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Un report di Moody's sulle utilities energetiche EMEA (Europa, Medio Oriente ed Africa) conferma un outlook stabile per il comparto, sebbene il contesto macroeconomico in cui si trovano ad operare rimanga difficile, con una domanda energetica che si mantiene debole e la necessità di contenere il capex per adeguarlo al ridimensionamento dei flussi di cassa generati dalla operatività.
In ogni caso (come già rilevato anche sul 3D molti mesi fa) i contratti di vendita anticipata di forniture energetiche a prezzo bloccato hanno contenuto l'impatto del calo dei prezzi in termini di deterioramento del profilo finanziario delle utilities (avrei aggiunto: per il momento).
Inoltre le utilities hanno fatto leva sulla capacità di rimodulare i costi operativi e di ridurre il capex coon lo scopo di evitare che il loro rating venisse rivisso al ribasso, comunque adottando politiche finanziarie indirizzate ad una maggiore cautela (attraverso il varo di aumenti di capitale, la riduzione/eliminazione di buybacks e dividendi, il ridimensionamento delle politiche di crescita mediante acquisizioni).
Non va poi dimenticato il loro agevole accesso al mercato dei capitali (trattandosi di comparto storicamente difensivo), che ha consentito nei mesi scorsi alle società del settore di fare adeguata scorsa sul piano delle disponibilità liquide.
Tuttavia (e qui sono d'accordo con loro), se si guarda in avanti, i sogetti più debolmente posizionati nelle rispettive classi di rating restano soggetti al rischio di vedere ridotto il proprio merito di credito per effetto di condizioni di mercato sfavorevoli, che limitino la ripresa dei consumi energetici, ed insieme per la possibile crescita considerevole degli investimenti richiesti nei settori regolamentati come in quelli non regolamentati.
Anche perché - aggiungerei a maggior chiarimento - dovesse la ripresa dimostrarsi forte ma di breve durata ovvero più debole o ancora più lenta delle attese, aumenteranno le pressioni dei governi sulle utilities affinché riducano i costi energetici in capo alle aziende clienti, a scapito del proprio margine, ovvero affinché prendano parte ad investimenti strategici ed infrastrutturali che concorrano a sostituire la quota di investimenti mancante da parte delle aziende "tutte private", sulle quali i governi non sono in grado di esercitare pressioni di sorta.
Anche l'outlook di lungo termine per Moody's resta caratterizzato da elementi di incertezza: dall'esigenza di fare fronte alle esigenze di mantenere elevato il capex nel tempo al costo delle materie prime, a possibili decisioni penalizzanti che vengano dal fronte della politica o da quello delle autority di settore per le attività soggette a regolamentazione pubblica.
Moody's: Stable Outlook for EMEA Electric and Gas Utilities, Despite Ongoing Challenges
London, 12 October 2009 -- The outlook for EMEA electric and gas utilities is stable, as sector-wide rating changes are unlikely, even though operating conditions remain tough and will require many companies to continue to moderate expenditure to adjust to still low demand, says Moody's Investors Service in a new report. The report, entitled "EMEA Electric and Gas Utilities Industry Outlook," expresses the rating agency's expectations for fundamental credit conditions in the industry for the next 12-18 months.
"Despite the ongoing difficult operating conditions for many companies, a number of factors and measures taken by the companies have limited the impact on utilities' credit strength," says Helen Francis, a Vice President-Senior Credit Officer in Moody's Global Infrastructure Finance Group.
"Moody's expects that companies will continue to deploy similar tactics over the next 12 months to minimise the impact of a still challenging and uncertain environment."
Indeed, although the profitability of EMEA utilities has been hit by the most severe drop in demand observed in decades and lower prices, Moody's notes that this has been somewhat mitigated by forward sales of power at fixed prices/volumes and diversified earnings.
Furthermore, many companies with unregulated activities have cut operating costs to decrease the pressure on profitability and reduced capex to gain flexibility, with the aim of preserving their financial profiles and reducing the risk of downgrades.
Moody's also recognises that certain utilities have issued fresh capital, virtually eliminated share buybacks and implemented more cautious dividend policies. A number have pursued asset disposals with the aim of defending ratings.
Furthermore, the utilities' ability to access credit markets to fund sizeable capex and refinancing needs has ensured solid liquidity in most cases.
Large-scale M&A activity has also slowed down, although strategic opportunities continue to attract interest. The rating agency points out that there could be negative pressure on certain issuers who are weakly positioned in their rating category, as their financial recovery could be hampered by the unfavourable market conditions, which limit growth prospects, and higher execution risk.
"Moody's is also cautious about the industry's medium-term prospects because of the considerable investment needs in both the regulated and unregulated sectors," explains Niel Bisset, a Senior Vice President in Moody's Global Infrastructure Group.
In the longer term, Moody's believes the sector faces considerable challenges, including meeting long-term capex requirements, uncertainty over commodity price evolution, and regulatory and political challenges. Thus, utilities may need to consider additional measures to maintain their ratings.
Moody's currently rates 67 utilities corporate families in the EMEA electric and gas utilities sector, some of which are groups with multiple ratings.
In ogni caso (come già rilevato anche sul 3D molti mesi fa) i contratti di vendita anticipata di forniture energetiche a prezzo bloccato hanno contenuto l'impatto del calo dei prezzi in termini di deterioramento del profilo finanziario delle utilities (avrei aggiunto: per il momento).
Inoltre le utilities hanno fatto leva sulla capacità di rimodulare i costi operativi e di ridurre il capex coon lo scopo di evitare che il loro rating venisse rivisso al ribasso, comunque adottando politiche finanziarie indirizzate ad una maggiore cautela (attraverso il varo di aumenti di capitale, la riduzione/eliminazione di buybacks e dividendi, il ridimensionamento delle politiche di crescita mediante acquisizioni).
Non va poi dimenticato il loro agevole accesso al mercato dei capitali (trattandosi di comparto storicamente difensivo), che ha consentito nei mesi scorsi alle società del settore di fare adeguata scorsa sul piano delle disponibilità liquide.
Tuttavia (e qui sono d'accordo con loro), se si guarda in avanti, i sogetti più debolmente posizionati nelle rispettive classi di rating restano soggetti al rischio di vedere ridotto il proprio merito di credito per effetto di condizioni di mercato sfavorevoli, che limitino la ripresa dei consumi energetici, ed insieme per la possibile crescita considerevole degli investimenti richiesti nei settori regolamentati come in quelli non regolamentati.
Anche perché - aggiungerei a maggior chiarimento - dovesse la ripresa dimostrarsi forte ma di breve durata ovvero più debole o ancora più lenta delle attese, aumenteranno le pressioni dei governi sulle utilities affinché riducano i costi energetici in capo alle aziende clienti, a scapito del proprio margine, ovvero affinché prendano parte ad investimenti strategici ed infrastrutturali che concorrano a sostituire la quota di investimenti mancante da parte delle aziende "tutte private", sulle quali i governi non sono in grado di esercitare pressioni di sorta.
Anche l'outlook di lungo termine per Moody's resta caratterizzato da elementi di incertezza: dall'esigenza di fare fronte alle esigenze di mantenere elevato il capex nel tempo al costo delle materie prime, a possibili decisioni penalizzanti che vengano dal fronte della politica o da quello delle autority di settore per le attività soggette a regolamentazione pubblica.
Moody's: Stable Outlook for EMEA Electric and Gas Utilities, Despite Ongoing Challenges
London, 12 October 2009 -- The outlook for EMEA electric and gas utilities is stable, as sector-wide rating changes are unlikely, even though operating conditions remain tough and will require many companies to continue to moderate expenditure to adjust to still low demand, says Moody's Investors Service in a new report. The report, entitled "EMEA Electric and Gas Utilities Industry Outlook," expresses the rating agency's expectations for fundamental credit conditions in the industry for the next 12-18 months.
"Despite the ongoing difficult operating conditions for many companies, a number of factors and measures taken by the companies have limited the impact on utilities' credit strength," says Helen Francis, a Vice President-Senior Credit Officer in Moody's Global Infrastructure Finance Group.
"Moody's expects that companies will continue to deploy similar tactics over the next 12 months to minimise the impact of a still challenging and uncertain environment."
Indeed, although the profitability of EMEA utilities has been hit by the most severe drop in demand observed in decades and lower prices, Moody's notes that this has been somewhat mitigated by forward sales of power at fixed prices/volumes and diversified earnings.
Furthermore, many companies with unregulated activities have cut operating costs to decrease the pressure on profitability and reduced capex to gain flexibility, with the aim of preserving their financial profiles and reducing the risk of downgrades.
Moody's also recognises that certain utilities have issued fresh capital, virtually eliminated share buybacks and implemented more cautious dividend policies. A number have pursued asset disposals with the aim of defending ratings.
Furthermore, the utilities' ability to access credit markets to fund sizeable capex and refinancing needs has ensured solid liquidity in most cases.
Large-scale M&A activity has also slowed down, although strategic opportunities continue to attract interest. The rating agency points out that there could be negative pressure on certain issuers who are weakly positioned in their rating category, as their financial recovery could be hampered by the unfavourable market conditions, which limit growth prospects, and higher execution risk.
"Moody's is also cautious about the industry's medium-term prospects because of the considerable investment needs in both the regulated and unregulated sectors," explains Niel Bisset, a Senior Vice President in Moody's Global Infrastructure Group.
In the longer term, Moody's believes the sector faces considerable challenges, including meeting long-term capex requirements, uncertainty over commodity price evolution, and regulatory and political challenges. Thus, utilities may need to consider additional measures to maintain their ratings.
Moody's currently rates 67 utilities corporate families in the EMEA electric and gas utilities sector, some of which are groups with multiple ratings.