Milano, 6 nov. (askanews) - Se andasse in porto l'operazione di fusione Banca Popolare di Vicenza-Veneto Banca "con una macelleria sociale così forte i rapporti con Abi sarebbero compromessi". Lo ha dichiarato in una nota il segretario generale Uilca Massimo Masi. "Purtroppo le nostre paure stanno diventando realtà. Invito anche l'Abi a intervenire perché tra Penati, Mion, Quaestio e Atlante non sta prevalendo una logica bancaria, ma solo una logica industriale che comporta licenziamenti, chiusure e dismissioni".
Questa mattina alcuni giornali del Veneto riportano l'intenzione del presidente di Veneto Banca, Beniamino Anselmi, di rimettere il suo mandato dopo l'assemblea del 16 novembre. "Sarebbe strano che non lo facesse - afferma Masi - dopo le assicurazioni rilasciate durante l'incontro con i segretari generali soltanto pochi giorni fa. Infatti, in quella sede, Anselmi ha dichiarato che nella sua vita non ha mai licenziato nessuno e che eventuali operazioni di fusione dovevano essere gestite con gli attuali strumenti contrattuali".
"Avevo ragione quando, sia da solo che unitariamente, ho dichiarato che questa fusione avrebbe comportato soltanto licenziamenti e un grave danno per l'economia del Veneto - continua Masi - in quanto gli affidamenti e l'esposizione finanziaria delle ditte difficilmente rimarrebbero ai livelli attuali e, anzi, ci sarebbe una restrizione del credito"