Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (1 Viewer)

Fabrib

Forumer storico
Utente Jurji:

MILANO (MF-DJ)--L'arrivo di Alberto Minali sulla plancia di comando di Cattolica Ass. potrebbe cambiare i programmi della Popolare di Vicenza riguardo la quota residua, pari al 9,05%, detenuta nel capitale dell'assicurazione veronese.
Nel dettaglio, secondo quanto ha appreso Mf-DowJones, Fabrizio Viola, amministratore delegato della banca berica, vorrebbe incontrare Minali, con cui ha un rapporto di conoscenza consolidato nel tempo, prima di dare l'ordine di dismissione della restante parte della quota. Viola, dopo la cessione via accelerated bookbuilding del 6,02% di Cattolica perfezionata lo scorso 5 aprile, deve rispettare il vincolo di lock-up di 90 giorni prima di potere operare nuovamente sulla partecipazione. Quindi nulla potrà essere ceduto prima della prima settimana di luglio. Considerato che Minali prenderà servizio il prossimo 1* giugno, di fatto i due manager avranno un periodo "bianco" di oltre un mese per cercare di ridurre la frattura fra le due società, frattura che, fino alla nomina dell'ex direttore generale della generali alla carica di a.d. sembrava assolutamente insanabile.
I rapporti cordiali fra Minali e Viola si andrebbero a sommare alla personale simpatia che contraddistingue le relazioni fra i due presidenti Paolo Bedoni di Cattolica e Gianni Mion della Bpvi. Finora questo non essere bastato per evitare che lo scontro arrivasse al calor bianco, ma non è escluso che nel prossimo futuro le cose possano cambiare. Lo scontro frontale è vissuto come extrema ratio a Vicenza. Lo stesso a.d. Fabrizio Viola, recentemente, ha auspicato una soluzione stragiudiziale.
"Le cose migliori - ha spiegato Viola - di solito si fanno fuori dai tribunali. Personalmente non sono un litigioso anche perchè le liti nei tribunali portano via molti anni e in linea di massima non ingrassano le tasche delle controparti".
Le ostilità sono state aperte lo scorso 4 aprile dalla compagnia veronese che ha manifestato l'intenzione di esercitare la put per uscire dalle partnership assicurative Cattolica Life, Berica Vita e Abc Assicura, costringendo l'istituto guidato da Fabrizio Viola a mettere mano al portafoglio per ricomprare il 60% delle quote per 178,5 milioni di euro. Una scelta che a Vicenza hanno giudicato quantomeno sconveniente nei tempi, considerate le difficoltá in cui versa l'istituto in questi mesi. I vicentini ovviamente hanno contestato nel metodo e nel merito le azioni di cattolica.
Il giorno successivo la banca vicentina ha ceduto una quota del 6,02% della compagnia assicurativa. Un pacchetto di 10,5 milioni di azioni passate di mano con uno sconto minimo che hanno consentito di incassare 76,1 milioni di euro.
L'ipotesi negoziale di avere cattolica Ass. come partner di banca-assicurazione frutto della fusione fra Veneto Banca e la Popolare di Vicenza, che era sul tavolo prima che scoppiasse la guerra, è remota. Ma forse un po' meno di alcune settimane fa.
[email protected]
(END) Dow Jones Newswires
May 15, 2017 11:30 ET (15:30 GMT)
 

Fabrib

Forumer storico
MF:
FONDAZIONE CARIPLO TORNANO TRA LE IMMOBILIZZAZIONI LE QUOTE CHE ERANO AFFIDATE A QUAESTIO SGR Guzzetti si allontana da Penati Trasferito il 4,7% di Intesa Sanpaolo con l’obiettivo di valorizzare al meglio la partecipazione Nell’attivo rientrano anche i pacchetti azionari in Fiera Milano, Agsm-Agam e CariBolzano
 

Fabrib

Forumer storico
Banche venete, Viola: auspico ok Ue arrivi entro l'estate

Askanews
16 maggio 2017
Milano, 16 mag. (askanews) - Con le autorità europee "stiamo lavorando molto, molto intensamente, non c'è una data prefissata" per l'ok al piano e all'aumento precauzionale della Popolare di Vicenza e Veneto Banca, "per il momento lavoriamo con l'auspicio che i tempi siano relativamente brevi e che questo lavoro porti a risultati concreti". Lo ha detto Fabrizio Viola, Ad della Bpvi, a margine di un convengo al Sole 24 Ore. A chi gli chiedeva se il via libera di Bruxelles potesse arrivare entro l'estate, Viola ha risposto: "auspicabilmente entro l'estate".
Relativamente ai tempi delle autorizzazioni, Viola nel corso del convegno aveva osservato: "sui tempi rimaniamo nell'alveo di quanto ipotizzato, non ci dovrebbero essere un problema tempo versus continuità aziendale".
 

varoon

Nuovo forumer
Sono allucinato.

Il Governo con l'ACE ha fatto involontariamente un regalo alle banche. Potrebbe anche fare qualcosa di più, ad esempio rendendo utilizzabili i crediti per imposte anticipate. Al che, Atlante e qualcun altro potrebbe metterci 2-3 mld e si chiude la vicenda.

Invece hanno scelto la strada tortuosa, tra l'altro resa complicata dall'incrocio di norme. Se ricapitalizzano i privati, basta la metà. Ma se entra lo Stato, ci deve mettere il doppio, in quanto la BCE chiede la copertura anche delle perdite potenziali nello scenario avverso. Ma la DG Comp non consente che lo Stato possa coprire le perdite potenziali. Ma chi copre le perdite potenziali? Il privato che viene azzerato immediatamente dopo dallo Stato?

Sembra di essere a Zelig....
 

apaci2

Ad bestias
La situazione mi pare sufficientemente chiara.

Ci sono dubbi sul fatto di poter concedere ADC prec. Quindi per poter percorrere questa strada che è l'unica soluzione disponibile, serve un altro contributo a fondo perduto "privato" prima dell'intervento dello stato.

L'opzione di cui si accenna adesso è l'intervento del FITD tramite lo schema volontario, ma anche Atlante ovviamente sarebbe del tutto simile.

In tutti i casi per il sistema banche ITA è vantaggioso perseguire la strada ADC prec anche se devono sborsare un ulteriore obolo perché sarebbe in ogni caso minore che in scenari peggiori. Il fondo di risoluzione nazionale è infatti alimentato dalle banche stesse.

Spero qualcuno capisca.
 

Users who are viewing this thread

Alto