Ogni scelta che si intenda fare ha bisogno tuttavia di una sua razionalità (che può rivelarsi sbagliata ma pur sempre partendo da condizioni che ti permettono di decidere). Personalmente potrei uscire in loss (per me consistente ma non disastroso), ma mi permetto di resistere sulla base delle seguenti considerazioni (che ripeto non sono certe e possono rivelarsi sbagliate)
1) Dubito che la perdita di valore del Lev mantega il rapporto 1:2 rispetto il NG - Questo perchè più NG scende e maggiore è la probabilità che si manifestino condizioni di inversione; questo significa per esempio che se NG perde il 20% non credo che il LEV perderà il 40% perchè si stà creando una sorta di viscosità del titolo,
2)La perdita di valore del LEV ne facilità l'accumulo con capitali sempre minori, quindi se ad ogni consistente diminuizione del LEV io intervengo mediando con una cifra standard ogni volta il numero delle quote aumenta. Questo crea un effetto leva nel momento dell'inversione (per esempio adesso con 1000€ acquisto circa 25000 quote ma se NG va a 1,5$ con 1000€ ne acquisto 60000). L'accumulo delle quote moltiplica poi il gain nel momento che il trend si inverte.
3) Il vero problema è il contango, incontrollabile e non gestibile; quì bisognerebbe operare vendendo e ricomperando nei momenti di passaggio per ridurre al massimo l'effetto del contango.
4) Più il prezzo scende o resta basso e più (checchè se ne dica) il problema peserà sui produttori.
5) Ci sono alcune questioni secondarie che potrebbero intervenire come: insufficienti luoghi di stoccaggio, estate molto calda e prelievo di energia per il condizionamento, conversione carbone/gas, diminuizione del prezzo del petrolio e chiusura di pozzi misti, ecc.
Quindi i giochi sono aperti, ma insisto più l'elastico si stira e più c'è la probabilità che si rompa.
Personalmente medio solo a 2$ consistentemente e a 1,6$ con il doppio. Se non scende sotto i 2$ allora entro l'anno i 3$ li tocca per forza (credo)
