Mps, aumento di capitale fino a 5 mld. 2.600 esuberi
Il 24 novembre il cda per approvare l'aumento. Il nuovo piano elaborato dall'ad Morelli stima al 2019 un utile netto di oltre 1,1 mld di euro e un Rote superiore all'11%. Previsto il deconsolidamento di 27,6 mld di Npl. Offerta Icbpi da 520 mln per Merchant Acquiring. Prevista la chiusura di 500 filiali
. Raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di 1 nuova ogni 100 azioni esistenti |
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Mps, aumento di capitale fino a 5 mld. 2.600 esuberi - MilanoFinanza.it
Il consiglio di amministrazione di
Mps ha convocato per il prossimo 24 novembre alle 9:30
l'assemblea straordinaria per approvare l'aumento di capitale fino a un massimo di 5 miliardi di euro. L'operazione sarà realizzata con esclusione o limitazione del diritto di opzione e sarà assistita da un accordo di pre-underwriting sottoscritto da un consorzio di primarie istituzioni finanziarie.
Quanto alla tempistica, l’obiettivo è di completare l’aumento di capitale e il deconsolidamento dal bilancio del portafoglio di crediti in sofferenza dal bilancio entro la fine dell’esercizio. All'ordine del giorno dell'assemblea c'è anche la proposta di raggruppamento delle azioni ordinarie
nel rapporto di 1 nuova ogni 100 azioni esistenti. Tale proposta, spiega la banca, è volta a semplificare la gestione amministrativa delle azioni il cui numero è destinato ad aumentare significativamente a seguito dell’aumento di capitale.Il secondo pilastro del rafforzamento patrimoniale della banca, accanto alla ricapitalizazione, è
il deconsolidamento di 27,6 mld di Npl al 30 giugno 2016 (fatto salvo il portafoglio sofferenze leasing pari a 900 milioni, che sarà oggetto di cessione separata, e di posizioni non trasferibili per circa 400 milioni) attraverso la cessione ad un veicolo di cartolarizzazione,
ad un prezzo pari a circa 9,1 miliardi, ovvero il 33% del gross book value, e contestuale assegnazione delle junior notes agli attuali azionisti di
Mps . Quaestio Capital Management Sgr, per conto del fondo Atlante, sottoscriverà le junior mezzanine notes per un importo pari a 1,6 miliardi.
Inoltre il piano triennale elaborato dall'ad, Marco Morelli, e approvato dopo un cda fiume svoltosi a Milano, terminato nella notte, stima al 2019 un utile netto di oltre 1,1 mld di euro e un Rote superiore all'11%. Al 2019, inoltre, i ricavi sono stimati a quota 4,5 miliardi, i costi operativi a 2,46 miliardi e l'utile operativo a 1,5 miliardi. Previsti inoltre 2.600 esuberi e la chiusura di 500 filiali.
Tra tre anni il Cet1 Ratio è visto in crescita dall'11% al 13,5% con un liquidity coverage ratio che passa dal 161% al 143% e un rapporto cost/income in calo dal 60% al 55%. Il deconsolidamento del portafoglio di crediti in sofferenza e l'aumento di capitale avranno impatti positivi anche sull'Lcr sopra 130% e sul Nsfr che sarà superiore al 100%, e che verranno ulteriormente rinforzati da un aumento del livello di funding di 14 mld nell'arco di piano.
Si ipotizza che l'effetto del re-rating e il recupero della raccolta possano contribuire a un aumento del margine di interesse nel 2019 di 400 milioni. Il modello operativo, inoltre, sarà rinnovato e punta a un forte focus sull'efficienza, con un rapporto cost/income pari al 55% nel 2019 e allocazione alle attività commerciali di una maggiore percentuale di dipendenti che passa dall'attuale 62 al 71%.
Nella parte ordinaria, inoltre, l'assemblea è chiamata alla nomina di un amministratore per integrare il cda e alla scelta, tra i membri del consiglio, del nuovo presidente al posto del dimissionario Massimo Tononi.
La presentazione del piano industriale è prevista questa mattina a Milano. Intanto Icbpi ha presentato un'offerta da 520 milioni di euro per Merchant Acquiring, oltre a una proposta di partnership commerciale in questo ambito di business. Il cda di
Mps ha concesso a Icbpi un periodo di esclusiva fino al 31 dicembre prossimo.