NULLA SI CREA. NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI INCASINA.


Sono mesi che VISSANI cerca di far capire ai radical chic che 600 eur detrazioni ect sono pannicelli inutili, lui alza la voce rappresenta migliaia p.iva ma x tutta rispista sente destra sinistra ....sinistra terza....un teatrino che importa una,segae a lui ai ristoratori ed a tutto il settore che, oltre annunci ha visto zero.anzi manca puresolo a tanti la cassa integrazione sbandierata.
Condoglianze x ristoratore, da vetro EX ristoratore
 
Leggete bene che bel tipino e la soluzione finale........in galera no, vero ?


Alla cassa è andato, tentando però di pagare soltanto una confezione di pancarrè e due lattine,
"dimenticandosi" qualcosa come 6 bottiglie di whisky ed un telo (privato del dispositivo anti-taccheggio)
nascosti all'interno dello zaino dopo aver girovagato tra le corsie del supermercato, attirando l'attenzione della sorveglianza.

Un romeno di 39 anni, G.V.E. le iniziali, domiciliato a Milano ma in posizione irregolare sul territorio nazionale,
con a carico precedenti di polizia per reati quali rapina impropria, furto aggravato e furto con destrezza,
è stato tratto in arresto dalla Squadra Volanti della Questura.

Maldestro il suo tentativo di lasciare lo store asportando merce per oltre 150 euro:
una volta oltrepassata la barriera casse è stato infatti fermato dalla sorveglianza
in attesa dell'arrivo delle divise che hanno poi proceduto al controllo dello zaino e all'arresto dello straniero per il reato di furto aggravato.

Nella mattinata odierna ha avuto luogo presso il Tribunale di Lecco il processo per direttissima:

l'uomo è stato condannato alla pena di mesi sei di reclusione con obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria per tre volte a settimana.

Il Questore ha, inoltre, emesso nei suoi confronti il Foglio di Via Obbligatorio da Lecco per la durata di anni due.

Risultanto irregolare sul territorio nazionale, il soggetto è stato infine formalmente invitato a presentarsi
presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano per regolarizzare la sua posizione.
 
Ahahahahahah......una cima.


Non fosse per il mugugno che tengono da sempre, verrebbe da chiedergli se lo fanno apposta.

Chi è Mattia Santori, portavoce nazionale delle sardine?

Un niente travestito da oracolo, rispondiamo.

Su Facebook, invece, il profilo ufficiale delle sardine dà una risposta diversa.

Scrivono, nella sua biografia ufficiale comparsa due giorni fa, che la sua è una vita vagabonda,
caratterizzata non solo da lunghi viaggi in bici con gli amici, ma anche da vere e proprie emigrazioni in altri paesi.
Essendo notoriamente un tipo rompipalle, lui non gira per divertirsi. No, lui va sette mesi in Francia per studiare,
altrettanti in Grecia per inseguire l’amore, poi Venezuela, Colombia ed Ecuador per poi tornare a casa forgiato alla diversità.
Poi, raccontano, una volta tornato a Bologna, Santori ha iniziato a viaggiare con la mente perché lui è un sognatore,
un vulcano di idee, di emozioni, di visioni e di prospettive.

E qui torna la domanda iniziale: ma lo fanno apposta per stare sul gozzo a chiunque legga questa idiozie
oppure non si rendono conto della caterva di banalità con cui si riempiono la bocca?


Probabilmente è un misto di entrambe le cose, sia perché nelle menti ottenebrate di costoro alberga l’idea
di fare un movimento politico per pochi, estremamente elitario e tremendamente chic, e sia perché
questi pescetti sott’olio non hanno la minima idea della realtà che li circonda.

Né da un punto di vista politico, né da un punto di vista ideologico.

La loro essenza, la loro linfa è tutta racchiusa nella biografia di Mattia Santori: i professori gli consigliavano il liceo,
lui scelse la scuola alberghiera e dopo cinque anni si accorse che gli mancava solamente la passione per la cucina
.

Lo spessore, ma soprattutto la percezione del mondo che lo circonda, è questo.

E non poteva mancare l’immancabile Erasmus, l’esperienza altamente formativa a zonzo per l’Europa alla ricerca di una lingua da imparare,
qualche ragazza con cui divertirsi e due o tre esami da recuperare sostenendoli lontano da casa,
raccontando a chi ti sta finanziando tutto ciò che un giorno sarai un uomo migliore grazie a questo viaggio.

Nessuno che dica che un Erasmus interessante potrebbe tornare ad essere la leva obbligatoria.


D’altronde è più comoda la dispersione generale e lo sfilacciamento dalle proprie radici.

E anche dalla realtà: insegna, Santori, a giocare a frisbee.

Il curriculum potrebbe anche chiudersi qui.

No, il suo continua, e inizia con la santificazione del prode Santori.

I redattori di questa barzelletta asseriscono che “da mesi vive il peso di una responsabilità enorme”
perché “tante persone si aspettano tanto da lui e la sensazione di non fare abbastanza lo divora”.

E su questo punto potremmo addirittura concordare: in mesi e mesi di rotture di palle
è riuscito a partorire cinque punti programmatici riassumibili nel fatto che tutti dobbiamo far ciò che vuole lui.

Soprattutto se non la pensiamo come lui.

Ma “nonostante i suoi occhi stanchi, capisci al volo che Mattia è profondamente innamorato di quello che sono le sardine e di quello che potrebbero diventare”:
tendenzialmente un condimento per gli spaghetti.


Mattia Santori, si apprende dal suo curriculum, non lavora, ricerca, insegna a lanciare il frisbee,
libera l’Italia dal razzismo ma continua immancabilmente a non lavorare
.
 
"Sono vicino a Verona e ai veronesi per il nubifragio che ha messo in ginocchio la città.
I loro concittadini nazifascisti e razzisti che da anni fomentano odio contro i più deboli
e augurano disgrazie a stranieri, negri, gay, ebrei, terroni, riflettano sul significato del karma"


Se un cronista di Libero o della Verità di fronte a un cataclisma contro Bologna, Firenze, Modena, Reggio Emilia,
insomma le classiche città comuniste, avesse scritto che se lo sono meritate, sarebbe scoppiato il finimondo
e il giornalista sarebbe stato radiato dall’Ordine
, non prima di essere stato crocifisso in sala mensa da Beppe Giulietti.


A Paolo Berizzi, che ha gioito del karma su Verona ferita per colpa dei “fascisti” che a suo dire la popolerebbero, nulla.

Anzi, grandi consensi e pure qualche chiagne e fotti per gli insulti attiratisi - scambiati per aggressioni squadriste
– speriamo che almeno non gli rafforzino la scorta, ché si sa che i cani da tastiera, di estrema sinistra raramente mordono.



Il caso Berizzi rappresenta l’ennesimo esempio del grave declino intellettuale, etico, politico
ma soprattutto giornalistico in cui è irrimediabilmente caduto il giornalismo italiano mainstream
,
destinato a una lenta morìa (e alla sparizione dalle edicole).

Da cronista che in passato si era occupato di vari temi, anche con reportage interessanti,
da quando ci sono Giorgia Meloni ma soprattuto Matteo Salvini, si è trasformato nel più autorevole fascist bustier italiano,
quello che dà la caccia ai fascisti: e pure ha creato una rubrica sul suo giornale La Repubblica,
che ricorda un po’ quelle del quotidiano Lotta continua, senza per fortuna gli indirizzi di casa dei “fascisti”, come invece nel giornale maestro fondato da Sofri.


Ora mentre i cacciatori di fantasmi possiedono una loro dignità e tradizione, e poi nulla ci assicura che gli spettri non siano tra noi,
i cacciatori di fascisti come Berizzi sono destinati ad un più tristo e ripetitivo lavoro, soprattutto perché se i fantasmi forse non esistono, di certo i fascisti non più.

Cosi il nostro povero cronista si deve costruire un proprio mondo immaginario in cui quattro lunatici,
al limite tra il folclore e il nerdismo di provincia, sono sempre descritti come novelli Mussolini, Bottai, Balbo, e i loro ideologi meglio di un Gentile.

Cosi il divertissement triste e sfigato di certa provincia italiana, si trasforma nella prosa ansiogena del Berizzi
in una specie di perenne assedio alla Costituzione, alla Repubblica e naturalmente al totem più alto, l’Antifascismo, che non si sa bene cosa sia.


Come nulla o poco sembra sapere il Berizzi.

I suoi libri si presentano come inchiesta sull’estrema destra ma l’autore mostra di non aver letto quasi nulla dei classici della storiografia del fascismo
ma anche della copiosa produzione scientifica sulla “destra radicale” contemporanea.

Che il giornalista non debba leggere di storia e di scienze sociali ma solo descrivere in maniera impressionista,
slegata tra loro, scenette della vita dissociata, lo si può tollerare solo in un giornalismo asfittico e provinciale:
niente di questo finirebbe su Le Monde , sul Guardian, sul New York times e cito testate progressiste a giusto titolo.


Ovviamente tutto questo povero genere che nulla aggiunge alla conoscenza della Italia concreta,
della sua storia e men che meno della sua attualità, non avrebbe avuto il ruolo abnorme che gli è stato affidato
se il giornalismo italiano mainstream non si fosse trasformato in un’arma di pura e sola propaganda politica contro l’avversario.

Salvini e Meloni, che sempre starebbero dietro a tutto, grandi vecchi loro malgrado che sono pure giovani.

E qui le responsabilità non sono del Berizzi in sé ma di chi gli ha concesso tanto spazio.


E ora il giornalismo “di denuncia civile”, diretto discendente di quello militante della Unità e di Lotta continua,
in tanti anni ha prodotto una serie di mostri, tra i suoi lettori, che sarà difficile esorcizzare e che inquineranno a lungo la nostra povera, sfortunata, e martoriata nazione.


Cosi il nucleo intellettuale e di verità del birizzismo sta proprio nello squallido e al tempo stesso demenziale tweet contro Verona:
il birizzismo, malattia senile del giornalismo “di lotta”.
 
1598295058640.png
 
azz......questo è il presidente della camera, che dovrebbe essere super-partes ...dovrebbe.
Bella cosa.

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2 giugno 2020
 
Roberto Fico, presidente della Camera, sarà ospite alla Festa nazionale dell’Unità, a Modena, il 3 settembre, come già accaduto negli scorsi anni.

Ma stavolta, con l’alleanza M5S-Pd in piena evoluzione e il movimento grillino in dissoluzione,
secondo i bene informati per Fico quella passerella rappresenterebbe una sorta di “start up” di un progetto
che lo vorrebbe leader di un’Armata Brancaleone di sinistra in grado di scalzare Conte e sfidare il centrodestra alle elezioni.

Soprattutto in caso di sconfitta della coalizione giallorossa alle prossime Regionali.

lg.php

A Modena, dal 26 agosto, non a caso, non ci saranno i renziani ma ci saranno le sardine,
tutti insieme appassionatamente sotto lo slogan “Bella ciao”, un evergreen della sinistra,
quando non si sa esattamente cosa proporre agli italiani.

La Festa si concluderà con l’intervento del segretario nazionale del Partito democratico Nicola Zingaretti, il 13 settembre.

Il 3 settembre parlerà Fico, a caccia di applausi, come già accaduto in quella sede.
 
Domenica il Paris Saint Germaine perde la finale Champions League con il Bayer di Monaco.

A Parigi parte il solito raid distruttivo fra centro e Banlieu, con auto bruciate, negozi saccheggiati e vandalismi.

I soliti disastri, fatti dai soliti giovani, per la maggior parte maghrebini, provenienti dalle periferie dove ormai neanche la polizia osa entrare.


Serate parigine! mi raccomando non dimenticare le maschere.#Francia#Parigi@ybouziarpic.twitter.com/j3kUer7BPs
— Alessandro 7 (@AlessandroCere7) August 24, 2020

La polizia non interviene.

Del resto questi saccheggi, questi disordini, non disturbano il governo Macron,
al massimo distruggono dei beni di privati cittadini.

Cosa importa al governo , dei cittadini?


Michel Onfray per ⁦@CNEWS⁩ : " Vedo che i #Giletsjaunes vengono picchiati duramente e non qui…C'è un doppio standard, due misure "
I GiletsJaunes sono potenzialmente destabilizzanti per #Macron. L’immigrazione al contrario è voluta. Ho la nausea.#Francia pic.twitter.com/Kozz0fOA2h
— Alessandro 7 (@AlessandroCere7) August 24, 2020

Se invece un gruppo di tranquilli cittadini si accalca un po’ ad un bar e, pacificamente, guarda la partita,
allora intervengono i “Celerini” d’oltralpe, la CRS, e con grande coraggio sgombera a manganellate questo pericolosissimo assembramento,
senza guardare in faccia a vecchi, donne o bambini. Alla fine sono tutti dei pericolosi sovversivi che minacciano lo stato francese.


Quindi, mentre gli Champs sono invasi da selvaggi che rompono tutto,
i CRS con scudi antisommossa e manganelli randellano i clienti di un bar perché non rispettano la distanza sociale ?
Nessuna vergogna ?
Povera #Francia #Parigi #Macron pic.twitter.com/oACgeEjvrS
— Alessandro 7 (@AlessandroCere7) August 24, 2020
Ormai è chiaro: se in Francia sei un magrebino che distrugge tutto, non ti ferma nessuno,
ma se con un comportamento innocuo discuti una legge, magari stupida, dello stato,
allora sei picchiato senza pietà come accadeva ai Gilet Gialli.


La democrazia è stata messa in pensione, così come la logica.
 
Una interessante intervista del “Dottor Doom” , Nouriel Roubini, pone in luce una difficoltà che in america è di fronte a tutti,
ed anche in Europa dovrebbe iniziare a preoccuparci, anche se la maggior copertura tramite le assicurazioni sociali permette di avere un effetto meno immediato.

Però il problema è comune, e mostra che non può esserci una ricchezza finanziaria stabile senza una ricchezza reale stabile.


Prima di tutto vediamo che il numero dei disoccupati negli USA, dopo essere precipitato con la fine del closedown ufficiale,
si è stabilizzato si, ma ad un livello molto più elevato di quanto fosse prima:


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I verbali della Federal Reserve sulla riunione di luglio hanno evidenziato dubbi sulla ripresa a “V”,
dimostrando che la rapida ripresa del mercato del lavoro osservata a maggio e giugno sarebbe probabilmente rallentata.

Citando lo stratega globale di Rabobank Michael Every:
“Naturalmente, la Fed ha convenuto che il virus sta pesando pesantemente sull’economia: è una sorta di sorpresa? Apparentemente, lo è stata…”.


Sicuramente è stata una sorpresa per molti i a Wall Street, tutta gente che non si è resa conto della distruzione del mercato del lavoro
e della chiusura a frotte di piccole aziende, proprio quelle che creano il lavoro stesso, e delle quali, sinceramente, se ne fregano, almeno per adesso.

Il Cannone monetario della Fed ha iniettato migliaia di miliardi di dollari nei mercati economici per rigonfiare i prezzi delle attività
e distrarre tutti dal peggior crollo economico dalla Grande Depressione negli anni ’30.


Il partito di Wall Street, guidato dalla liquidità tramite le banche centrali, ha rigonfiato le attività finanziarie fino a farle sanguinare dal naso mentre il mercato del lavoro implode.


partecipazione-lavoratori.jpg




In questo grafico abbiamo tre curve:

la ricchezza finanziaria (Bond + azioni) ,

la partecipazione della popolazione alla forza lavoro (quindi sono esclusi sia i disoccupati sia gli scoraggiati, gli studenti ed i pensionati)

e quindi l’iniezione di liquidità a livello globale.

Appare chiaro che questa sia andata SOLO a vantaggio di Wall Street e della ricchezza finanziaria, quindi abbia reso ancora più ricco chi ricco già era.

Se ad avvantaggiarsene fossero tutte le società dei listini borsisitici, comprese le piccole e quelle di produzione,
magari una certa ricaduta economica positiva potrebbe esserci.

Però vediamo se è così:


5-vs-495_3_0.png



Prendiamo l’indice SP500: se nel suo complesso è salito del 2%,
in realtà le 5 più capitalizzate (ed APPLE capitalizza più del PIL Italiano) (Apple, FB, Microsoft Alphabet e Amazon) sono cresciute del 35% ,
mentre il resto dell’indice è calato del 5%.

Non solo la liquidità della FED si è concentrata nella ricchezza finanziaria,
ma anche in questa è mirata solo ad un pugno di società speculative,
e non ha nessuna ricaduta nell’economia reale.


Come nota Roubini, cosa può NON andare storto.
 
Conte che fai con i migranti?

Ambarabaciccicoccò?

Era tutto molto chiaro.

O meglio, avrebbe dovuto esserlo.

Eppure, nonostante gli avvertimenti, sulla questione sbarchi il governo rischia di schiantarsi.

L’immigrazione fuori controllo in aggiunta all’emergenza Covid rappresentano una bomba sociale.

Caro Conte, la previsione su quello che sarebbe potuto accadere (e che puntualmente si sta verificando ) era arrivata forte e chiara da più parti.

Al punto che qualcuno (vedi l’intelligence) è ormai demotivato ( e anche un po’ stufo di ripetere le stesse cose)
nel segnalare le reali esigenze legate alla sicurezza, già ampiamente rappresentate nel recente passato.

Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

O forse si intende “deviare” l’attenzione su argomenti di più facile soluzione…Sarà!

È pur vero, però, che Giuseppi sulla questione migranti sembra un pugile suonato: prende cazzotti da tutte le parti.


Ci sono quelli del Pd che non vogliono sentir parlare di porti chiusi e respingimenti perché altrimenti perdono i voti e l’appoggio di coop rosse e Ong.

Poi c’è il Vaticano con Papa Bergoglio che, nonostante i problemi a casa sua, ficca il naso negli affari altrui
e detta la linea sui migranti che questo governo di saltimbanchi deve tenere.




La propaganda serve per coprire l’inadeguatezza e le scelte sbagliate.

E Dio solo sa di quanta propaganda ha bisogno questo governo.



Soprattutto adesso che in Sicilia, governatore e sindaci hanno dichiarato guerra a Conte&Co.



Conte appare ormai , veramente, una specie di fantoccio che sul tema dei migranti si muove a seconda di dove lo tirano:
dopo aver appoggiato incondizionatamente, con il governo giallo-verde, le politiche di Salvini, ora fa l’esatto opposto,
e non può resistere alle spinte del Vaticano e del PD ed apre i porti.

Salvo poi essere respinto con danni anche dagli stessi sindaci del PD e dei M5s , oltre che, ovviamente, dagli amministratori del centrodestra.


Ora la Sicilia è una regione con statuto autonomo, quindi con una possibilità di governo molto superiore rispetto a quella delle regioni a statuto ordinario.

Di fronte all’ordinanza di scombero del presidente Musumeci mi chiedo cosa farà Conte ?

Manderà l’esercito?

Ricordiamo che le ASL possono anche ricorrere alle forze dell’ordine, come in questo caso…
 

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