MERCATO DEI CAMBI
GRANDE INTERESSE PER LA KUNA
di Ivan Slamic (ERSTE BANK)
Il mercato finanziario croato è rientrato
la scorsa settimana in “area verde”
seguendo la tendenza registrata a livello
mondiale.
A differenza però di quanto avvenuto
nel resto del mondo, dove le crescite
maggiori si sono avute nei primi giorni
della settimana, sulla Borsa di Zagabria il miglioramento si è
registrato in chiusura di settimana.
A determinare il cambiamento
di tendenza è stata l’abrogazione della tassa sulla telefonia
mobile, decisione che ha dato un impulso positivo alle
azioni dell’Ericsson Nikola Tesla e della Telecom croata (HT),
che hanno trainato gli indici al rialzo.
A livello settimanale il CROBEX e il CROBEX 10 sono cresciuti dell’1 p.c. e dell’1,35
p.c., ma a fronte di un volume di scambi molto contenuto. Per
quanto riguarda la liquidità gli ultimi sette giorni sono stati
i peggiori dell’anno, e hanno fatto registrare un volume di
scambi medio giornaliero fermo a soli 6,9 milioni di kune. Un
fatto dovuto sia all’avvicinarsi dell’estate sia al ponte festivo.
L’azione più scambiata è stata quella dell’HT con un volume
settimanale di 2,75 milioni di kune. Il prezzo del titolo
è aumentoto di 2,9 p.c. e ha sfi orato le 200 kune. La migliore
performance della settimana è però quella del titolo Badela,
che è cresciuto a livello settimanale di 46 p.c.
Una crescita dovuta
all’interesse dalla cinese Tadee Holding ad acquisire un
pacchetto azionario. Buone anche le performance delle azioni
della Viadukt, della Tisak e della Vupik, che sono cresciute,
rispettivamente, di 13,4 p.c.; 6,6 p.c.; e 5,9 p.c. A guidare
la classifi ca dei “perdenti” troviamo il titolo della Dioki (-11,6
p.c.). Una flessione che poteva essere anche più grande se a
metà settimana il governo non fosse intervenuto annunciando
l’acquisto di azioni della società.
La settimana è stata difficile anche per il settore edile.
In calo, infatti, anche le azioni
dell’Istituto IGH (-6,5 p.c.), della Tehnika (-5 p.c.) e dell’Ingra
(-4 p.c.).
Con l’avvicinarsi della stagione turistica
cresce la richiesta di kune. La
causa del momentaneo calo del cambio
EUR/HRK da 7,550 a 7,505 va individuata
nelle banche.
L’azione p/t è trascorsa
in linea con le attese. Sono stati
piazzati titoli trimestrali per complessivi
20 milioni di euro, ovvero per un importo inferiore a quello
pianifi cato e questo non ha avuto un effetto signifi cativo sul
listino EUR/HRK.
Contestualmente sono stati emessi sul mercato
titoli denominati in kune per circa 650 milioni, ovvero per
un importo ben superiore ai pianificati 250 milioni.
L’abbondanzadi kune sul mercato si sente e determina il basso livello
di tassi d’interesse sul mercato interbancario, ma anche un
relativamente alto cambio EUR/HRK.
Non ci sorprenderebbe
però che, complici i buoni annunci inerenti alla stagione turistica,
il cambio registrasse una flessione in favore della kuna.
Sui mercati internazionali a farla da padrone è la situazione
nella zona euro, ovvero a dettare il ritmo è l’andamento
della crisi del debito. Il protagonista principale è la Spagna
che ha chiesto uffi cialmente un aiuto per il suo sistema bancario.
La stessa mossa è stata fatta anche dal Cipro.
Lo scorso lunedì il cambio EUR/USD superava quota
1,270, mentre martedì il valore era sceso a circa 1,2520. Di
conseguenza il cambio USD/HRK è cresciuto da 5,920 agli attuali
6,015.
La kuna ha assorbito parte del rafforzamento del
dollaro USA nei confronti dell’euro grazie al suo apprezzamento
nei confronti della moneta unica. Le altre valute registrano
una crescita sia nei confronti dell’euro sia nei confronti
della kuna.
Il verbale dell’ultima seduta della BCE rivela
che un numero sempre maggiore dei Paesi è favorevole ad acquistare
“gilt”, ovvero obbligazioni statali britanniche. Nonostante
ciò la sterlina britannica registra una fl essione e in
apertura di settimana per un GBP servivano circa 9,035 kune.
Nei momenti in cui i mercati sono determinati dal pessimismo
il valore delle valute a bassa rendita cresce. Fatto che si
vede in modo chiaro nell’andamento del cambio dello yen.
Il cambio EUR/CHF si mantiene stabile e non supera il
“tetto” fi ssato a 1,200, mentre il cambio CHF/HRK oscilla attorno
a 6,260. Se la Banca centrale elvetica non avesse approvato
la decisione sul valore minimo del cambio EUR/CHF il
franco svizzero e la moneta unica, nella migliore delle ipotesi,
sarebbero già pari.