Imark
Forumer storico
Su Vodafone invece la stessa S&P fa un discorso interessante, e chi ha seguito le considerazioni fatte sul 3D in merito all'emittente in qualche occasione potrà trarne spunti aggiuntivi.
S&P commenta i risultati positivi diffusi da Vodafone per l'esercizio 2009, e fra questi la riduzione del leverage da 2,8x a 2,6x e la generazione di FCF eccedente il forecast, essendo occorsa per 7,2 mld £ contro i 6-6,5 mld £ attesi, ed afferma le proprie aspettative per uno scenario di ulteriore contenimento del leverage per i 12-18 mesi a venire.
Poi però esprime timori circa il fatto che tale scenario possa non avverarsi, per fattori quali un indebolimento macroeconomico su mercati importanti per V e tale da incidere sulla sua performance di business, oppure movimenti nei cambi che penalizzino la società (la quale, va rammentato, fattura in GBP, ma ha uno forte presenza su mercati continentali di Eurolandia, e nel 2009 si è giovata di una debolezza della sterlina, mentre è penalizzata da un indebolimento dell'Euro).
Inoltre anche qui (ed il discorso "scorre parallello" a quello fatto per Telefonica) i livelli di debito in assoluto sono importanti, il rating A- è nella fascia più bassa in termini di flessibilità finanziaria consentita all'emittente senza che vi sia un downgrade e le politiche finanziarie adottate sono più generose con gli azionisti che attente alla salvaguardia del rating, dato che V prevede un incremento del dividendo del 7% annuo per i prossimi 3 anni.
Senza contare che non vi è alcuno spazio per politiche di acquisizione - secondo S&P - che non siano compensate da alienazioni di asset che bilancino uscite ed entrate.
Insomma, un po' tra le righe, torna il discorso già fatto per Telefonica, che suona più o meno "Attenti a non essere troppo generosi con gli azionisti, o troppo sbilanciati nelle acquisizioni, specie se poi le aspettative sull'andamento dell'economia dovessero rivelarsi meno positive delle attese".
L'outlook di Vodafone, alla luce di quanto detto, resta pertanto negativo nonostante il buon andamento evidenziato dai conti del 2009.
S&P commenta i risultati positivi diffusi da Vodafone per l'esercizio 2009, e fra questi la riduzione del leverage da 2,8x a 2,6x e la generazione di FCF eccedente il forecast, essendo occorsa per 7,2 mld £ contro i 6-6,5 mld £ attesi, ed afferma le proprie aspettative per uno scenario di ulteriore contenimento del leverage per i 12-18 mesi a venire.
Poi però esprime timori circa il fatto che tale scenario possa non avverarsi, per fattori quali un indebolimento macroeconomico su mercati importanti per V e tale da incidere sulla sua performance di business, oppure movimenti nei cambi che penalizzino la società (la quale, va rammentato, fattura in GBP, ma ha uno forte presenza su mercati continentali di Eurolandia, e nel 2009 si è giovata di una debolezza della sterlina, mentre è penalizzata da un indebolimento dell'Euro).
Inoltre anche qui (ed il discorso "scorre parallello" a quello fatto per Telefonica) i livelli di debito in assoluto sono importanti, il rating A- è nella fascia più bassa in termini di flessibilità finanziaria consentita all'emittente senza che vi sia un downgrade e le politiche finanziarie adottate sono più generose con gli azionisti che attente alla salvaguardia del rating, dato che V prevede un incremento del dividendo del 7% annuo per i prossimi 3 anni.
Senza contare che non vi è alcuno spazio per politiche di acquisizione - secondo S&P - che non siano compensate da alienazioni di asset che bilancino uscite ed entrate.
Insomma, un po' tra le righe, torna il discorso già fatto per Telefonica, che suona più o meno "Attenti a non essere troppo generosi con gli azionisti, o troppo sbilanciati nelle acquisizioni, specie se poi le aspettative sull'andamento dell'economia dovessero rivelarsi meno positive delle attese".
L'outlook di Vodafone, alla luce di quanto detto, resta pertanto negativo nonostante il buon andamento evidenziato dai conti del 2009.