Tassi di cambio (valute) Monitor Dollaro-Euro (1 Viewer)

stockuccio

Guest
Ricpast ... sinceramente ... io mi sforzo di trovare motivazioni economiche che giustifichino una rivalutazione della moneta statunitense rispetto a quella europea ma dando un'occhiata in USA all'immobiliare ai derivati alle banche ecc .ecc. proprio non riesco a trovarla ... tanto per dire l'80% del deficit statunitense dello scorso anno lo ha finanziato la FED ... credo basti ed avanzi questo

Geller ... tralasciando i moralismi qui si tratta di trovare spunti per l'operatività ... ora leggere il bilancio Wells Fargo, trovarci che questa bancaccia ha riportato in bilancio 10 miliardi di assets che teneva fuori bilancio senza dire a nessuno di cosa si trattava (e già il fatto che una società quotata tenga assets fuori dal proprio bilancio lo trovo demenziale), venire a sapere dalla SEC che wells fargo ha altri 2000, dico 2000, ripeto 2000 miliardi di assets FUORI bilancio sinceramente non trovo spunti operativi diversi dalla roulette russa e non capisco la logica di chi vuole operare in un mercato simile
io non so che roba siano i 2000 miliardi .... escludendo divinità, spero che tu non rientri in questa categoria, se rientri nella ristretta elite di mortali a conoscenza degli assets di wells fargo ... sapresti darmi una valutazione oggettiva e logica di wells fargo ?

il mondo è pieno di gente che sa di economia, analisi tecnica comportamentale fondamentale ecc. ecc. ... ma alla base di tutto ci sono le informazioni IMHO
 
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samantaao

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Ricpast ... sinceramente ... io mi sforzo di trovare motivazioni economiche che giustifichino una rivalutazione della moneta statunitense rispetto a quella europea ma dando un'occhiata in USA all'immobiliare ai derivati alle banche ecc .ecc. proprio non riesco a trovarla

Geller ... tralasciando i moralismi qui si tratta di trovare spunti per l'operatività ... ora leggere il bilancio Wells Fargo, trovarci che questa bancaccia ha riportato in bilancio 10 miliardi di assets che teneva fuori bilancio senza dire a nessuno di cosa si trattava (e già il fatto che una società quotata tenga assets fuori dal proprio bilancio lo trovo demenziale), venire a sapere dalla SEC che wells fargo ha altri 2000, dico 2000, ripeto 2000 miliardi di assets FUORI bilancio sinceramente non trovo spunti operativi diversi dalla roulette russa e non capisco la logica di chi vuole operare in un mercato simile
io non so che roba siano i 2000 miliardi .... escludendo divinità, spero che tu non rientri in questa categoria, se rientri nella ristretta elite di mortali a conoscenza degli assets di wells fargo ... sapresti darmi una valutazione oggettiva e logica di wells fargo ?

l'europa barcolla con i suoi piigs... quale altro motivo serve?
non si parla più di banche... di stati


poi che tutto sia gonfiato ad hoc... è un'altra cosa
che poi tutto sia un grande castello di carta... è un'altra cosa ancora
ma questa è l'essenza del gioco, si sposterebbe la discussione ad un livello superiore rispetto ad un semplice rapporto di cambio tra monete
 

stockuccio

Guest
l'europa barcolla con i suoi piigs... quale altro motivo serve?
non si parla più di banche... di stati


poi che tutto sia gonfiato ad hoc... è un'altra cosa
che poi tutto sia un grande castello di carta... è un'altra cosa ancora
ma questa è l'essenza del gioco, si sposterebbe la discussione ad un livello superiore rispetto ad un semplice rapporto di cambio tra monete

qui si paragona moneta europea e statunitense
l'europa barcolla, in USA già defaultano :) ... la California (che da sola supera per pil Spagna e Grecia messe assieme) ha pagato debiti con degli IOUs .... 'io ti devo' ... cambiali :) ... ma nonostante questo i cds la premiano rispetto alla grecia che fino a prova contraria finora ha pagato i propri debiti http://www.financialarmageddon.com/2010/02/my-latest-market-observation.html
 

ricpast

Sono un tipo serio
Ricpast ... sinceramente ... io mi sforzo di trovare motivazioni economiche che giustifichino una rivalutazione della moneta statunitense rispetto a quella europea ma dando un'occhiata in USA all'immobiliare ai derivati alle banche ecc .ecc. proprio non riesco a trovarla ... tanto per dire l'80% del deficit statunitense dello scorso anno lo ha finanziato la FED ... credo basti ed avanzi questo

Geller ... tralasciando i moralismi qui si tratta di trovare spunti per l'operatività ... ora leggere il bilancio Wells Fargo, trovarci che questa bancaccia ha riportato in bilancio 10 miliardi di assets che teneva fuori bilancio senza dire a nessuno di cosa si trattava (e già il fatto che una società quotata tenga assets fuori dal proprio bilancio lo trovo demenziale), venire a sapere dalla SEC che wells fargo ha altri 2000, dico 2000, ripeto 2000 miliardi di assets FUORI bilancio sinceramente non trovo spunti operativi diversi dalla roulette russa e non capisco la logica di chi vuole operare in un mercato simile
io non so che roba siano i 2000 miliardi .... escludendo divinità, spero che tu non rientri in questa categoria, se rientri nella ristretta elite di mortali a conoscenza degli assets di wells fargo ... sapresti darmi una valutazione oggettiva e logica di wells fargo ?

il mondo è pieno di gente che sa di economia, analisi tecnica comportamentale fondamentale ecc. ecc. ... ma alla base di tutto ci sono le informazioni IMHO

Schematicamente (ma senza velleità di verità):

- Usa VS Eu: fin dall'inizio del 3d ho esposto il perchè già da tempo ritenevo sottovalutata la moneta yankee; la struttura dell'economia americana è più flessibile, più reattiva, più malleabile di quella europea per un sacco di motivi (storici e culturali):

a) una lingua comune;
b) un mercato del lavoro flessibilissimo (e assai poco tutelato);
c) una cultura che porta da sempre gli americani a consumare americano soprattutto in tempi di crisi (una specie di autarchia dei ns tempi quale reazione quasi spontanea ai periodi di difficoltà e che appare voler essere alquanto stimolata dalla politica di Obama);
d) una domanda interna sempre molto sostenuta (anche se ben poco sostenibile) - punto questo da leggersi in simbiosi con quello precedente;

Tali caratteristiche hanno nel passato consentito (e con tutta probabilità consentiranno anche qs volta) agli usa di riprendere il cammino della crescita ben prima dell'EU.
Cosa è cambiato rispetto al passato?
E' cambiato che gli USA hanno accumulato in 15-20 anni un debito a dir poco mostruoso e l'autarchia sui generis di cui sopra non consentirà una sensibile riduzione dello stesso in tempi brevi.
Cosa è probabile?
E' probabile che il debito verrà letteralmente "bruciato" da un tasso di inflazione nei prox anni che sarà ben al di sopra di quanto è adesso o lo è stato negli ultimi 15 anni. Mi aspetto nel giro di 4-5 anni tassi di inflazione in usa anche al di sopra del 10%.
Svalutazione del dollaro in tale contesto?
Si, ma parziale.

L'UE (anche solo per spirito fondativo ereditato e radicato dai tedeschi traumatizzati da Weimar) non si potrà nè vorrà permettersi il lusso di tali tassi di inflazione e farà di tutto per combatterli.
Gli USA non sono spaventati dall'inflazione e anche dagli effetti distorsivi di distribuzione del reddito che tale dinamica porta con sè; è un diverso approccio culturale.

Loro avranno alta crescita, alta inflazione, alto tutto...
Noi poco di tutto...

Sempre che i cinesi (perchè è lei il driver attorno al quale si decide tutta la partita) non si stanchino di lavorare 24 ore al giorno come schiavi per produrre prodotti a basso costo....
Perchè se loro si stancano qualsiasi sforzo europeo di contenere l'inflazione sarebbe di fatto vano...
Gli USA invece, da quel punto di vista, sarebbero maggiormente tutelati; nel senso che la risorsa principale gli è garantita dal mantenimento di rappporti buoni con i sauditi e la loro capacità produttiva interna troverebbe sufficientemente sfogo proprio nella forte domanda interna (l'autarchia di cui si diceva sopra che prescinde dai prodotti a basso costo cinesi).

In più c'è da dire che da un cambio dello status quo cinese e/o di una loro eventuale flessione economica c'hanno attualmente da perdere di più gli europei...grossi esportatori.
Gli americani sono ovunque ma con aziende del posto in cui si trovano.
Se le cose buttano male battono in ritirata in 2 minuti (alcoa in sardegna for example) e ritornano dalle loro parti; noi europei non siamo strutturati così.

---------------------

- Le informazioni: certo, sono il centro di tutto. Non a caso la teoria economica è basata sul concetto di asimmetria informativa....
 

Geller

Banned
Ricpast ... sinceramente ... io mi sforzo di trovare motivazioni economiche che giustifichino una rivalutazione della moneta statunitense rispetto a quella europea ma dando un'occhiata in USA all'immobiliare ai derivati alle banche ecc .ecc. proprio non riesco a trovarla ... tanto per dire l'80% del deficit statunitense dello scorso anno lo ha finanziato la FED ... credo basti ed avanzi questo

Geller ... tralasciando i moralismi qui si tratta di trovare spunti per l'operatività ... ora leggere il bilancio Wells Fargo, trovarci che questa bancaccia ha riportato in bilancio 10 miliardi di assets che teneva fuori bilancio senza dire a nessuno di cosa si trattava (e già il fatto che una società quotata tenga assets fuori dal proprio bilancio lo trovo demenziale), venire a sapere dalla SEC che wells fargo ha altri 2000, dico 2000, ripeto 2000 miliardi di assets FUORI bilancio sinceramente non trovo spunti operativi diversi dalla roulette russa e non capisco la logica di chi vuole operare in un mercato simile
io non so che roba siano i 2000 miliardi .... escludendo divinità, spero che tu non rientri in questa categoria, se rientri nella ristretta elite di mortali a conoscenza degli assets di wells fargo ... sapresti darmi una valutazione oggettiva e logica di wells fargo ?

il mondo è pieno di gente che sa di economia, analisi tecnica comportamentale fondamentale ecc. ecc. ... ma alla base di tutto ci sono le informazioni IMHO

Domando : "Se non si segue il mercato, allora a che serve l'informazione ?"
Rispondo : "Se si segue il mercato, allora non serve l'informazione !"

In altre parole, farsi troppe domande e cercare troppe risposte e alla fine non investire mai (nè seguendo il mercato, nè andandogli contro) ... è una totale perdita di tempo :rolleyes:

Se siamo interessati alla finanza dovremmo avere uno scopo pratico.
La pura teoria va forse bene per gli studenti universitari o per gli accademici, che ne traggono uno stipendio, ma l'appassionato vuole un ritorno concreto ...
 

Geller

Banned
Schematicamente (ma senza velleità di verità):

- Usa VS Eu: fin dall'inizio del 3d ho esposto il perchè già da tempo ritenevo sottovalutata la moneta yankee; la struttura dell'economia americana è più flessibile, più reattiva, più malleabile di quella europea per un sacco di motivi (storici e culturali):

a) una lingua comune;
b) un mercato del lavoro flessibilissimo (e assai poco tutelato);
c) una cultura che porta da sempre gli americani a consumare americano soprattutto in tempi di crisi (una specie di autarchia dei ns tempi quale reazione quasi spontanea ai periodi di difficoltà e che appare voler essere alquanto stimolata dalla politica di Obama);
d) una domanda interna sempre molto sostenuta (anche se ben poco sostenibile) - punto questo da leggersi in simbiosi con quello precedente;

Tali caratteristiche hanno nel passato consentito (e con tutta probabilità consentiranno anche qs volta) agli usa di riprendere il cammino della crescita ben prima dell'EU.
Cosa è cambiato rispetto al passato?
E' cambiato che gli USA hanno accumulato in 15-20 anni un debito a dir poco mostruoso e l'autarchia sui generis di cui sopra non consentirà una sensibile riduzione dello stesso in tempi brevi.
Cosa è probabile?
E' probabile che il debito verrà letteralmente "bruciato" da un tasso di inflazione nei prox anni che sarà ben al di sopra di quanto è adesso o lo è stato negli ultimi 15 anni. Mi aspetto nel giro di 4-5 anni tassi di inflazione in usa anche al di sopra del 10%.
Svalutazione del dollaro in tale contesto?
Si, ma parziale.

L'UE (anche solo per spirito fondativo ereditato e radicato dai tedeschi traumatizzati da Weimar) non si potrà nè vorrà permettersi il lusso di tali tassi di inflazione e farà di tutto per combatterli.
Gli USA non sono spaventati dall'inflazione e anche dagli effetti distorsivi di distribuzione del reddito che tale dinamica porta con sè; è un diverso approccio culturale.

Loro avranno alta crescita, alta inflazione, alto tutto...
Noi poco di tutto...

Sempre che i cinesi (perchè è lei il driver attorno al quale si decide tutta la partita) non si stanchino di lavorare 24 ore al giorno come schiavi per produrre prodotti a basso costo....
Perchè se loro si stancano qualsiasi sforzo europeo di contenere l'inflazione sarebbe di fatto vano...
Gli USA invece, da quel punto di vista, sarebbero maggiormente tutelati; nel senso che la risorsa principale gli è garantita dal mantenimento di rappporti buoni con i sauditi e la loro capacità produttiva interna troverebbe sufficientemente sfogo proprio nella forte domanda interna (l'autarchia di cui si diceva sopra che prescinde dai prodotti a basso costo cinesi).

In più c'è da dire che da un cambio dello status quo cinese e/o di una loro eventuale flessione economica c'hanno attualmente da perdere di più gli europei...grossi esportatori.
Gli americani sono ovunque ma con aziende del posto in cui si trovano.
Se le cose buttano male battono in ritirata in 2 minuti (alcoa in sardegna for example) e ritornano dalle loro parti; noi europei non siamo strutturati così.

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- Le informazioni: certo, sono il centro di tutto. Non a caso la teoria economica è basata sul concetto di asimmetria informativa....

Quoto tutto, ma non sono d'accordo con un'inflazione USA così alta (10%).
Infatti, ritengo che l'exit strategy da parte della FED sia già iniziata.
La graduale riduzione della massa monetaria ed altri fattori, quali il riassorbimento dell'elevata disoccupazione, manterranno la ripresa entro parametri moderati (continuità senza eccessi); in tale contesto l'inflazione nei prox anni non dovrebbe mai superare il 5%
 

stockuccio

Guest
Domando : "Se non si segue il mercato, allora a che serve l'informazione ?"
Rispondo : "Se si segue il mercato, allora non serve l'informazione !"

In altre parole, farsi troppe domande e cercare troppe risposte e alla fine non investire mai (nè seguendo il mercato, nè andandogli contro) ... è una totale perdita di tempo :rolleyes:

Se siamo interessati alla finanza dovremmo avere uno scopo pratico.
La pura teoria va forse bene per gli studenti universitari o per gli accademici, che ne traggono uno stipendio, ma l'appassionato vuole un ritorno concreto ...

tralascio


trovo elegante invece l'asimmetria informativa, anche se continuo a distinguere la consapevolezza di un futuro vantaggio competitivo al momento top secret e la semplice divulgazione truffaldina di dati falsi :)

le divergenze macro comunque rimangono
 

The Beast

Rating? No grazie!
Speculators make €8bn bet against euro

By Peter Garnham, Victor Mallet and David Oakley in London
Published: February 8 2010 11:48 | Last updated: February 8 2010 19:03

Traders and hedge funds have bet nearly $8bn against the euro, amassing the biggest ever short position in the single currency on fears of a eurozone debt crisis.
Figures from the Chicago Mercantile Exchange, which are often used as a proxy of hedge fund activity, showed investors had increased their positions against the euro



Amid growing nervousness in financial markets over whether countries including Spain and Portugal can repair their public finances, Madrid on Monday launched a PR offensive to try to assuage investors’ fears.
Elena Salgado, Spanish finance minister, and José Manuel Campa, her deputy, flew to London to meet bondholders.
They sought to allay doubts about Spain’s creditworthiness by repeating promises to cut its budget deficit to 3 per cent of gross domestic product by 2013 from 11.4 per cent last year. “We’ll make the adjustment that’s necessary,” Mr Campa said. But their disclosure that the treasury planned to raise a net €76.8bn through debt issuance this year unsettled markets further. The projected sum to be raised was lower than the €116.7bn of 2009 but higher than many investors had expected.
The news sent yields on Spanish government bonds, which have an inverse relationship with prices, sharply higher. The premium demanded by investors to hold the country’s debt over German bunds rose to 1 percentage point.
The Spanish government is convinced it is being unfairly treated by foreign investors and the media. José Blanco, Spain’s public works minister, hit out at “financial speculators” for attacking the euro and criticised “apocalyptic commentaries” about Spain’s finances.
Appealing for patriotism, Mr Blanco said in a radio interview: “Nothing that is happening in the world, including the editorials of foreign newspapers, is casual or innocent.”
The single currency fell to an eight-month low of $1.3583 on Friday but recovered a little on Monday to $1.3683. Analysts said sentiment towards the euro had soured because of the increasing concern over Greece’s fiscal problems.
Thomas Stolper, economist at Goldman Sachs, said: “ Behind this intense focus on Greece obviously is the long-standing unresolved issue of how to enforce fiscal discipline in a currency union of sovereign states.”
 
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Geller

Banned
Bernanke: "Presto i tassi potrebbero salire un poco"


10.02.2010 - WASHINGTON - La Fed potrebbe optare per un aumento del tasso di sconto "presto": "un aumento che sarebbe modesto". Lo afferma il presidente della Fed Ben Bernake nel discorso depositato al Congresso in occasione dell'audizione in programma oggi e rimandata nelle ultime ore a causa della tempesta di neve che si è abbattuta sulla capitale americana.

Nello stesso discorso Bernanke avanza anche un'altra ipotesi: "Potremmo agire sulle riserve per ridurre liquidità". E spiega come "la Fed possa ridurre l'offerta di liquidità agendo sulle riserve" libere che le banche depositano presso di essa. Le riserve in eccesso sono molto alte negli Usa, oltre 1 trilione di dollari (dati di fine 2009) sui quali la Fed riconosce un interesse dello 0,25%. Questa liquidità, a causa dell'avversione la rischio delle banche, resta parcheggiata presso la banca centrale invece di affluire all'economia reale. Oppure viene utilizzata per speculazioni finanziarie. "Potremmo drenarla direttamente o utilizzare il tasso di interesse sulle riserve, oppure fare tutte e due le cose", osserva Bernanke. Anche perché "drenare le riserve taglia l'offerta di fondi e migliora il controllo della Fed. Torneremo a utilizzare i Fed funds come regolatori della liquidità, una volta che la situazione si sarà normalizzata. Finora comunque nessuna decisione è stata presa sull'utilizzo di nuovi strumenti di politica monetaria".

Wall Street, che aveva aperto intorno alla parità, dopo che si sono diffuse queste notizie ha peggiorato e poco prima delle 16,30 il Dow Jones perde circa tre quarti di punto. Per quanto modesto - probabilmente uno 0,25% - un aumento dei tassi da parte della banca centrale statunitense segnerebbe la fine della politica del denaro a costo zero adottata nella fase acuta della crisi e sarebbe con ogni probabilità solo il primo passo di una ripresa del movimento al rialzo dei tassi ufficiali. Anche il dollaro ha invertito la tendenza al ribasso ed è tornato a salire a quota 1,3680 sull'euro. Nella mattinata era sceso fino a quota 1,3813.

Il presidente della Fed si preoccupa comunque di non spaventare i mercati. Gli Stati Uniti - afferma nello stesso discorso - hanno bisogno di una politica monetaria "altamente accomodante", ancora necessaria per sostenere la ripresa: la Fed dovrà effettuare una stretta "a tempo debito", al momento opportuno.

Una variazione del tasso di sconto, ovvero il tasso con cui la banca centrale concede prestiti alle banche, sottolinea Bernanke, non significa un cambiamento della prospettiva per la politica monetaria. "A breve considereremo un modesto aumento dello spread fra il tasso di sconto e i Fed funds", aggiunge. Le variazioni "non si prevede che si traducano in una stretta delle condizioni finanziarie per famiglie e imprese e non dovrebbero essere interpretate come segnale di cambiamento delle prospettive per la politica monetaria, il cui outlook resta quello di gennaio".

Il Fomc, l'organo della Fed che decide la politica monetaria, il mese scorso ha ribadito che i tassi di interesse resteranno bassi per un periodo di tempo prolungato. "A tempo debito, comunque, la Fed dovrà iniziare a inasprire le condizioni monetarie per prevenire lo sviluppo di pressioni inflazionistiche. La Fed ha strumenti che le consentiranno di agire al momento appropriato". "L'economia continua a richiedere il sostegno di politiche monetarie accomodanti. Abbiamo iniziato a lavorare per assicurarci di avere gli strumenti necessari a invertire, al momento appropriato, l'attuale grado elevato di stimoli monetari. Abbiamo piena fiducia che quando arriverà il momento saremo pronti".

:up:
 

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