Obbligazioni bancarie Obbligazioni DEXIA CREDIOP (1 Viewer)

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in portafoglio a 92.99

se si tratta della IT0003815955 se ne parla ampiamente sul FOL, ha il problema di tutte le altre dexia 2010 e non solo.... cioe' che il sistema bancario collassi prima del rimborso.
Comunque scade tra 1 anno e nel peggiore (si fa per dire) dei casi riconosce una cedola dell'1% tra pochi giorni e una a scadenza.
 

Imark

Forumer storico
Arrivato un downgrade di Moody's su Dexia Crediop, con outlook negativo. Alla base della decisione la circostanza per cui la fonte quasi esclusiva di funding per la banca è costituita dalla liquidità di breve termine resa disponibile dalla BCE attraverso i repo.

Se è vero che Dexia Crediop accede con facilità a questa fonte di liquidità, disponendo, per la propria attività di abbondante collaterale da produrre a fronte del cash reso disponibile dalla BCE, è altresì vero che questa mancanza di altre fonti di approvvigionamento per il funding è un elemento di debolezza, stante una dipendenza pressoché piena di Dexia Crediop dalla BCE.

E' invece sostanzialmente azzerata al momento la fonte di finanziamento tradizionale e di lungo termine costituita dal collocamento di bond sulla clientela retail per tramite della rete bancaria italiana (che potrebbe riprendere forza in futuro, rileva l'analista di Moody's, ma anche no, aggiungerei io).

Magari qualche amico vorrà prendersi cura di spiegare nel dettaglio il senso del richiamo alla regola IAS 39 rispetto all'applicabilità del mark to market nella contabilizzazione del portafoglio crediti di Dexia Crediop.

Leggo che per Moody's ciò riduce la possibilità di ulteriori writedowns in aggiunta a quelli operati nel 2008 sull'80% del portafoglio dei crediti cedibili, lasciando tuttavia esposto al rischio di ulteriori svalutazioni circa 3 mld euro (il restante 20% del suddetto portafoglio crediti), con possibili conseguenze negative sui ratio patrimoniali.

[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's downgrades Dexia Crediop to A2/C- from A1/C[/FONT]
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[FONT=verdana,arial,helvetica]Milan, March 10, 2009 -- Moody's Investors Service has today downgraded the long-term debt and deposit ratings of Dexia Crediop S.p.A. (Dexia Crediop) to A2 from A1 and the bank financial strength rating (BFSR) to C- from C, mapping into a baseline credit assessment (BCA) of Baa1. The outlook on the bank's long-term ratings is negative and it reflects the possibility that the bank may become more weakly positioned within the C- BFSR category. This rating action concluded the review for possible downgrade initiated in October 2008. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]According to Moody's the downgrade of the BFSR reflects the challenges for Dexia Crediop to maintain a profitable franchise in the Italian public sector financing, manage its wholesale funding and liquidity profile, and maintain robust capital adequacy in the current difficult economic and market conditions. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]With regard to funding and liquidity, the rating agency noted Dexia Crediop's reliance on wholesale funding, to which access is currently disrupted due to the global credit markets crisis. Moody's noted that Dexia Crediop's liquidity position is currently mainly reliant on short-term funding with the European Central Bank (ECB) and acknowledged the bank's sizeable capacity to generate collateral eligible for repo at the ECB. However, the rating agency said that the current lack of diversification in Dexia Crediop's funding sources may give rise to potential risks, as would any further exacerbation of the current imbalances on the bank's balance sheet. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]"Historically, a significant proportion of Dexia Crediop's long-term funding was provided by bond allocation to retail clients through the Italian banking system network. This activity has currently stopped, but may pick up again in the future", says Simone Zampa, a Milan-based Moody's Vice President -- Senior Analyst, and lead analyst for Dexia Crediop. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Writedowns in the Available for Sale (AFS) portfolio significantly impacted the bank's capital levels in 2008. Moody's notes that Dexia Crediop used the IAS39 look-back option with effect from 1 October 2008 by reclassifying about 80% of its AFS portfolio, thus reducing the risk for further mark-to-market adjustments going forward. However, the remaining AFS portfolio -- about EUR3 billion -- still poses some risks on the bank's regulatory capital. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's said that the negative outlook reflects ongoing significant challenges in maintaining an adequate level of profitability in the current operating environment, as well as the risks and pressures posed by the parent's deteriorating financial metrics. It also reflects the uncertainties regarding the bank's capacity to secure a steadier, longer-term and diversified funding base, which are important for the sustainability of the franchise and business model. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Dexia Crediop's ratings also incorporate the bank's good asset quality and efficiency indicators as well as good capitalisation levels. In addition, Moody's said that it views positively the bank's strong and long-established position in the Italian public sector finance market and its efforts to re-orient its business strategy in adapting to more difficult market conditions which are leading to margin and volume reduction in its core traditional public sector lending business. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Dexia Crediop's A2 debt and deposit ratings incorporate Moody's assessment of a high probability of support from Dexia Credit Local (rated A1/D+/P-1, with negative outlook), and a moderate probability of systemic support. As a result, these ratings enjoy a two-notch uplift from the Baa1 BCA. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]The following ratings were downgraded: [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Dexia Crediop S.p.A.: BFSR to C- from C, long-term deposit and senior unsecured debt ratings to A2 from A1, and subordinated debt rating to A3 from A2. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Crediop Overseas Bank Limited: backed long-term senior unsecured rating downgraded to A2 from A1 and backed subordinated debt rating downgraded to A3 from A2. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]The last rating action on Dexia Crediop was on 1 October 2008, following the public intervention of Dexia Group by the national governments of Belgium, France and Luxembourg. Dexia Crediop's long-term deposit and debt ratings were downgraded to A1 from Aa2; at that time, all ratings were placed on review for possible further downgrade. [/FONT]

[FONT=verdana,arial,helvetica]Headquartered in Rome, Italy, Dexia Crediop had total assets estimated at EUR62.6 billion as at year-end 2008. [/FONT]
 
Ultima modifica:

SL66

oggi è un altro giorno
scusa, qual'è il tuo problema?

se si tratta della IT0003815955 se ne parla ampiamente sul FOL, ha il problema di tutte le altre dexia 2010 e non solo.... cioe' che il sistema bancario collassi prima del rimborso.
Comunque scade tra 1 anno e nel peggiore (si fa per dire) dei casi riconosce una cedola dell'1% tra pochi giorni e una a scadenza.


no non seguo il FOL......si su per giù è quello che non riesco a capire come mai un titolo che scde tra 1 anno e con RATING A si acquisti scontanto.....................:(
 

ZYGMUNT

Forumer attivo
no non seguo il FOL......si su per giù è quello che non riesco a capire come mai un titolo che scde tra 1 anno e con RATING A si acquisti scontanto.....................:(

Io ho 5k di una dexia 31-1-10, che venerdì ha chiuso al prezzo di 92 circa.
A mio modo di vedere, in base alle notizie che ho io, è abbastanza incomprensibile, anche considerando il fatto che ci sono obblig dexia che scadono a fine luglio 2009 che quota intorno a 98.

Anche il post di Mark non mi sconforta affatto : il fatto che il funding dipenda da BCE non mi sembra un grosso problema, visto i problemi ben più grossi di altre banche ed è certo la BCE non chiuderà i rubinetti finchè Dexia avrà "roba" da dare in garanzia in cambio di liquidità.
Nel breve termine quindi non mi pare che ci siano rischi significativi di solvibilità.
Quindi...io tengo e non incremento solo per una semplice regola di diversificazione degli investimenti
 

SL66

oggi è un altro giorno
Io ho 5k di una dexia 31-1-10, che venerdì ha chiuso al prezzo di 92 circa.
A mio modo di vedere, in base alle notizie che ho io, è abbastanza incomprensibile.
Anche il post di Mark dà conforto : il fatto che il funding dipenda da BCE non mi sembra un grosso problema, visto i problemi ben più grossi di altre banche.
Certo la BCE non chiuderà i rubinetti finchè Dexia avrà "roba" da dare in garanzia in cambio di liquidità.
Nel breve termine quindi non mi pare che ci siano rischi significativi di solvibilità.
Quindi...io tengo e non incremento solo per una semplice regola di diversificazione degli investimenti
grazie:up:
 

Broker88

Senior Member
Arrivato un downgrade di Moody's su Dexia Crediop, con outlook negativo. Alla base della decisione la circostanza per cui la fonte quasi esclusiva di funding per la banca è costituita dalla liquidità di breve termine resa disponibile dalla BCE attraverso i repo.

Se è vero che Dexia Crediop accede con facilità a questa fonte di liquidità, disponendo, per la propria attività di abbondante collaterale da produrre a fronte del cash reso disponibile dalla BCE, è altresì vero che questa mancanza di altre fonti di approvvigionamento per il funding è un elemento di debolezza, stante una dipendenza pressoché piena di Dexia Crediop dalla BCE.

E' invece pressoché azzerata al momento la fonte di finanziamento tradizionale e di lungo termine costituita dal collocamento di bond sulla clientela retail per tramite della rete bancaria italiana (che potrebbe riprendere forza in futuro, rileva l'analista di Moody's, ma anche no, aggiungerei io).

Magari qualche amico vorrà prendersi cura di spiegare nel dettaglio il senso del richiamo alla regola IAS 39 rispetto all'applicabilità del mark to market nella contabilizzazione del portafoglio crediti di Dexia Crediop.

Leggo che per Moody's ciò riduce la possibilità di ulteriori writedowns in aggiunta a quelli operati nel 2008 sull'80% del portafoglio dei crediti cedibili, lasciando tuttavia esposto al rischio di ulteriori svalutazioni circa 3 mld euro (il restante 20% del suddetto portafoglio crediti), con possibili conseguenze negative sui ratio patrimoniali.

[FONT=verdana,arial,helvetica]Moody's downgrades Dexia Crediop to A2/C- from A1/C[/FONT]
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Scusa Mark qua però non capisco alcune cose.
Il Crediop ha un tasso di sofferenza sui crediti ridicolo in virtù del fatto che opera esclusivamente con enti pubblici italiani che fino a provacontraria stanno pagando.
Mi pare che nell'ultimo bilancio (quello del Q3 2008) il tasso di sofferenza era pari allo 0,007% cioè nulla e l'unico problema che siamo andati a ripetere per la solvibilità del Crediop erano i famosi 3,5 mld di euro prestati alla mamma Dexia.

Il fatto di eliminare il mark to market è un bene per tutte le banche, soprattutto per quelle messe peggio che in questo modo non devono più effettuare svalutazioni e quindi i ratios reggono bene.
Ma proprio il Crediop che di svalutazioni non ne dovrebbe fare adesso mi abbassano il rating? :-?

Sul discorso fonti di finanziamento. Nel 2008 il Crediop ha raccolto la bellezza di 50 mld di euro ed infatti il bilancio 2008 si preannuncia in fortissima crescita rispetto al 2007 (che era già parecchio migliore del 2006).
Anche se nell'immediato futuro ci dovessero essere problemi a collocare bond (cosa strana se guardiamo alla mamma Dexia che invece sta collocando alla grande pure agli istituzionali a tassi buoni, come l'Eur 3 mesi +0,75%) non vedo quale sia il male ad avere come finanziatore la BCE che di certo rappresenta una garanzia e non un rischio.

Tutti gli istituti stanno avendo problemi a rifinanziare il debito e stanno ricorrendo alla BCE o riescono a collocare solo con la garanzia statale, non capisco perchè ci si debba incaponire proprio col Crediop che è una delle poche banche che fa utili da sempre (!?)
 

Broker88

Senior Member
+++ Approval from the European Commission for the guarantee relating to the Financial Products portfolio of FSA +++
 

Allegati

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Imark

Forumer storico
Scusa Mark qua però non capisco alcune cose.
Il Crediop ha un tasso di sofferenza sui crediti ridicolo in virtù del fatto che opera esclusivamente con enti pubblici italiani che fino a provacontraria stanno pagando.
Mi pare che nell'ultimo bilancio (quello del Q3 2008) il tasso di sofferenza era pari allo 0,007% cioè nulla e l'unico problema che siamo andati a ripetere per la solvibilità del Crediop erano i famosi 3,5 mld di euro prestati alla mamma Dexia.

Il fatto di eliminare il mark to market è un bene per tutte le banche, soprattutto per quelle messe peggio che in questo modo non devono più effettuare svalutazioni e quindi i ratios reggono bene.

Ma proprio il Crediop che di svalutazioni non ne dovrebbe fare adesso mi abbassano il rating? :-?

Sul discorso fonti di finanziamento. Nel 2008 il Crediop ha raccolto la bellezza di 50 mld di euro ed infatti il bilancio 2008 si preannuncia in fortissima crescita rispetto al 2007 (che era già parecchio migliore del 2006).

Anche se nell'immediato futuro ci dovessero essere problemi a collocare bond (cosa strana se guardiamo alla mamma Dexia che invece sta collocando alla grande pure agli istituzionali a tassi buoni, come l'Eur 3 mesi +0,75%) non vedo quale sia il male ad avere come finanziatore la BCE che di certo rappresenta una garanzia e non un rischio.

Tutti gli istituti stanno avendo problemi a rifinanziare il debito e stanno ricorrendo alla BCE o riescono a collocare solo con la garanzia statale, non capisco perchè ci si debba incaponire proprio col Crediop che è una delle poche banche che fa utili da sempre (!?)

Non l'ho seguita in dettaglio la situazione... mi limito a dare un contributo riportando il punto di vista dell'agenzia.

Il fatto che una banca non abbia accesso ad altra risorsa per il funding che non sia la BCE è senz'altro un elemento di debolezza, peraltro comune ad altre banche che non dispongono dell'unica fonte di approvvigionamento che oggi venga considerata di qualche valore, ossia la raccolta agli sportelli.

Sui mercati obbligazionari fanno fatica oggi già le grandi banche commerciali italiane, le altre sono in una posizione di maggiore debolezza.

Al punto che anche un colosso come Mediobanca, quando ha avvertito che questo del funding sarebbe stato un problema serio, ha ovviato mettendo su una struttura di raccolta di liquidità (CheBanca) che è in parte internet ma in parte anche retail.

Credo si sia mossa così sia perché sconta una futura maggiore diffidenza verso la raccolta di liquidità "internet only" da parte del retail, sia in quanto convinta che quello del funding è un problema destinato a durare, ed era dunque necessario mettere su un soluzione strutturale, quale è quella consistente nel lancio di CheBanca.

Circa la parte in grassetto, occhio a fare l'elogio del tarocco... :D Il mercato non è mica stupido e lo sa bene che si sospende l'applicazione del mark to market lo si fa in quanto è indispensabile poter nascondere un po' di spazzatura sotto il tappeto.

Ed anche questo fattore finisce incorporato nei prezzi di mercato dei bond...
 

negusneg

New Member
Magari qualche amico vorrà prendersi cura di spiegare nel dettaglio il senso del richiamo alla regola IAS 39 rispetto all'applicabilità del mark to market nella contabilizzazione del portafoglio crediti di Dexia Crediop.

E' spiegato abbastanza bene su questo articolo di Financial Week


Moody’s says IASB’s fair-value look-back causing confusion

By Marine Cole
November 14, 2008 2:54 PM ET

The International Accounting Standards Board amended IAS 39, its standard on fair value, last month to bring its rule closer to U.S. generally accepted accounting principles. But the amendment is actually making it more difficult to compare banks on a global basis, according to Moody’s Investors Service.

IASB modified its rule in October to allow financial institutions to reclassify some assets, for instance by transferring them from being available for sale to being held to maturity, to avoid having to use fair value to value them. That was already an option under U.S. GAAP, and the amendment was part of a larger project to converge the accounting rules of IASB with those of the Financial Accounting Standards Board.

“The amendment to IAS 39 was intended to enhance comparability,” Moody’s wrote in a report published today. “However, unlike U.S. GAAP, which requires that reclassifications be recorded at fair value as of the date of reclassification, the amendment to IAS 39 allowed retroactive valuation back to July 1.”

Moody’s referred to this feature of the international standard as the “look-back” option, and said it must be carefully examined and understood by investment and credit professionals because it allows management teams to cherry-pick selected assets, and thus potentially avoid recognition of markdowns.

Moody’s noted that Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland, HSBC, Lloyds TSB and Commerzbank all recently reclassified assets under IAS 39 using that look-back option.

“The aggressive use of the IAS 39 look-back option by banks that report their results according to the IFRS could distort their economic reality and significantly affect comparability vis-à-vis peer banks globally,” the ratings agency wrote.

But it noted that IASB also requires disclosure relating to the reclassification, which should allow investors to understand the impact on current and future financial statements. In addition, although the reclassification will be permitted for future quarters too, transfers after Oct. 31 will be done at fair value, eliminating the so-called look-back option, and allowing for better comparability with U.S. GAAP for future quarters.

“While the use of the IAS 39 look-back option does not represent an egregious case of financial reporting opacity, it can be nonetheless misleading for investors and credit professionals,” Moody’s said.
 

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