Banche venete, salvataggio entro giugno
Si fa sempre più serrato il confronto tra i due istituti veneti Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le autorità europee, il Tesoro e la Bce. Si punta a chiudere la “partita” entro giugno, ovvero ad ottenere il giudizio della DG Comp sul via libera o meno ad utilizzare gli aiuti di Stato prima dell’estate: appena dopo, o addirittura in contemporanea con il responso che riguarda Mps. L’approccio e la discussione adottati dalla Commissione europea nei confronti dei tre istituti, nonostante si siano dimostrati più “diluiti” nel tempo nei confronti di Monte Paschi e più “concentrati” nei confronti delle due venete (che hanno cominciato ad essere sottoposte ad un iter di valutazione il 17 marzo scorso), hanno subìto nelle ultime settimane una accelerazione; segno che il messaggio, giunto da più parti - in primis dalle stesse banche -, che bisogna far presto e che ogni giorno in più di incertezza nuoce, è stato recepito in pieno dalle autorità europee.
Nessuna bocciatura del piano di fusione su cui stanno lavorando Popolare di Vicenza e Veneto Banca, dunque, come alcune indiscrezioni paventavano, bensì la chiara intenzione da parte di Bruxelles di chiudere nel più breve tempo possibile i tre processi. Processi che, per quanto riguarda le venete, hanno bisogno di un confronto continuo e complesso anche sui dati relativi ai primi mesi del 2017. Proprio i dati del primo trimestre fanno ben sperare: la raccolta ha registrato una lieve ripresa, che fa pensare ad una inversione di tendenza, mentre i livelli di liquidità sono sopra i requisiti minimi e sono destinati ad aumentare una volta portati a casa i 3,7 miliardi di euro (2,2 per la Popolare di Vicenza e 1,5 per Veneto Banca) garantiti dallo Stato su proprie emissioni obbligazionarie.
Intanto, Banca Popolare di Vicenza ha concluso con successo la cessione di 268mila azioni ordinarie, pari allo 0,683% del capitale sociale ordinario di Ima spa. L’operazione, annunciata giovedì, è stata realizzata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolto a investitori qualificati italiani e investitori istituzionali esteri e si è chiusa ad un prezzo finale pari a 79,50 euro per azione e verrà regolata mediante consegna dei titoli e pagamento del corrispettivo il 9 maggio 2017. Il corrispettivo complessivo dell’offerta è risultato pari a 21.306.000 di euro. Banca Imi ha agito in qualità di Sole Bookrunner dell’offerta.
Sul fronte delle cessioni, le due banche stanno mettendo a punto anche la più decisiva cessione della quota detenuta in Arca (complessivamente poco meno del 40% dell’sgr), che dovrebbe concretizzarsi nel giro di poche settimane, al massimo a giugno. È probabile che gli acquirenti siano i soci maggiori già presenti nell’assetto azionario della società, cioé Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper) e Popolare di Sondrio, che oggi detengono in Arca rispettivamente il 32,7% e il 21,1%.
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Katy Mandurino