Mai nella storia c’è stato Governo peggiore, più incapace, impreparato,
nemmeno quelli balneari o quelli posticci di Tangentopoli,
quando la magistratura di sinistra si adoperava per colpire gli anticomunisti e salvare gli altri,
suggestionando alle dimissioni una quantità di ministri al giorno.
Parliamo di suggestione perché ovviamente non c’era l’obbligo per nessuno di mollare,
meno che mai per un avviso di garanzia spesso e volentieri costruito ad hoc solo per una parte politica,
eppure allora tanta fu la suggestione della politica rispetto alla magistratura che saltava mezzo governo al giorno.
Sia chiaro, fu un errore imperdonabile del Parlamento, perché farsi sottomettere da una magistratura orientata anziché terza,
che il “caso Palamara” ha scoperchiato in tutto il suo squallore, lasciò campo libero al sistema giudiziario
per la costruzione e distruzione a piacimento di maggioranze e di governi.
Insomma, a decidere chi potesse e non potesse governare anziché il voto popolare prima e il Parlamento poi, è stata la magistratura,
tanto è vero che da allora ad ora non c’è stato Governo di centrodestra che non abbia pagato pegno in modo insopportabile e illegale,
a partire dal famoso avviso di garanzia anticipato a Napoli dal Corriere della Sera.
Dopodiché, quando non è stata la magistratura a decidere chi potesse governare,
ci ha pensato l’Europa sempre in accordo con la sinistra ovviamente,
perché certe cose sono possibili solo quando al governo non ci sono gli eredi di Togliatti che al fianco di Stalin in Russia
mandò a morte migliaia di dissidenti.
Insomma, cose che succedono solamente se al governo c’è il centrodestra.
Tanto è vero che nel 2011 l’Unione europea, in sintonia col presidente Giorgio Napolitano,
sfoderò contro Silvio Berlusconi e contro una maggioranza legittimamente eletta dal popolo, l’arma dello spread al posto dell’avviso di garanzia.
Per farla breve, i magistrati furono sostituiti dai poteri finanziari e bancari,
che fecero schizzare apposta lo spread alle stelle per offrire a Napolitano la scusa di cacciare il Cavaliere e mettere Mario Monti,
annunciato come il salvatore della Patria, salvo che poi l’Italia anziché salvarla l’ha rovinata.
E potremmo continuare coi ribaltoni, i cambiamenti in corsa e così via che sono stati possibili quando al governo c’era il centrodestra,
perché al contrario col centrosinistra tutto diventa intoccabile, anche di fronte agli spettacoli peggiori come quelli che vediamo con il Conte bis,
che non solo è abusivo ma padre-padrone dell’Italia e degli italiani che producono,
perché di quelli statali che in larga parte si grattano la pancia e amplificano la burocrazia anziché padre-padrone è tutore, garante e sodale.
Insomma, il clientelismo popolare elettorale, a sinistra conta eccome.
Perché per la sinistra quando il popolo la vota è intelligente,
quando l’attacca è l’espressione del populismo fascista, razzista, antieuropeista,
anzi, come disse Napolitano, in certi casi il popolo non dovrebbe nemmeno esprimersi;
oppure come dice Beppe Grillo, il popolo non serve perché la dittatura è meglio della democrazia;
oppure come dicono i giallorossi, il popolo non può votare perché voterebbe centrodestra
e impedirebbe a Conte, Renzi, Zingaretti e Di Maio di rispettare il diktat europeo dei finanziamenti
in cambio della certezza che il centrodestra sia fuori da tutto.
Insomma, mettetevelo in testa, non si vota perché abbiamo accettato l’ultimatum Ue dei finanziamenti
e degli appoggi alla condizione essenziale che ci fosse un governo di centrosinistra o comunque compiacente,
tanto è vero che i grillini per entrare nell’accordo di fiducia con l’Europa hanno dovuto votare Ursula Von der Leyen
come prova d’amore e fedeltà e inoltre hanno dovuto cambiare tutte le posizioni sull’euro e sui patti.
Ebbene questa trattativa, il ribaltone ideologico dei grillini assieme alla garanzia di obbedienza all’asse franco-tedesco l’ha fatta Conte;
per farla breve “Giuseppi” si è impegnato ad assicurare la fedeltà all’Europa dei grillini in cambio della inamovibilità,
ecco perché fa il padre-padrone dell’Italia e degli italiani, li comanda a bacchetta, li tratta da sudditi
e se ne infischia dei problemi drammatici che sta creando col suo Governo, se ne buggera del caos, della crisi economica,
degli sbagli imperdonabili nei Dpcm, delle centinaia di miliardi che sta bruciando inutilmente, della rabbia e della confusione, alla faccia della democrazia e dell’alternanza.
Insomma, il Governo Conte se ne infischia di tutto e si dedica a trattare e fare vertici notturni per assegnare posti, ministeri, posizioni, rimpasti, incarichi.
Una roba vergognosa e miserevole che ovunque nel mondo avrebbe provocato le dimissioni immediate di ogni Esecutivo,
mentre da noi passa inosservata con la semplice e solita raccomandazione del Colle di restare uniti.
Incredibile ma vero.
Scusate, ma restare uniti su cosa?
Visto che i giallorossi hanno spaccato il Paese in due, da una parte gli impiegati pubblici
che sfrontatamente scioperano perché gli aumenti contrattuali concessi sono bassi,
dall’altra il settore privato che rischia la fame, il fallimento, il licenziamento, la fila alla Caritas.
Restare uniti su cosa visto che i giallorossi hanno messo tutte le regioni contro, tra rosse, gialle, arancioni,
hanno emanato Dpcm privi di senso e di logica sperperando una fortuna senza che il Paese migliorasse.
I giallorossi, anziché tutelare gli italiani, hanno aperto i porti all’invasione di clandestini
spesso infettati che senza controllo si sono sparpagliati ovunque creando probabili contagi, paura e insicurezza.
Restare uniti su cosa che il Governo ad ogni proposta del centrodestra ha risposto con una pernacchia
salvo incassare preventivamente e scelleratamente l’assenso al nuovo bilancio da parte dell’opposizione, che idiozia.
Per il bene del Paese, per l’amore della patria e per la sua salvezza,
bisogna cacciare via subito questa maggioranza, questo Governo,
occorre restituire la libertà di voto agli italiani,
restituire la democrazia alla gente,
offrire al Paese un Esecutivo capace e decente;
serve garantire l’Italia e gli italiani
piuttosto che una maggioranza di sinistra, cattocomunista, di bugiardi, di spergiuri e di improbabili figuri.