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Da un emittente con rating elevato ed in tempi del genere non ci si può certo aspettare chissà quale affarone. Ancora di più per un'emissione rivolta alla massa degli investitori, con pubblicità anche televisiva.
La pessima abitudine di comunicare al pubblico le condizioni soltanto dopo aver raccolto le prenotazioni si allarga alle obbligazioni. Il pubblico cui è destinata fa bene, se la desidera, a puntare sulla parte a tasso variabile, dato il rischio che si corre nel detenere nel cassetto titoli a tasso fisso con scadenza non breve.
L'emissione a tasso variabile prevede una cedola basata sul'euribor a 6 mesi più una maggiorazione tra 8 e 18 centesimi (decisa dopo il collocamento).
Titoli che non sono bidoni completi, quindi, ma nemmeno eccelsi.