuare un top ma occorrerà vedere se questa nuova liquidità finanziaria riuscirà a essere dirottata su trend più sostenibili dai mercati (anche se difficili da immaginare...) opppure ritornerà a stimolare i trend consolidati con i timori conseguenti.
In questo oltre ad osservare l'andamento dello Yen e dei bond mondiali occorrerà osservare con grande attenzione l'evoluzione della crescita Cinese.
http://www.safehaven.com/article-5771.htm
http://www.safehaven.com/article-5773.htm
http://www.safehaven.com/article-5774.htm
http://www.safehaven.com/article-5775.htm
http://www.safehaven.com/article-5777.htm