Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (13 lettori)

Fra41

Forumer storico
colgo l'occasione per dirti che ho apprezzato la tua idea di scrivere agli IR e infatti ho fatto un pò di proselismo qui in tal senso ;) . forse non servirà ma di sicuro non può danneggiarci.

ps.: tu dentro quale sub sei dentro?

pps.: ma 41 è il tuo anno di nascita?[/QUOTE]

Sono dentro ine e one. Sono entrato dopo l'ingresso di Atlante non pensando minimamente che a pochi mesi fossimo di nuovo punto e a capo. E questo mi fa inc. perché si entra sui titoli sulla base di dati volutamente falsi come lo stesso Penati ha ammesso!
41 sono gli anni che avevo quando mi sono registrato
 

searcher

Nuovo forumer
In un'intervista di Lunedi sul Quotidiano Nazionale ( non rintracciabile su internet ) Mion diceva "....l'aumento di capitale e' indispensabile ecco perche il tentativo di transazioni sulle cause legali deve avere successo .Si tratta di una condizione indispensabile per assicurare l'interesse degli investitori a partecipare all'aumento ...."

Capire se si riferisca ad un interesse di un potenziale investitore oppure di qualcosa di piu' concreto
 

Jurij Gagarin

Forumer attivo
Mah. A me Mion non dispiace, mi sembra forse il meno peggio In mezzo a quella combriccola. ha ricevuto forse qualche interessamento verbale di qualcuno, però a mio in questo momento è un po' come il fondo del Qatar, nulla di concreto, anche perché l'offerta è in pieno svolgimento e forse stanno un po' giocandoci sul terrore, per spingere i soci ad accettare l'offerta. Facci caso, nessuno dice nulla, alimentando l'incertezza. Non comunicano nemmeno i dati preliminari.

Io comunque ho altre speranze, per le brevissime scadenza naturale, per le brevi aumento a buon fine e scadenza, per le lunghe aumenti e vendita oppure lme amichevole volontaria pre-aumento.
 

Jurij Gagarin

Forumer attivo
Veneto Banca e Popolare di Vicenza riaprono il dossier Arca. I due istituti, impegnati in un complesso piano di rilancio che passerà da una nuova ricapitalizzazione che potrebbe aggirarsi tra 2,5 e 3 miliardi di euro ma il cui ammontare è oggetto di confronto con la Bce, avrebbero avviato alcuni colloqui informali per sondare l’interesse del mercato a rilevare le rispettive quote del 19,9% nella società di gestione del risparmio.
I candidati naturali ad acquistare la partecipazione, complessivamente pari a poco meno del 40%, sono evidentemente i soci già presenti nell’assetto azionario della società, che peraltro possono anche vantare una sorta di diritto di gradimento in caso di cessione a terzi delle quote. Il riferimento è ovviamente a Bper, oltre che a Popolare di Sondrio. Giusto qualche giorno fa, il ceo della popolare emiliana, Alessandro Vandelli non ha fatto mistero dell’interesse che la banca ha verso l’asset: «Per noi è strategica- ha spiegato il manager - Siamo il maggiore distributore di prodotti Arca e il principale azionista con una partecipazione del 32,7%. Ne consegue che spero di avere l’opportunità per analizzare il potenziale deal in futuro». Il futuro, peraltro, potrebbe non essere neppure tanto lontano. Le parti hanno già avuto modo di confrontarsi, sebbene in maniera ufficiosa, e, se tutti i tasselli dovessero finire al posto giusto, l’operazione potrebbe vedere la luce entro un mese. Nodo chiave, naturalmente, è la valutazione dell’asset. E in questo caso, come spesso accade, le esigenze potrebbero non essere perfettamente coincidenti. Obiettivo di Bper, scontato dirlo, è trovare la corretta stima della partecipazione delle due venete, due banche la cui debolezza rappresenta pur sempre un’incognita rispetto alla capacità futura di distribuzione dei prodotti della sgr. L’acquisto da parte della banca modenese sarebbe invece coerente con un rafforzamento sul fronte del risparmio gestito e potrebbe trovare spazio anche nel piano industriale che l’a.d. Alessandro Vandelli punta a presentare entro l’estate. Ma l’operazione non verrebbe fatta a ogni costo. Allo stesso modo, Popolare Vicenza e Veneto Banca sono interessate al deal (che fa parte di una più ampia revisione delle partecipazioni) e vedono la stessa Bper come interlocutore naturale. Tuttavia, non hanno alcuna urgenza di cedere la partecipazione, tanto più considerata la fase assai impegnativa che le attende. Come detto, il vertice delle due banche è costantemente impegnato a Francoforte per trovare la quadra rispetto alle nuove necessità di capitale e la pulizia degli Npl. Di conseguenza, visto il momento assai delicato, in mancanza di accordo con le parti, difficilmente Veneto e Vicenza andranno a incaponirsi su un dossier secondario come può essere la cessione delle quote di Arca.
Detto ciò, per restare in tema di prezzo, merita vengano ricordati almeno due passaggi che hanno interessato l’assetto societario della società di gestione del risparmio. A novembre 2015 il Banco Popolare ha ceduto il proprio 19,9% a Bper e Popolare di Sondrio per 95,5 milioni. Successivamente, a inizio 2016, complice l’interesse di alcuni fondi di private equity, si è aperta una sorta di gara per rilevare il controllo della sgr. All’epoca arrivarono sul tavolo degli advisor diverse proposte. La prima a muovere le acque fu l’americana Atlas Merchant Capital, presieduta da Bob Diamond, che per il 100% arrivò a mettere sul piatto 1 miliardo di euro. Poi toccò ad Anima che presentò un’offerta non vincolante compresa tra 700 e 800 milioni, e infine il fondo di private equity inglese Centerbridge cercò di opzionare il 40% della società con una proposta compresa tra i 300 e i 400 milioni. Tutte somme decisamente più rotonde rispetto a quella della transazione chiusa tra il Banco, Bper e Sondrio. Complice, probabilmente, il riconoscimento di un premio di controllo. Così, per provare a fare chiarezza in questo caos di cifre potrebbe risultare utile verificare quanto trattano in Borsa i competitor diretti di Arca. Anima, per esempio, quota poco sopra 16 volte gli utili mentre all’estero, stando a un’elaborazione di Bloomberg, il valore medio può essere prossimo a 20. Applicando gli stessi parametri ad Arca, e tenendo conto dei profitti pari a poco meno di 30 milioni registrati nel 2015, potrebbe emergere una valutazione complessiva compresa tra 480 e 600 milioni.
A questo punto, molto dipenderà da come si svilupperà la trattativa e se interverranno o meno soggetti terzi disposti a rilevare il 40% della sgr. Sul mercato si rincorrono voci - non confermate - di un interesse da parte di fondi di investimento e della stessa Anima. Ma resta da capire quale possa essere la ratio di un acquisto di una partecipazione minoritaria della sgr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Luca Davi
Laura Galvagni

copio e incollo direttamente dalla versione online del sito l'articolo di russiabond;) beh due rilievi personali:

a) pare una leggera accelerazione sulla vendi di arca e questo è positivo, vediamo quanti centini di plus riescono a limare dall'aucap;

b) parlano di un aucap da 2,5-3 bil. questo sarebbe da sega però a mio avviso questi giornalisti sono totalmente inattendibili.
 

Llukas

Frangar non Flectar
Imho non può essere molto più alto di 3 mld, non avrebbe granché senso. Le sofferenze sono quasi coperte ai livelli di mps, con questo aucap coprono bene anche gli utp. La proposta del ristoro ai truffati mi sembra ottima. Sicuramente una gestione migliore quella di atlante rispetto alle precedenti.
 

Jurij Gagarin

Forumer attivo
Beh la proposta è oggettivamente ottima, su questo non ci piove. Io dico che fino a 4 bil è fattibile senza forzosa.

Domani manderò una mail pec (che come sapete equivale ad una raccomandata a/r) ingiungendo loro di tentare un aucap a mercato prima di procedere all'eventuale bs.

Qualcuno di là mi ha un po spaventano con la storia del bs diretto il 21 febbraio. Avessi un conoscente avvocato chiederei di controfirmarla. Bisogna "mettere le mani avanti" in tal senso, consiglio a tutti di far lo stesso, citando la normativa europea del bs. Domani telefono e mi faccio dare loro una mail per del loro ufficio legale, poi la diffonderò qua a tutti voi. ;)
 

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