Copio/incollo una lettera a Flash Art e relativa risposta del direttore Politi che mi sembrano interessanti:
TROPPE OPERE D’ARTE IN OFFERTA?
Caro Giancarlo,
a Londra durante la settimana di Frieze si tengono cinque fiere, con circa 200 gallerie in ogni fiera. Quattro aste, con circa 500 lotti cadauna. Nelle gallerie private mostre di Neo Rauch (da Zwirner), Richard Serra ed Ed Ruscha (da Gagosian), Jeff Koons (da Almine Rech), Louise Bourgeois (da Hauser & Wirth), Tony Cragg (da Lisson) con opere oltre il milione di euro, senza contare le proposte di tutte le altre gallerie di Londra. Lo stesso accade con Fiac, Art|Basel, Art|Basel|Miami Beach, Armory Show ecc. La domanda, ironica ma non troppo, è: ma chi compra tutte queste opere? Togliamo i capolavori che si vendono da soli. Ma tutto il resto? C’è veramente una richiesta tale da poter esaudire questa enorme offerta?
– Alessandro Minelli, Milano
UN’ESPLOSIONE DI COLLEZIONISTI SENZA PRECEDENTI
Caro Alessandro,
è la domanda che ci poniamo un po’ tutti. Ma se le aste prosperano e le gallerie maggiori e minori vivono bene o sopravvivono, qualche acquirente deve pur esserci per assorbire quest’immensa offerta di opere d’arte. Alle aste e alle fiere d’arte che tu indichi sono da aggiungere le grandi fiere orientali, come quelle di Hong Kong, Singapore, Shanghai, Seoul, Tokyo, Città del Messico e decine e decine di altre.
Solo in Italia, tra buone e meno buone, avremo una decina di fiere d’arte. Si sa che i collezionisti, grandi e piccoli, sono onnivori, numerosissimi e in perenne crescita. E soprattutto che il numero dei ricchissimi che vogliono circondarsi d’arte per piacere, per investimento o per status symbol aumentano in proporzione all’aumento dei poveri. I paradossi del nostro tempo. In ogni caso, non basiamoci sull’Italia (dove i collezionisti ci sono pure ma un po’ in ombra, per varie ragioni). Tu stesso avrai notato la ressa degli appassionati, tra cui i collezionisti, per entrare a Frieze, ad Art|Basel, alle aste. Io credo che il numero di collezionisti negli ultimi vent’anni sia più che decuplicato.
E credo che gli investitori rappresentino una fortissima percentuale tra i cosiddetti collezionisti di oggi. Questa a mio avviso è la spiegazione a questa esplosione del mercato d’arte senza precedenti.