Soltanto l’incapacità dei politici potrebbe portare allo sfascio dell’euro e all’implosione dell’economia europea: infatti, analizzando i dati dei 17 Paesi della Zona euro come un’unica realtà viene fuori che la Vecchia Europa sta molto meglio dell’America e anche della Gran Bretagna.
Lo studio sulle buone possibilità di salvare l’euro è di Credit Suisse, che ha calcolato da qui alla fine dell’anno i seguenti scenari:
1) la Zona euro sopravvive e rimane insieme così come è ora (80% di probabilità);
2) la Grecia esce dall’euro senza che questo “salti” (10% di probabilità);
3) la Grecia e altri uno o due Paesi lasciano l’euro (1% di probabilità);
4) totale sfascio della Zona euro (10% di probabilità).
Trovare una soluzione alla crisi dell’euro non può essere tanto difficile, dato che nel suo insieme la Zona euro ha una passività complessiva (debito pubblico e debito del settore privato), in rapporto al Pil, uguale a quella degli Usa, ma ha un debito pubblico inferiore agli Usa (89% del Pil contro 100%), ha un deficit pubblico al netto degli interessi pari a un quarto di quello degli Usa e una bilancia commerciale in pareggio, mentre UK e Usa sono in passivo.
Tracciato questo scenario, il Credit Suisse passa ad analizzare le possibilità di investimento e l’Italia viene indicata come il Paese con il migliore risk/reward (rapporto rischio/possibilità di profitto).
K.