Articolo di MilanoFinanza di oggi
L'azienda verso il concordato preventivo. IN MANO A 13 MILA CREDITORI titoli per 40,4 MiLioNi DI EURO
Scoppia il caso dei bond Deiulemar
Ma le obbligazioni della compagnia di navigazione distribuite al pubblico potrebbero valere 500 mln. Maviglia amministratore
di Nicola Capuzzo
Fra i 13 mila risparmiatori che hanno prestato soldi alla Deiulemar Compagnia di Navigazione c'è chi si trova in mano titoli di credito regolari e chi, invece, ha sottoscritto obbligazioni che equivalgono a una stretta di mano. Ciò non significa che questi ultimi hanno perso tutto ma avranno indubbiamente minori garanzie rispetto agli obbligazionisti di serie A che, secondo il bilancio d'esercizio 2010, hanno titoli per circa 40,4 milioni di euro. Il totale delle obbligazioni emesse, però, risulta molto più elevato, c'è chi parla anche di 500 milioni. A bilancio sono state riportate sette tranche di obbligazioni emesse tra il 1984 e il 2007, tutte con scadenza 2018, ma non c'è traccia, ad esempio, del prestito obbligazionario da 50 milioni di euro emesso nel 2008 e almeno parzialmente sottoscritto.
«Deiulemar deve fronteggiare i problemi connessi con la circolazione di certificati di tipo obbligazionario non strettamente riconducibili alla società, ma emessi nel corso degli anni al di fuori delle regolari procedure societarie», spiega l'avvocato Roberto Maviglia, appena nominato amministratore unico della società. Questi certificati sono il retaggio di un sistema di finanziamento diffuso nel campo armatoriale e basato sull'istituto di diritto della navigazione dei carati per cui in passato una pluralità di investitori si configurava come finanziatori del bene nave. «Nel quadro normativo vigente», prosegue Maviglia, «la sostanziale irregolarità di una serie di prestiti in circolazione crea innanzitutto il problema di un chiaro riscontro sull'ammontare del debito non ufficiale che, secondo le stime, potrebbe arrivare a interessare diverse migliaia di investitori prevalentemente concentrati nell'area di Torre del Greco, cittadina sede della società». Per questo è stato avviato un censimento dei detentori di obbligazioni Deiulemar. «La ricostruzione dell'elenco dei creditori costituirà il presupposto per attuare e impostare procedure di soddisfacimento dei creditori riconosciuti tali, compatibilmente con le risorse a disposizione della società», aggiunge Maviglia, precisando che gli azionisti si sono resi disponibili a mettere sul piatto anche le proprietà immobiliari (il cui valore sfiora i 20 milioni di euro) e altre società del gruppo.
A oggi, direttamente e indirettamente, alle famiglie Iuliano, Della Gatta e Lembo fa capo un gruppo diversificato composto da società armatoriali e immobiliari-alberghiere che, nel 2009, ha prodotto un fatturato superiore a 1,1 miliardi e nel 2010 si è attestato intorno agli 825 milioni. Con il supporto di Astolfo Di Amato come consulente legale, sono allo studio diverse soluzioni da attuare una volta comprese le dimensioni del problema. «La più probabile», spiega Di Amato, «è la richiesta di ammissione al concordato preventivo al Tribunale di Torre Annunziata che, se il censimento prosegue secondo i programmi, potrebbe avvenire già a inizio marzo». I rappresentanti dei comitati dei risparmiatori parlano però di tempi più lunghi visto che le prenotazioni per partecipare al censimento sarebbero già arrivate fino ad aprile. (riproduzione riservata)