Mistical Brothers and Sisters Land

msn notizie

Mistica contemporanea
Nel XX secolo si è rinnovato l'interesse per la mistica cristiana e il teologo tedesco Rudolf Otto tentò di definire le categorie del sacro e del numinoso; William James, pur non appartenendo a una corrente religiosa, mostrò interesse per la mistica come autore di Varie forme dell'esperienza religiosa (1902).
Nelle tradizioni non cristiane il principale studioso del buddhismo Zen fu il giapponese Daisetzu Suzuki; dell'induismo il filosofo indiano Savepalli Radhakrishnan; dell'Islam lo studioso britannico R.A. Nicholson. La seconda metà del XX secolo ha visto accrescersi l'interesse per la mistica orientale. La corrente mistica dell'ebraismo, che condensa dottrine della cabala medievale e dello chassidismo del XVIII secolo, ha trovato nuovo vigore nell'opera del filosofo e studioso austriaco Martin Buber. Tra i mistici moderni spiccano le figure della pensatrice francese Simone Weil, del sacerdote e filosofo francese Pierre Teilhard de Chardin, e del trappista americano Thomas Merton.
 
ciao carrodano,dove hai preso questi passi?sai ke sono belli? :)
li trovo 1 pò strani nel senso ke ci leggo 1 purezza e 1 "bellezza" ke non mi ricordavo quasi neanke +..all'inzio mi facevano ridere..."ma pensa te ke nel 2006 c'è ancora ki la vede così.. " poi ci ho scorto appunto 1 purezza ke mi ha sorpreso... :) :love:
 
mistici del carmelo

Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa

1 ottobre - Memoria

Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 1° ottobre 1897
Sensibilissima e precoce, fin da bambina decise di dedicarsi a Dio. Entrò nel Carmelo di Lisieux e nel solco della tradizione carmelitana scoprì la sua piccola via dell'infanzia spirituale, ispirata alla semplicità e all'umile confidenza nell'amore misericordioso del Padre. Posta dalla vocazione contemplativa nel cuore della Chiesa, si aprì all'ideale missionario, offrendo a Dio le sue giornate fatte di fedeltà e di silenziosa e gioiosa offerta per gli apostoli del Vangelo. I suoi pensieri, raccolti sotto il titolo Storia di un'anima, sono la cronaca quotidiana del suo cammino di identificazione con l'Amore. Con San Francesco Saverio è patrona delle missioni. (Mess. Rom.)

Patronato:Missionari, Francia


Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco


Emblema: Giglio, Rosa
 
mistici del carmelo

S. Giovanni della Croce

Collaboratore di S. Teresa d'Avila nel fondazione dei Carmelitani Scalzi -
Dottore della Chiesa -
- universalmente riconosciuto come mistico per eccellenza -
- ha lasciato Opere di mistica che sono un testo indispensabile
per chi desidera avventurarsi in questo mondo di intimità unica fra Dio e l'uomo.

Giovanni della Croce risulta sempre più un maestro affascinante per molti giovani: le sue parole e il suo messaggio sanno di mistero, del mistero di Dio.

Nasce a Fontiveros in Castiglia (Spagna) da una famiglia poverissima, in miseria. Orfano molto presto del Padre, una madre laboriosa e intraprendente per far fronte alla fame. Il piccolo Juan viene subito colpito dalla durezza della vita. Provato nel fisico, ma temprato nello spirito, si dà da fare come infermiere per mantenersi agli studi cui si sente portato. Emerge ben presto la sua voglia di Dio e di Assoluto.
A 20 anni decide di entrare nel noviziato dei Carmelitani.
Arriva al Sacerdozio a 24 anni, ma si scopre dentro una gran voglia di una vita rigorosamente consacrata nel silenzio e nella contemplazione, una voglia che neppure i brillanti studi teologici nella prestigiosa università di Salamanca riescono a sopire. Ci pensa Santa Teresa ad offrirgli una soluzione, invitandolo a partecipare alla riforma dell’Ordine Carmelitano. Maestro dei novizi, attira tanti giovani che desiderano condurre una vita come lui.

Nello spazio di pochi anni, pieni di fatiche apostoliche sulle strade assolate o ghiacciate di Spagna, accanto a profonde sofferenze incredibili ed esaltanti esperienze mistiche, scrive poemi e trattati che sprigionano la sua sapienza mistica, quella che non viene dai libri e dagli studi, ma che si "sa per amore".

Muore a soli 49 anni, facendo sue le parole del Cantico dei cantici, in un trasporto d’amore. Aveva scritto in una sua celebre poesia: "Rompi la tela ormai al dolce incontro!". La morte dei santi.

Il suo messaggio: "Su, coraggio, alzati: non stagnare in una pietà superficiale o in un debole impegno virtuoso. Affrontate decisamente le avversità della notte, salite il sentiero aspro del nulla per attingere l’incandescenza dell’Amore. Sul monte, al di là del nulla-non-Dio c’è godibile per te il Tutto-Dio".
 
s. giovanni della croce

Me ne entrai dove non seppi,
vi rimasi non sapendo,
ogni scienza trascendendo.
1 - Non capivo dove entravo,
però quando lí mi vidi,
non sapendo dove stavo,
cose eccelse molto intesi;
non dirò quel che sentii,
ché rimasi non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

2 - Di gran pace e di pietà
scienza quella era perfetta,
in profonda solitudine
io l'intesi per via retta;
era cosa sí segreta,
che rimasi balbettando,
ogni scienza trascendendo.

3 - Mi trovai cosí rapito,
cosí assorto ed alienato,
che il mio senso ne rimase
privo d'ogni sentimento,
ogni scienza trascendendo.

4 - Chi vi giunge veramente,
da sé stesso viene meno;
quanto prima egli sapeva,
molto poco allor gli pare;
la sua scienza tanto cresce,
ch'ei rimane non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

5 - Quanto piú si sale in alto,
tanto meno si capisce,
ché una nube tenebrosa
va la notte illuminando,
perciò chi questo conosce
resta sempre non sapendo,
ogni scienza trascendendo.

6 - Tal sapere non sapendo
ha un cosí alto potere,
che i sapienti argomentando
mai lo posson superare;
ché la scienza lor non giunge
ad un non saper sapendo,
ogni scienza trascendendo.

7 - Sí sublime è l'eccellenza
di cotesto alto sapere,
che non v'è potenza, o scienza
che lo possa conquistare;
chi sé stesso vincer sappia
con un non saper sapendo,
andrà sempre trascendendo.

8 - Or conoscere volete
questa scienza sovrumana?
Essa è un alto sentimento
dell'essenza di Dio vivo;
opra è di sua clemenza
farci stare non sapendo,
ogni scienza trascendendo.




III
Dopo un amoroso slancio
e non privo di speranza,
volai sí alto, sí alto,
che raggiunsi il mio desir.
1 - Per poter raggiungere
questo slancio divino,
tanto volar mi convenne
che di vista mi perdei;
però, in tale ímpeto,
nel mio volo venni meno;
ma l'amor fu cosí alto,
che raggiunsi il mio desir.

2 - Quanto piú alto salivo,
abbagliavasi la vista,
e la piú alta conquista
tra le tenebre avveniva;
ma poiché lancio è di amore,
con un cieco e oscuro salto
mi trovai tanto in alto
che raggiunsi il mio desir.

3 - Quanto piú alto giungevo
in questo slancio sublime,
tanto piú basso, arreso
e umiliato mi trovavo.
Dissi: non vi sarà chi l'arrivi,
e mi umiliai cosí tanto
che mi trovai tanto alto
che raggiunsi il mio desir.

4 - In una strana maniera
mille voci feci in uno,
ché la celeste speranza
tanto acquista quanto spera;
attesi solo questo lancio,
la mia speme non fu vana,
ché mi trovai tanto in alto
che raggiunsi il mio desir.


(SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Poesie, Postulazione Generale dei Carmelitani scalzi, Roma, 1991.)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto