Girando , navigando, e quasi naufragando sul web....ho trovato anche questo:
Principali funzioni dell'ossido nitrico MODULA LA TRASMISSIONE NERVOSA E NEUROMUSCOLARE
l'ossido nitrico funge da neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale e nei plessi nervosi periferici non-adrenergici-non colinergici dell'albero bronchiale (possibile effetto broncodilatatore - antiasmatico) e del tratto gastro-intestinale
RILASCIA LA
muscolatura liscia (non volontaria)
azione vasodilatatoria sull'endotelio vascolare sistemico, coronarico e renale;
INTERVIENE DIRETTAMENTE NELLE DIFESE IMMUNITARIE
l'ossido nitrico viene prodotto da alcune cellule del sistema immunitario che lo utilizzano per difendersi dalle aggressioni di
antigeni. In questo caso viene sfruttata la sua azione ossidante e la conseguente capacità di liberare
radicali liberi in grado di distruggere la
membrana plasmatica degli agenti microbici.
Il monossido di azoto sembra inoltre stimolare la proliferazione cellulare dei
linfociti T e B durante la risposta immunitaria.
IMPEDISCE L'AGGREGAZIONE PIASTRINICA
diminuisce l'aggregabilità e l'adesibilità piastrinica (
effetto antitrombotico)
STIMOLA LA MITOCONDRIOGENESI, cioè la sintesi di nuovi mitocondri.
La sintesi di ossido nitrico è ostacolata dal TNF-alfa, che è nettamente superiore negli obesi rispetto ai normopeso. Nell'obeso, quindi, l'attività mitocondriale è notevolmente ridotta, per cui ciò che si mangia - non essendo adeguatamente metabolizzato dai mitocondri - si deposita più facilmente in grasso. Questo, a sua volta, libera ingenti quantità di TNF-alfa, che a sua volta "uccide" i mitocondri. Inoltre, la carenza di ATP dovuta alla ridotta attività mitocondriale viene recepita dal cervello come un bisogno di cibo.
La restrizione calorica, a differenza degli eccessi, è in grado di attivare l'espressione dell'eNOS, stimolando la mitocondriogenesi; analogo discorso per l'esercizio fisico.
Per quanto detto finora, l'ossido nitrico ha potenzialità terapeutiche degne di nota:
Tuttavia non bisogna dimenticare gli
effetti negativi insiti nella forte azione ossidante di questa molecola. Gli effetti citotossici dell'ossido nitrico sono paragonabili a quelli indotti da altri agenti ossidanti, in grado di aumentare notevolmente la produzione di radicali liberi (fumo,
alcol, farmaci, raggi ultravioletti e radiazioni ionizzanti). Ricordiamo che l'eccesso di radicali liberi è attualmente considerato uno dei più pericolosi alleati di
invecchiamento precoce, malattie degenerative e alcune forme tumorali.
Questa semplice considerazione dovrebbe perlomeno far riflettere chi dipinge l'ossido nitrico come una sostanza miracolosa. Le ipotesi in proposito sono due: o si ridimensiona l'azione benefica dell'ossido nitrico, oppure si fa altrettanto con quella negativa dei radicali liberi. In realtà, in attesa dei risultati delle attuali sperimentazioni portate avanti con lo scopo di valutare l'efficacia e la sicurezza dell'ossido nitrico, sarebbe opportuno evitare di creare troppi entusiasmi, riservando il suo utilizzo a quei casi in cui i benefici superano di gran lunga gli effetti collaterali.
Integratori di ossido nitrico
Il variopinto settore dell'integrazione alimentare si sta arricchendo sempre più di prodotti in grado di aumentare la sintesi endogena di ossido nitrico. In particolare si punta sulla somministrazione di dosi elevate dell'amminoacido precursore (L-arginina) per via orale. Secondo i sostenitori di questi integratori la regolare assunzione di arginina sarebbe in grado di aumentare la sintesi di ossido nitrico. A ciò andrebbero aggiunti i classici benefici derivanti da una regolare assunzione dell'aminoacido (stimolo positivo per la produzione di
GH, per la detossificazione dell'organismo e per il potenziamento delle difese immunitarie).
In realtà, per quanto detto in maniera fin troppo semplice nel paragrafo precedente, la sintesi di monossido di azoto è un processo complicato, che risponde a fattori endocrini e meccanici. L'effetto stimolatorio dell'arginina diventa apprezzabile soltanto in caso di aumentato fabbisogno o in presenza di carenze indotte da una dieta povera di questo nutriente.
Molti prodotti a base di arginina consigliano una dose d'assunzione quotidiana di 3000 mg al giorno, la stessa contenuta in 120 grammi di
frutta secca o in 150 grammi di carne.