Val
Torniamo alla LIRA
Voi capite l’assurdo e ciò che si sta per abbattere?
Così che molti stanno pubblicando i “provvedimenti morsa” che si celano fra le righe.
Diciamo la verità, alla fin fine la grande protesta dei cittadini non è solo sul fisco in quanto tale,
ma sul sistema degli arretrati e proprio delle multe, che ha visto tanti costretti a vendersi case,
saltare in aria e alcuni purtroppo anche a suicidarsi.
Di fronte all’evoluzione pericolosa dei 5 Stelle, che da “partito contro”
sono diventati il partito principale che sostiene il premier Giuseppe Conte e questa maggioranza,
la riduzione del numero dei parlamentari potrebbe sembrare l’unica via per imprimere un cambiamento.
E qui il No diventa gigantesco, come spiegato nel lavoro pubblicato da L’Opinione
“Il taglio dei parlamentari. L’idea distorta della democrazia ridotta” da Alessandro Giovannini.
Chi si farebbe riparare la porta dal ladro?
Intendo dire, come si può pensare che questa “compagine” possa mettere mano alla Costituzione nei punti nevralgici della partecipazione e della rappresentanza.
Anche osservando i vari promotori del “sì” si intuisce il piano di Pd e 5 Stelle,
ossia la realizzazione di una “casta” irraggiungibile, inafferabile e inamovibile, come già il governo giallo-rosso dimostra.
Ma l’inganno esplode alla luce del sole quando ci si accorge di come il referendum sia stato articolato.
Non intendo fare una lezione costituzionale, ma se “referendum” è la singola volontà di ogni cittadino in diritto di voto
per una legge che sia voluta dal popolo, deve avere un “quorum”.
Altrimenti che volontà è?
Un quorum al 51 per cento stabilisce la maggioranza, ma questo referendum non ha nessun quorum!
Se n’è accorta anche Maria Giovanna Maglie, che lo ha scritto grande e grosso.
Questo referendum è un inganno.
Così che molti stanno pubblicando i “provvedimenti morsa” che si celano fra le righe.
Diciamo la verità, alla fin fine la grande protesta dei cittadini non è solo sul fisco in quanto tale,
ma sul sistema degli arretrati e proprio delle multe, che ha visto tanti costretti a vendersi case,
saltare in aria e alcuni purtroppo anche a suicidarsi.
Di fronte all’evoluzione pericolosa dei 5 Stelle, che da “partito contro”
sono diventati il partito principale che sostiene il premier Giuseppe Conte e questa maggioranza,
la riduzione del numero dei parlamentari potrebbe sembrare l’unica via per imprimere un cambiamento.
E qui il No diventa gigantesco, come spiegato nel lavoro pubblicato da L’Opinione
“Il taglio dei parlamentari. L’idea distorta della democrazia ridotta” da Alessandro Giovannini.
Chi si farebbe riparare la porta dal ladro?
Intendo dire, come si può pensare che questa “compagine” possa mettere mano alla Costituzione nei punti nevralgici della partecipazione e della rappresentanza.
Anche osservando i vari promotori del “sì” si intuisce il piano di Pd e 5 Stelle,
ossia la realizzazione di una “casta” irraggiungibile, inafferabile e inamovibile, come già il governo giallo-rosso dimostra.
Ma l’inganno esplode alla luce del sole quando ci si accorge di come il referendum sia stato articolato.
Non intendo fare una lezione costituzionale, ma se “referendum” è la singola volontà di ogni cittadino in diritto di voto
per una legge che sia voluta dal popolo, deve avere un “quorum”.
Altrimenti che volontà è?
Un quorum al 51 per cento stabilisce la maggioranza, ma questo referendum non ha nessun quorum!
Se n’è accorta anche Maria Giovanna Maglie, che lo ha scritto grande e grosso.
Questo referendum è un inganno.