Atlante: tensione tra i partecipanti, a rischio investimento (Mess)
ROMA (MF-DJ)--Rivolta dei sottoscrittori di Atlante. In una riunione riservata con Pier Carlo Padoan, avvenuta nella serata di lunedì in Via XX settembre, i vertici di Poste I., Cdp e Sga avrebbero espresso il malcontento per la prevedibile perdita di circa 3,5 mld versati nel capitale dei due istituti veneti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Lo scrive Il Messaggero spiegando che gli accantonamenti sui crediti deteriorati (oltre 3,5 mld totali) brucerebbero il capitale, vanificando l'impegno assunto di garantire un ritorno dell'investimento (irr) del 6% annuo. Da qui nasce la grande insofferenza non solo dei tre soggetti partecipati dal Mef, ma anche di una moltitudine dei 67 sottoscrittori dei 4,2 mld raccolti da Atlante che ha clonato Atlante 2 con una dotazione di 1,7 mld.
A Padoan, spiega il quotidiano, i sottoscrittori avrebbero chiesto un intervento presso la Vigilanza europea affinché la svalutazione dell'investimento non vada oltre il 30-40%, come hanno fatto le grandi banche. Sul piede di guerra ci sono anche le assicurazioni e il fuoco cova sotto la cenere delle fondazioni.
Ieri le due banche, in comunicati distinti, hanno dato esecuzione agli impegni di gennaio, di costituire altrettanti fondi di solidarietà da 30 mln ciascuno per sostenere i soci in difficoltà economiche in relazione alle transazioni in corso che finora hanno dato scarse adesioni. L'esito è suboridonato all'accettazione dell'80% per ciascuna banca. Gli istituti non hanno deciso l'estensione del periodo di offerta oltre il 22 marzo. Il Tesoro segue con attenzione l'andamento delle transazioni e manifesta "preoccupazione" per il fatto che l'operazione "possa non andare a segno". L'insuccesso renderebbe ancora più oneroso il salvataggio precauzionale a carico dello Stato a causa delle potenziali perdite legate a una montagna di cause.
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