MITTEL: RIPRENDE MANOVRA SU HOPA, CERCA CONSENSO UNIPOL/ANSA
(ANSA) - MILANO, 27 FEB - Le trattative per superare il veto
di Unipol alla fusione tra Mittel e Hopa si trovano "ad un
passaggio importante" che potrebbe superare le resistenze di
via Stalingrado alla creazione della superfinanziaria voluta da
Giovanni Bazoli. La conferma arriva dal presidente di Unipol,
Pierluigi Stefanini: "Siamo in un passaggio importante - ha
spiegato all'ANSA - si sta lavorando per trovare una soluzione
da parte degli advisor, vediamo cosa scaturirà nei prossimi
giorni".
Secondo quanto confermato anche da fonti vicine ad alcuni dei
soci finanziari di Hopa (Mps, Bpi e Antonveneta, oltre a Unipol)
le parti sono alla ricerca di una strada che permetta a Mittel
di aggregare Hopa prima di settembre, quando scadrà il patto
della finanziaria fondata da Emilio Gnutti che sia Fingruppo sia
Mps hanno già disdettato. Indiscrezioni di stampa danno per
imminente una nuova proposta di Bazoli, presidente di Mittel,
volta a superare il 'no' di Unipol. In ambienti finanziari si
prevedono comunque alcune settimane di lavoro prima di risolvere
la partita, e viene giudicato improbabile un rinvio a settembre.
A Brescia intanto, dopo la doccia fredda di due settimane fa,
é calata la consegna del silenzio sulle trattative. I soci che
fanno riferimento a Emilio Gnutti stanno ragionando sulla
possibilità di condividere il premio di circa il 25% proposto
per le loro azioni Hopa (valutate 1,25 euro cash contro un euro
su carta degli altri azionisti) anche a Unipol e, a questo
punto, anche agli altri pattisti (Mps e Bpi), magari cercando di
spuntare qualcosa in più da Mittel. Considerato che Fingruppo e
i soci privati bresciani aderenti al patto di sindacato
controllano circa tre quarti del 54,4% sindacato, il sacrificio
economico sul premio si dovrebbe ridurre a qualche centesimo per
azione, comunque non più di dieci. "Se il no di Unipol è
dettato da motivazioni economiche - si nota in ambienti
bresciani - si dovrebbe trovare una soluzione".
Per ottenere il gradimento di Unipol (che detiene un diritto
di veto nel patto di Hopa) occorrerà infatti riconoscere alla
compagnia guidata da Carlo Salvatori lo stesso trattamento
economico proposto agli altri soci di Hopa: "ribadiamo la
nostra posizione", ha infatti spiegato Stefanini ricordando la
parità di trattamento pretesa da Unipol nel bocciare la
proposta originaria di Mittel. Per via Stalingrado si tratta non
solo di una questione di soldi (una valutazione a 1,25 euro del
suo 5% vincolato al patto porterebbe circa 18 milioni in più
nelle casse di Bologna) ma, ribadisce un consigliere, anche "di
principio": "a una proposta come quella mi sarei opposto in
consiglio".
Se le trattative non dovessero riuscire a condensarsi in una
proposta per Mittel-Hopa si prospetta una fusione 'a fuoco
lento', con l'acquisto della maggioranza di Fingruppo da parte
di Mittel e solo a settembre, dopo un lungo fidanzamento, le
nozze vere e proprie.(ANSA).