Obbligazioni bancarie Obbligazioni DEXIA CREDIOP (2 lettori)

Imark

Forumer storico
E' spiegato abbastanza bene su questo articolo di Financial Week


Moody’s says IASB’s fair-value look-back causing confusion

By Marine Cole
November 14, 2008 2:54 PM ET

The International Accounting Standards Board amended IAS 39, its standard on fair value, last month to bring its rule closer to U.S. generally accepted accounting principles. But the amendment is actually making it more difficult to compare banks on a global basis, according to Moody’s Investors Service.

IASB modified its rule in October to allow financial institutions to reclassify some assets, for instance by transferring them from being available for sale to being held to maturity, to avoid having to use fair value to value them. That was already an option under U.S. GAAP, and the amendment was part of a larger project to converge the accounting rules of IASB with those of the Financial Accounting Standards Board.

“The amendment to IAS 39 was intended to enhance comparability,” Moody’s wrote in a report published today. “However, unlike U.S. GAAP, which requires that reclassifications be recorded at fair value as of the date of reclassification, the amendment to IAS 39 allowed retroactive valuation back to July 1.”

Moody’s referred to this feature of the international standard as the “look-back” option, and said it must be carefully examined and understood by investment and credit professionals because it allows management teams to cherry-pick selected assets, and thus potentially avoid recognition of markdowns.

Moody’s noted that Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland, HSBC, Lloyds TSB and Commerzbank all recently reclassified assets under IAS 39 using that look-back option.

“The aggressive use of the IAS 39 look-back option by banks that report their results according to the IFRS could distort their economic reality and significantly affect comparability vis-à-vis peer banks globally,” the ratings agency wrote.

But it noted that IASB also requires disclosure relating to the reclassification, which should allow investors to understand the impact on current and future financial statements. In addition, although the reclassification will be permitted for future quarters too, transfers after Oct. 31 will be done at fair value, eliminating the so-called look-back option, and allowing for better comparability with U.S. GAAP for future quarters.

“While the use of the IAS 39 look-back option does not represent an egregious case of financial reporting opacity, it can be nonetheless misleading for investors and credit professionals,” Moody’s said.

Molto chiaro Negus, grazie... :up: mi rafforza nei miei convincimenti, cmq...
 

Broker88

Senior Member
Non l'ho seguita in dettaglio la situazione... mi limito a dare un contributo riportando il punto di vista dell'agenzia.

Il fatto che una banca non abbia accesso ad altra risorsa per il funding che non sia la BCE è senz'altro un elemento di debolezza, peraltro comune ad altre banche che non dispongono dell'unica fonte di approvvigionamento che oggi venga considerata di qualche valore, ossia la raccolta agli sportelli.

Sui mercati obbligazionari fanno fatica oggi già le grandi banche commerciali italiane, le altre sono in una posizione di maggiore debolezza.

Al punto che anche un colosso come Mediobanca, quando ha avvertito che questo del funding sarebbe stato un problema serio, ha ovviato mettendo su una struttura di raccolta di liquidità (CheBanca) che è in parte internet ma in parte anche retail.

Credo si sia mossa così sia perché sconta una futura maggiore diffidenza verso la raccolta di liquidità "internet only" da parte del retail, sia in quanto convinta che quello del funding è un problema destinato a durare, ed era dunque necessario mettere su un soluzione strutturale, quale è quella consistente nel lancio di CheBanca.

Circa la parte in grassetto, occhio a fare l'elogio del tarocco... :D Il mercato non è mica stupido e lo sa bene che si sospende l'applicazione del mark to market lo si fa in quanto è indispensabile poter nascondere un po' di spazzatura sotto il tappeto.

Ed anche questo fattore finisce incorporato nei prezzi di mercato dei bond...

Ciao Mark, ci mancherebbe...il tuo punto di vista è sempre ben accetto.

Sul discorso del mark to market chiaramente è un bene per le banche dal punto di vista dei conti, ma il mercato sconterà anche questo (per la cronaca, non vado certo fiero che aboliscano il mark to market) però ho almeno la speranza che non ci siano necessità impellenti di aumenti e aumenti di capitale poichè la situazione potrebbe essere più gestibile.

Che siamo seduti su una montagna di spazzatura è chiaro a tutti, ma è anche giusto che si tenti qualsiasi metodo (anche i meno ortodossi) per risolvere e/o attenuare gli effetti della crisi.
Insomma, il mark to market non porterà certo benefici in borsa o sui bond, ma almeno le banche, sul piano regolamentare, saranno ok e si guadagna tempo in attesa di risolvere il problema degli asset tossici.

Detto questo, sul Crediop in particolare, non mi risulta vi siano asset tossici.
Oh Dio, probabilmente ne avrà, ma in misura molto limitata.

Il vero problema come ho sempre sostenuto sono quei benedetti 3,5 mld prestati a Dexia, però considerando che Dexia si sta riprendendo e sperando che la faccenda FSA vada in porto entro i termini previsti (oggi è stato fatto un altro passo avanti) i rischi in generale sul Gruppo dovrebbero ridursi..
 

Broker88

Senior Member
:-?:-?
Chi te l'ha detto?
Branko,quello degli oroscopi?

No :D

Da quel poco che ho capito finora il Crediop NON HA asset tossici, ma siccome delle banche non mi fido non escludo a priori che abbia qualche ciofeka..



PS: AGU ha detto si all'acquisto di FSA ;)
Ora mancano solo le agenzie di rating e poi la storia è finita :V:V:V
 

marcotek

Forumer storico
Perchè la IT0003815955 si compra a 93, mentre la IT0003806434 a 92,3

Sono obbligazioni Dexia scadenti a marzo 2010 identiche oppure no ?
 

AAAA47

Forumer storico
La seconda da oggi quota ex cedola dell'1%
saluti
Lucio

esatto, quindi chi ha venduto oggi la seconda a 92,30 circa, ha potuto ricomprare l'altra praticamente allo stesso prezzo mettendosi in tasca quasi 1% senza fatica, grazie al fatto che moltissima gente non sa calcolare i giorni di valuta dello stacco.
 

The Beast

Rating? No grazie!
esatto, quindi chi ha venduto oggi la seconda a 92,30 circa, ha potuto ricomprare l'altra praticamente allo stesso prezzo mettendosi in tasca quasi 1% senza fatica, grazie al fatto che moltissima gente non sa calcolare i giorni di valuta dello stacco.

ehi benarrivato AAAA47....un giorno poi ci spiegerai ke quazzo significa 'sto nick! :p
 

Imark

Forumer storico
Intanto era arrivata una riduzione di outlook da parte di Fitch su Crediop... secondo Fitch, in una fase in cui le banche italiane sono impegnate a piazzare i propri bond attraverso le proprie reti ai propri clienti, chi non ha questa chance, come Crediop, sarebbe tagliato fuori dalla possibilità di approvigionarsi a costi più contenuti.

Risulta a Fitch che Crediop si sarebbe procurata liquidità di recente attraverso un meccanismo di private placement, a prezzi non particolarmente contenuti.

Tale situazione, sempre secondo l'agenzia, farebbe sì che Crediop non trovi convenienza ad operare nel finanziare enti pubblici, in quanto il margine su questo genere di operazioni è molto contenuto e non compenserebbe i costi di funding (ndr: derivati esclusi, IMHO :lol:). Inoltre, sempre su queste operazioni, i costi di funding renderebbero Crediop poco competitiva a fronte di altre banche che hanno meno problemi nell'approvvionarsi di liquidità.

Restano tuttavia accessibili con profitto a Crediop aree di intervento quali ad es. i finanziamenti alle utilities degli enti locali (le municipalizzate) sulle quali il margine è più elevato, però è da attendersi una riduzione dei volumi di attività in conseguenza di quanto detto in precedenza.

Si confermano da parte di Fitch le indicazioni rese in precedenza circa la buona qualità degli asset in portafoglio a Crediop.

Fitch Changes Dexia Crediop's Outlook to Negative; Affirms IDR at 'A+'

17 Mar 2009 1:31 PM (EDT)

Fitch Ratings-London/Milan-17 March 2009:

Fitch Ratings has today changed Dexia Crediop's (Crediop) Outlook to Negative from Stable and upgraded the bank's Support rating to '1' from '2'. Its other ratings are affirmed at Long-term Issuer Default (IDR) 'A+', Short-term IDR 'F1' and Individual 'B/C'.

The Negative Outlook reflects Fitch's view that Crediop's performance might come under pressure in the current difficult operating environment and amid tightening liquidity conditions, particularly given the bank's focus on the low-margin public sector business.

Crediop has traditionally sourced most of its funding by issuing medium- and long-term bonds to retail investors via the branch networks of third-party banks.

Since Italian banks are distributing their own bonds through their branches in the current market environment, Crediop currently has no access to this source of funding, but has recently issued bonds in private placements.

As a result of increased funding costs, Fitch expects Crediop to focus on lending to utility companies owned by municipalities, where margins should be more attractive. Nevertheless, overall business volumes are likely to suffer as the bank, like its private sector competitors, is currently unlikely to generate significant direct lending with regions, provinces and municipalities because of higher funding costs.

The upgrade of Crediop's Support Rating follows a reassessment by Fitch of the probability of its parent, Dexia (rated 'AA-' (AA minus)/ Stable Outlook), to provide support for Crediop in case of need. Fitch regards this support probability to be extremely high.

The agency's reassessment is based on recent public statements made by Dexia on Crediop being a core part of its operations and on discussions with the group's senior management. Under Fitch's rating criteria, a '1' Support Rating indicates a Long-term IDR of at least 'A-' (A minus).

The affirmation of Crediop's Long-term IDR is based on its strong franchise as the largest private sector provider of financial services to Italian public sector entities. It also reflects the good quality of the bank's assets, which are mainly composed of exposure to the public sector, to companies connected to the public administration and to Italian banks.

Crediop's assets totalled EUR57.6bn at end-June 2008. Dexia Credit Local, a fully-owned subsidiary of Dexia, holds a 70% stake in the bank, with the remaining 30% owned by three Italian cooperative banking groups
 

Broker88

Senior Member
Intanto era arrivata una riduzione di outlook da parte di Fitch su Crediop... secondo Fitch, in una fase in cui le banche italiane sono impegnate a piazzare i propri bond attraverso le proprie reti ai propri clienti, chi non ha questa chance, come Crediop, sarebbe tagliato fuori dalla possibilità di approvigionarsi a costi più contenuti.

Risulta a Fitch che Crediop si sarebbe procurata liquidità di recente attraverso un meccanismo di private placement, a prezzi non particolarmente contenuti.

Tale situazione, sempre secondo l'agenzia, farebbe sì che Crediop non trovi convenienza ad operare nel finanziare enti pubblici, in quanto il margine su questo genere di operazioni è molto contenuto e non compenserebbe i costi di funding (ndr: derivati esclusi, IMHO :lol:). Inoltre, sempre su queste operazioni, i costi di funding renderebbero Crediop poco competitiva a fronte di altre banche che hanno meno problemi nell'approvvionarsi di liquidità.

Restano tuttavia accessibili con profitto a Crediop aree di intervento quali ad es. i finanziamenti alle utilities degli enti locali (le municipalizzate) sulle quali il margine è più elevato, però è da attendersi una riduzione dei volumi di attività in conseguenza di quanto detto in precedenza.

Si confermano da parte di Fitch le indicazioni rese in precedenza circa la buona qualità degli asset in portafoglio a Crediop.

Fitch Changes Dexia Crediop's Outlook to Negative; Affirms IDR at 'A+'

17 Mar 2009 1:31 PM (EDT)

Fitch Ratings-London/Milan-17 March 2009:

Fitch Ratings has today changed Dexia Crediop's (Crediop) Outlook to Negative from Stable and upgraded the bank's Support rating to '1' from '2'. Its other ratings are affirmed at Long-term Issuer Default (IDR) 'A+', Short-term IDR 'F1' and Individual 'B/C'.

The Negative Outlook reflects Fitch's view that Crediop's performance might come under pressure in the current difficult operating environment and amid tightening liquidity conditions, particularly given the bank's focus on the low-margin public sector business.

Crediop has traditionally sourced most of its funding by issuing medium- and long-term bonds to retail investors via the branch networks of third-party banks.

Since Italian banks are distributing their own bonds through their branches in the current market environment, Crediop currently has no access to this source of funding, but has recently issued bonds in private placements.

As a result of increased funding costs, Fitch expects Crediop to focus on lending to utility companies owned by municipalities, where margins should be more attractive. Nevertheless, overall business volumes are likely to suffer as the bank, like its private sector competitors, is currently unlikely to generate significant direct lending with regions, provinces and municipalities because of higher funding costs.

The upgrade of Crediop's Support Rating follows a reassessment by Fitch of the probability of its parent, Dexia (rated 'AA-' (AA minus)/ Stable Outlook), to provide support for Crediop in case of need. Fitch regards this support probability to be extremely high.

The agency's reassessment is based on recent public statements made by Dexia on Crediop being a core part of its operations and on discussions with the group's senior management. Under Fitch's rating criteria, a '1' Support Rating indicates a Long-term IDR of at least 'A-' (A minus).

The affirmation of Crediop's Long-term IDR is based on its strong franchise as the largest private sector provider of financial services to Italian public sector entities. It also reflects the good quality of the bank's assets, which are mainly composed of exposure to the public sector, to companies connected to the public administration and to Italian banks.

Crediop's assets totalled EUR57.6bn at end-June 2008. Dexia Credit Local, a fully-owned subsidiary of Dexia, holds a 70% stake in the bank, with the remaining 30% owned by three Italian cooperative banking groups

Grazie delle sempre preziosissime info :up:

Purtroppo che la situazione non sia facile è palese, l'unica vera grande speranza all'orizzonte la vedo nel riacquisto di bond propri da parte del Crediop (soprattutto quelli molto liquidi del 2010) che sono un buon segno in quanto li stanno ricomprando al 6-6,5% di rendimento :)
 

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