Rbs sceglie la “vita spericolata”. Con il placet del governo… - 13/05/2010
Royal Bank of Scotland Group starebbe attuando strategie particolarmente aggressive e rischiose per rilanciarsi sul mercato dopo il default tecnico che costrinse lo Stato ad un salvataggio d’emergenza nel 2008
Royal Bank of Scotland Group starebbe attuando strategie particolarmente aggressive e rischiose per rilanciarsi sul mercato dopo il default tecnico che costrinse lo Stato ad un salvataggio d’emergenza nel 2008. Lo riferisce il Wall Street Journal sottolineando come tale comportamento stia suscitando più di una perplessità circa la sostenibilità di una simile strategia.
Secondo fonti vicine all’istituto, Rbs starebbe concedendo prestiti agevolati ad operatori con forti propensioni speculative come banche d’investimento e società di private equity. Una scelta che solleva almeno un paio di dubbi. Da un lato c’è il contrasto tra la generosità mostrata nei confronti dei grandi investitori e la stretta creditizia che continua a caratterizzare i rapporti con i risparmiatori e le imprese, dall’altro c’è il timore che una simile strategia possa fare emergere inquietanti analogie con le operazioni condotte alla vigilia della crisi.
Le scelte strategiche di Rbs, tuttavia, potrebbero avere il sostegno più o meno implicito del governo. La banca conta infatti sull’espansione dei propri investimenti per spingere al rialzo il valore delle proprie azioni in modo da consentire allo Stato di rivendere al più presto la propria maxi partecipazione che, ad oggi, compensa l’84% delle quote dell’istituto. Non vi sono comunque prove, sottolinea ancora il Wsj, che le operazioni di Rbs stiano coinvolgendo quei prodotti finanziari strutturati che hanno contribuito più di ogni altro a generare le perdite che hanno caratterizzato il collasso del 2008.
(Valori.it)