Obbligazioni societarie Monitor bond Telecom Europa VIII (Gennaio 2010 - Dicembre 2013)

Tlc, le nobili decadute dei listini internazionali

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I nobili decaduti. Gli ex monopolisti pubblici dei telefoni non sono più protagonisti del mercato finanziario. France Telecom, Deutsche Telekom, Telefonica, Telecom Italia e British Telecom hanno seguito sentieri analoghi nell’ultimo decennio, spesso incrociandosi e altrettanto spesso scontrandosi.
Le scelte di azionisti e management, la competizione internazionale e i differenti ambiti regolatori hanno prodotto risultati diversi, ma tutti ora appaiono dei giganti esausti: piegati sotto il peso di debiti altissimi e dalla necessità di continuare ad investire su rete e applicazioni per rimanere al passo con i tempi. Nulla del valore creato dalla crescita della telefonia mobile, dell’esplosione del traffico sulla banda larga sembra essere rimasto "attaccato" alle valutazioni di questi giganti. Non solo, le vecchie tlc hanno lasciato ad altri (fornitori di contenuti e servizi) le fette più ghiotte del traffico ospitato sui loro network, ma hanno anche fallito nel più tradizionale ruolo di titoli difensivi. Tutti gli ex monopolisti sono cresciuti meno degli indici di appartenenza nelle varie borse europee, una performance peggiore sia nel 2009, sia negli ultimi cinque anni (su questa distanza riesce a salvarsi solo Telefonica che "pareggia" la crescita dell’Ibex).
Per gli altri invece il confronto con gli indici è davvero impietoso: France Telecom è stato uno dei pochi titoli del Cac 40 a non chiudere l’anno con il segno positivo (9%) quanto il resto del listino è rimbalzato del 25%, nei cinque anni successivi all’abbandono del controllo da parte dello Stato (ora possiede il 27% a livello diretto e indiretto) la società ha perso il 28% del suo valore. Ancora più divergente il comportamento di Deutsche Telekom rispetto al Dax, il +29% del listino ha lasciato Dt a languire a – 3,4%, sui cinque anni le perdite salgono a 37,12% quanto a Francoforte si viaggia a +42%.
Per tutti la profittabilità rimane alta, si passa dal 20% di margine operativo sul fatturato di France Telecom al 10% di Deutsche Telekom e Bt group, così come il cash flow non ha paragoni con altri settori: 11 miliardi per Dt nei primi 9 mesi del 2009, France Telecom si aspetta di chiudere il 2009 con 8 miliardi di euro. Ma gran parte di questa massa di denaro non arriva a sostenere gli investimenti: viene risucchiata dai dividendi, necessari a sostenere i titoli, e per servire il debito. È ormai chiaro, dopo anni di tentativi da parte di tutte le società coinvolte, che i margini di manovra finanziaria non sono così ampi come sembrava. Deutsche Telekom ha visto tornare la propria esposizione a 46 miliardi di euro, come nel 2006. France Telecom che in cinque anni è riuscita a scendere dalle vette di 50 miliardi del 2005 ai 41 del 2009, ma ha pagato lo sforzo con deprezzamento della società. Bt Group sta uscendo da una pesante ristrutturazione (un miliardi di sterline di costi tagliati e 1,5 miliardi di investimenti rimandati) per riparare ad un buco da 12,5 miliardi di sterline di deficit del proprio fondo pensionistico.
L’altra pesantissima zavorra per gli ex monopolisti è la prospettiva industriale: sia nel fisso che nel mobile per gli incumbent i vantaggi derivanti dal proprio dominio sembrano un ricordo del passato. France Telecom e Deutsche hanno da poco annunciato una joint venture paritaria per il mercato inglese, unendo le due controllate diventerebbero il primo operatore del Regno Unito con il 37% del mercato e staccando la O2 di Telefonica al 27%. Ma le prospettive di un aumento dei profitti sono molto vaghe per gli azionisti sono molto vaghe.
La sfida è ritrovare un nuovo equilibrio tra gli obblighi di servizio pubblico nei propri paesi d’origine e il ruolo di operatori globali. Un dilemma che ha delle ricadute politiche e sociali: in Francia, anche sull’onda dell’emozione dell’ondata di suicidi che ha colpito i dipendenti di Ft, politici e sindacalisti hanno sottolineato come la società pur ottenendo più del 50% del proprio fatturato in Francia ha investito molto di più all’estero. Una strategia che non ha premiato né gli azionisti né gli utenti. Argomenti analoghi risuoneranno presto in tutte le capitali d’Europa.
 
Vorrie sottoporvi una considerazione:
Monitorizzo da tempo il bond wind 11.75% 2017, mi sembra che in concomitanza con la uscita del bond Seat abbia stornato parecchio. E' una mia allucinazione oppure vi può sembrare plausibile? Avete news su wind particolari?
Grazie per una eventuale risposta.

Le notizie su Wind... questa mi sembra interessante e mi era sfuggita, sebbene abbia un paio di settimane di vita... avevano chiesto un permesso agli obbligazionisti per rimpiazzare anticipatamente con nuovi titoli i bond con scadenza 2015 ed un loan bancario di secondo livello (che pure potrebbero sostituire con capitale proveniente dal mercato obbligazionario).

I nuovi bond che rifinanziano le scadenze 2015 arriveranno tuttavia , secondo un portavoce di Wind, non subito, perché l'intento è quello di allungare le scadenze debitorie ed al contempo di ridurre il costo del debito, risultati che oggi il mercato obbligazionario non consente di ottenere.

UPDATE: Wind SpA Won't Replace 2015 Bonds Before End Of 2010

(Adds more comment, background.)

By Ainsley Thomson Of DOW JONES NEWSWIRES LONDON -(Dow Jones)- Italian telecommunications company Wind SpA, one of the largest European issuers of high yield debt in 2009, Thursday said it has no plan to replace its 2015-dated bonds before the end of 2010 despite receiving permission from its lenders to do so.

Wind's lenders late last month approved a waiver request for the company to refinance its EUR950 million, 9.75%, 2015-dated bond, its $444 million, 10.75%, 2015-dated bond, and its EUR727 million equivalent second lien loan facility.

A spokesman for Wind Thursday told Dow Jones Newswires that the waiver had raised market speculation that new bonds would be issued soon.

However, he said there was no transaction currently being worked on.


"The waiver cleans up some loose ends that will allow us to be able to do a refinancing if and when the conditions in the market allow for an effective one to be put in place," he said. "On the high yield notes there is a call date at the end of 2010 and it would not make sense to do something before that date."

The spokesman said the company was also examining whether a bond or a new loan would be used to refinance the second lien facility.

"It depends on market conditions. It needs to be an exercise that makes financial sense - that allows us to push out our maturities and get better cost of capital," he said.

The company, which had net debt of EUR8.5 billion at Sept. 30, 2009, is one of the best known names in the European high yield market and was one of the largest issuers of debt last year.

In July 2009, the company sold a EUR2.7 billion high-yield bond, which was Europe's biggest junk bond offering since October 2006 and was considered the deal that re-opened the European high yield market.

Then in a high profile deal in December, Wind's parent company Wind Acquisition Holdings Finance SA, or WAHF, sold EUR500 million of payment-in-kind, PIK, bonds.

PIK bonds, which allow borrowers to pay interest with more debt instead of cash, thrived during the bull market era. However, there have been few issues in the past two years due to the credit crunch.

WAHF is owned by Weather Investments, which is a holding company majority owned by Egyptian financier Naguib Sawiris.

By Ainsley Thomson, Dow Jones Newswires; 44 20 7842 9318; [email protected]
(Michael Wilson contributed to this report)
 
Ho il bond XS0252440010 nordic telephone 01/05/2016 indicizzato euribor 3 mesi
Ho letto da qualche parte che verrà rimborsato anticipatamente il 1 febbraio, ma in Popolare non sanno nulla .
In effetti sul prospetto di jyskebank c'è una call a 100 però a marzo
http://www.jyskebank.dk/_jb/commoninc/bin.asp?id=84075&src=anbefalingsliste.pdfc
Qualche amico del forum ha notizie?
Gm.

Se leggi questo thread da pagina 1 in poi (ma anche la fine del thread telecom precedente) ti potrai chiarire un po' sulla questione.;)
 
nuova emissione telecom italia

Emittente Telecom Italia
Emissione 1.250 mln euro
Valuta Euro
Rating BBB
Scadenza 10/02/2022
Cedola 5.25%
Prezzo 99,00
Lotti 50.000 + 50.000

..un po' lunga e un po' scarsa per i miei gusti, anche se confrontandola con le altre lo spazio per guadagnare 2-3 punti c'è
 
BCM Ireland

vista la mia inettitudine al computer ti posso dire solo che è su www.luxnext.com .comunque grazie e ciao

Sono interessato anche io ad entrare su questo titolo, ma nutro qualche dubbio sulla solidità della società. I ricavi ammontano a 2 mld di euro, ma l'indebitamento al 30/09/2009 era di oltre 3 mld. Eircom è la prima compagnia telefonica irlandese e recentemente il controllo è passato di mano dagli australiani alla STT di Singapore (Singapore Technologies Telemedia) che detiene il controllo di altre compagnie di telecomunicazione nell'area asiatica.
Il bond, con scadenza 2017, stacca cedole trimestrali (euribor + 700 pbs) che, però, possono essere pagate anche in natura (PIK), attraverso l'emissione di nuove notes dello stesso tipo, a discrezione dell'emittente. Ovviamente questa opzione ha il merito, per l'azienda, di non dover sborsare soldi nei momenti di difficoltà, ma allo stesso tempo ne aggrava il peso del debito. Pertanto, questo bond "ibrido", a differenza di quello con scadenza 2016, quota a valori di molto inferiori, anche perché di solito gli investitori che si vedono attribuire notes al posto del cash come cedola, corrono a vendere sul mercato per realizzare (il taglio minimo negoziabile è di 1 obbligazione).
 
Ultima modifica:
Non so se serve ma ce una contestazione per la ristrutturazione del debito di Wind Hellas da parte dei creditori.Mi sembra che qualcuno era interessato tempo fa per la
vicenda.Se no lo cancello
La questione ha evidenziato l'edizione elettronica del Times di Londra.

Google Traduci
 
Emittente Telecom Italia
Emissione 1.250 mln euro
Valuta Euro
Rating BBB
Scadenza 10/02/2022
Cedola 5.25%
Prezzo 99,00
Lotti 50.000 + 50.000

..un po' lunga e un po' scarsa per i miei gusti, anche se confrontandola con le altre lo spazio per guadagnare 2-3 punti c'è
Nessun altro parere sul nuovo bond TELECOM. Mi sembra che si stia parlando di una eventuale fusione con TELEFONICA. Questa operazione renderebbe TELECOM piu' affidabile o peggiorerebbe i debiti della societa'???
 
Nessun altro parere sul nuovo bond TELECOM. Mi sembra che si stia parlando di una eventuale fusione con TELEFONICA. Questa operazione renderebbe TELECOM piu' affidabile o peggiorerebbe i debiti della societa'???

La renderebbe più affidabile se fosse una fusione piena, nel senso che Telefonica dovrebbe incorporare Telecom Italia e dare supporto parentale sul suo debito...

Se fossi nelle vesti di Telefonica, non so se avrei interesse a farlo, specie se la fusione facesse seguito ad uno scorporo pieno della rete, che si tradurrebbe per Telecom Italia nella perdita del rating IG, visto che le agenzie di rating hanno detto da tempo che varrebbe almeno un paio di livelli di rating.

Telecom Italia recuperebbe se appunto, persa la rete per lo scorporo, fosse acquistata da Telefonica, che vede un rating attuale di A- che scenderebbe per effetto dell'acquisizione, mentre quello di TI compenserebbe la perdita di livelli per scorporo della rete con la risalita dovuta al rating elevato di Telefonica.

Mi viene da pensare che se Telefonica compra, vuol dire che altri azionisti vendono... ed ai corsi attuali, significa riportare minusvalenze consistenti, anche ammesso che Telefonica (la quale pure sta perdendo parecchi soldini nell'avventura italiana) voglia pagare un "premio" significativo rispetto ai corsi di mercato.
 

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