"NIENTE" PER UNA DONNA NON E' UNA PAROLA... E' UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA

Tagliandi diversamente abili. Tanto can can mediatico per una scemata così ? Ma certo. Era Via Montenapoleone. Era una Ferrari.

L’avvocato di Malagutti spiega che “il musetto della vettura invadeva di 20 centimetri il posteggio dei disabili. Ma il mio assistito era a bordo, aspettava la moglie e la figlia per una commissione”.

Ho assistito ad una scena che dire "indecente" è poco.
Parcheggio supermercato. Posto diversamente abile occupato da un'auto.
Annuncio del supermercato. "c'è da spostare un'auto che occupa il parcheggio disabili e cippete cioppete."
Esco dal supermercato e proprio in quel momento vedo la scena.
Donna - e non poteva essere altrimenti - con suv - e non poteva essere altrimenti - che in piedi, inveiva contro
chi aveva parcheggiato l'auto in quel posteggio. Diversamente abile non a bordo. Donna, forse diversamente abile
nel cervello, ma null'altro.

Arriva chi aveva parcheggiato l'auto. Donna. Disabile. Manifestamente evidente che era stata colpita da poliomelite.
Aveva solo dimenticato di esporre il tgliando.

Questo ed altro sono gli abusi che avvengono ogni giorno da parte di chi espone il tagliando senza avere
il disabile a bordo. Oltretutto ritengo assurda la norma di registrare 3 targhe di autoveicoli per un solo disabile.
 
Mi sa che va male ovunque .......

Ubriaca e drogata, ha accoltellato il fidanzato ma non andrà in carcere.
E ancor più paradossale della decisione dei giudici è la scelta con cui questa sentenza è stata motivata: la ragazza è troppo intelligente.

La ragazza studia nella prestigiosissima università di Oxford per diventare cardiochirurgo.
A maggio aveva accoltellato il fidanzato, conosciuto attraverso la popolare app per incontri romantici Tinder.

Durante una lite al celebre Christ College lo aveva aggredito con un coltello da cucina
e lanciandogli addosso un bicchiere e un vaso, agendo sotto l'effetto di alcol e stupefacenti.
Ieri è arrivata la sentenza: pur rischiando una condanna fino a cinque anni di carcere,
se la è cavata con un periodo di reclusione molto più breve e oltretutto ha anche potuto beneficiare della sospensione della pena.

Secondo i magistrati la carcerazione ne danneggerebbe irreparabilmente il brillante futuro.
Poiché si è dimostrata pentita del proprio gesto, le sarà sufficiente seguire un percorso di disintossicazione dalle sostanze che danno dipendenza.
 
Il gruppo parlamentare Ala (Alleanza liberal-popolare per le Autonomie) ha i giorni contati:
all'indomani delle elezioni regionali in Sicilia (5 novembre) scatterà il rompete le righe per deputati e senatori.

Renzi non è più a Palazzo Chigi e tra non molto, archiviato il voto sulla legge di bilancio,
anche l'attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni avrà già la mente proiettata verso il voto.

Verrà, dunque, meno il presupposto per cui è nato il gruppo dei verdiniani: fare da stampella agli esecutivi Pd, sempre in bilico al Senato.
 
Non sembra esserci un punto di arrivo agli orrori giudiziari. E' un pozzo senza fine.
Capite che un qualsiasi delinquente, che del delinquere fa la sua attività, non ci penserà
2 volte ad uccidere, tanto in galera ci va 2 mesi........

Francesco Mazzega ora è agli arresti domiciliari. Il beneficio gli è stato accordato oggi dopo aver passato gli ultimi due mesi in carcere.

Lo scorso 31 luglio il 36enne aveva ammazzato la fidanzata, Nadia Orlando (21 anni), strangolandola
e dopo aver vagato per tutta tutta la notte con il cadavere in auto si era costituito alla polizia stradale di Palmanova.

Da questa mattina Mazzega è agli arresti domiciliari nell'abitazione dei genitori a Muzzana del Turgnano, paese in provincia di Udine.
All'omicida 31enne era stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari già alcuni giorni fa
ma l'esecuzione del provvedimento era stato ritardato per l'indisponibilità di un braccialetto elettronico.
Che oggi gli è stato oggi applicato.

Nelle scorse settimane era stata lanciata una petizione, che ha raccolto decine di migliaia di firme,
da parte dei concittadini di Nadia a Vidulis di Dignano - per chiedere che l'assassino non uscisse dal carcere dopo soli due mesi dal crimine.
 
Andiamo bene...sempre avanti....nel precipizio.

Ora i migranti partono dall'Algeria e sbarcano in Sardegna.
Nelle ultime 24 ore ne sono approdati più di 100 nelle coste della provincia di Cagliari e nel Sulcis.

Una situazione d'emergenza che, secondo il deputato di Unidos Mauro Pili, non è altro che
"l’effetto dell’accordo tanto decantato da Pigliaru e Minniti sulle rotte dall’Algeria verso il Sulcis.
Si tratta di un vero e proprio fallimento su una rotta delicatissima considerato che proprio dall’Algeria
si è registrato con certezza lo sbarco nel Sulcis di uno dei terroristi di Charleroi. Una rotta incontrollata e a forte rischio terrorismo".

"È notorio - attacca Pili - che dall’Algeria non può esserci una migrazione economica e tantomeno di guerra e quindi i pericoli sono decisamente più rilevanti.
Ormai è vera emergenza sbarchi nella costa Sud della Sardegna". Secondo deputato di Unidos le istituzioni sono colpevoli di ignorare questa nuova rottta e accusa:

"Gli ultimi sbarchi tra ieri notte e stamane sono la dimostrazione più eloquente del fallimento delle intese.
Sessantadue solo ieri notte a Porto Pino in asse con la base militare. Poi altri 26 all’alba, altri 14 a Cagliari e poi 4 a S.Antioco e 4 a Domus de Maria”.
Il deputato sardo porrà stamattina una nuova urgente interrogazione al ministro Minniti dopo che già nei mesi scorsi
aveva presentato una serie di atti parlamentari con cui denunciava l'esistenza di questa nuova rotta.

"È evidente - ha detto Pili - che gli sbarchi di stanotte confermano che la rotta del Sulcis sarà sempre di più meta un vero e proprio assalto.
È semplicemente gravissimo che non ci sia su quest'area nessun pattugliamento e che tutto avvenga con una normalità disarmante.
Il sospetto che ci sia un'organizzazione che sta gestendo questa tratta è ora più che evidente".

"Le modalità dello sbarco, la frequenza e ora la consistenza sono segnali chiari di una gestione organizzata dei viaggi dall'Algeria.
Sardegna, dunque, - ribadisce Pili - sempre più crocevia con il silenzio e la complicità di molti, dalla Regione allo Stato.
È ora di reagire con azioni chiare e nette nel contesto internazionale per bloccare un’invasione priva di qualsiasi tipo di controllo e con grave rischio per infiltrazioni terroristiche".

"Tutto questo dimostra che l'Europa, anche attraverso la Sardegna, è un colabrodo per terroristi. Si tratta di terroristi che, espulsi da una parte, rientrano dall'altra."
 
Non scrivo il mio pensiero. Dico solo che tutti hanno diritto di lavorare. E che pochi non possono limitare tale diritto.

Sullo sfondo ci sono le sorti della stessa azienda Sda, interamente posseduta dalle Poste
e che da anni perde a rotta di collo nel settore della consegna dei pacchi, dove invece con l’esplosione dell’e-commerce tutti gli altri guadagnano.

Il futuro è fosco: nel primo semestre dell’anno ha accumulato un’ulteriore perdita di 10 milioni di euro
e ora, in seguito alla vertenza innescata dal Si Cobas, sta rinunciando a circa il 40% del suo mercato.

La possibilità che le Poste decidano di chiuderla definitivamente non è affatto campata in aria.

La vertenza Sda ha innescato un conflitto aspro non solo con l’azienda, ma anche tra i lavoratori.
Il Si Cobas guidato da Aldo Milani sta attaccando Sda a testa bassa, mettendosi in forte competizione
con un altro sindacato di base, il Sol Cobas guidato da Fabio Zerbini, ex collega di Milani.

E andando anche contro i sindacati confederali e la maggioranza dei circa 300 lavoratori dell’hub milanese
costretta a girarsi i pollici a causa dei picchetti ai cancelli.

Chi però si sente più danneggiato dalla lotta intransigente del sindacato di Milani,
sono le centinaia e centinaia di corrieri sparsi in tutta Italia che fanno le consegne per conto di Sda
e che da settimane sono costretti a rimanere inattivi.
Restare fermi per loro significa non incassare un euro ed è quindi comprensibile che gli animi si accendano.


E’ stata concertata proprio dai piccoli corrieri l’azione di lunedì notte contro i picchettatori Cobas di Milano.
Un’avvisaglia degli scontri c’era stata sabato mattina durante un’assemblea di lavoratori Sda
organizzata dalla Cgil di Roma nella sede di piazza Vittorio, a cui avevano partecipato anche dirigenti dell’azienda postale.

In quell’occasione era emerso il fortissimo malumore dei lavoratori e dei corrieri per i picchetti a Milano.
Era evidente che prima o poi da qualche parte il malumore sarebbe sfociato in qualche cosa di più grave. E così infatti è successo.
 
Fuori dall'hub dell'azienda a Milano, dove da giorni la protesta del sindacato Si Cobas tiene fermi 150mila pacchi,
sono arrivati una settantina di furgoni da mezza Italia.

Prevedibile lo scontro: un uomo ha ricevuto una coltellata, un altro ha una gamba fratturata.
Sullo sfondo le sorti della società posseduta dalle Poste, da anni in perdita
 
Oh, non ne perde una per farsi bella. Ahahahah ...bella ? ....Ahahahahah

La presidente della Camera, Laura Boldrini vuole salire in cattedra anche in Europa,
soprattutto dopo l’esito delle elezioni in Germnia che deve averle procurato qualche turbamento.

E allora ha pensato bene di esternare sull’argomento:
«È un paese con una democrazia solida, forte e stabile. E quindi da questo punto di vista dovremmo stare sereni.
Ma sapere che, per la prima volta dal dopoguerra, al Bundestag entreranno politici che hanno nella xenofobia una loro caratteristica, non ci tranquillizza»

«In parecchi – dice ancora la Boldrini – abbracciano queste idee per vari motivi, frutto della crisi
che ha fatto sentire sole tante persone o migrazioni non sempre gestite con lungimiranza.
Così una parte dell’elettorato si è rivolta agli estremismi.
Credo si debba lavorare per dare risposte concrete ai bisogni delle persone, con politiche che puntano sulla crescita, in modo da dare certezza per il futuro ai giovani».

In questa esternazione sono contenute almeno due anomalie
Primo: il fatto che un presidente di parlamento censuri l’ingresso di una forza politica, democraticamente votata dagli elettori, in un altro parlamento.
Secondo: la terza carica dello Stato italiano che si intromette nei fatti della massima istituzione rapprresentativa di un altro paese, peraltro partner nell’Ue.

Ma la Boldrini, avendo la patente di antifascista doc, ritiene evidentemente di dire pubblicamente ogni cosa le passi per la testa,
anche quando, come in questo caso, le sui dichiarazioni sono contro il bon ton istituzionale e le buone maniere tra Paesi alleati.
 
Ma li trovo tutti gli articoli che fanno ridere ?

Angelino Alfano ha proposto di nominare Maurizio Lupi a coordinatore di Alternativa Popolare,
la sigla nata dalle ceneri del disciolto Ncd.

L’obiettivo è fin troppo chiaro: tenersi aperto uno spiraglio a destra in vista delle prossime elezioni politiche.
Una manovra anticipata qualche giorno fa e che trova conferma nella direzione nazionale in corso in queste ore a Roma.
La nomina di Lupi dovrebbe infatti rivelarsi utile nel tentativo di mettere d’accordo capra e cavoli e, soprattutto, di salvare il soldato Alfano.
 
Una sentenza della Cassazione parla chiaro: gli immigrati trovati in possesso di documenti falsi vanno arrestati.
In ogni caso, e al di là di ogni ragionevole dubbio…

Nell’indefinitezza dei confini giuridici che normano clandestinità e immigrazione incontrollata,
la Cassazione fissa un paletto che difficilmente potrà essere aggirato:

la suprema Corte, infatti, ha stabilito che – soprattutto in ottemperanza agli obblighi previsti dalle misure di contrasto al terrorismo –
gli immigrati sorpresi in possesso di documenti falsi andranno arrestati: sempre e comunque,
anche qualora successivi controlli dovessero dimostrare che che si tratta di migranti economici non legati ad ambienti terroristici o segnalati in particolari liste nere.
 

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