Comunicato del 30.11.2012
(...) Per quanto riguarda le previsioni di chiusura dell’esercizio in corso (i) in Italia ci si attende una contrazione dei ricavi ad un tasso “low-double–digit”, a fronte di un secondo semestre maggiormente impattato rispetto ai primi sei mesi dell’anno (in calo del 3,2% a parità di elenchi pubblicati) dagli effetti del peggioramento dello scenario economico, in un mercato che, secondo le più recenti stime Nielsen, sarà caratterizzato da un calo della raccolta pubblicitaria del 10,2% (-8.4% includendo search, social e video web), (ii) a livello di Gruppo, dove proseguirà l’evoluzione del modello di business delle Società partecipate verso un’offerta multimediale, è atteso un calo dei ricavi ad un tasso “low-double–digit” ed un indebitamento finanziario netto sostanzialmente in linea con le previsioni
Rispetto al comunicato del 28.01.2013 non si ravvisano elementi tali da far ritenere così urgente la sospensione del pagamento di 42 milioni di interessi avendo 200 milioni in cassa. La decisione - secondo me - è legata principlamente all'esito della causa giudiziaria che, in caso sfavorevole, potrebbe incidere sulla continuità aziendale (vedi Ilva di Taranto dopo il sequestro degli impianti) e cade a ridosso della data di stacco delle cedole. Diversamente le altre motivazioni date nel comunicato, distinte dalla vicenda giudiziaria, non rivestono carattere di urgenza soprattutto se si considera che Seat ha i soldi per pagare. Resta poi da chiarire, sotto il profilo legale, se possono gli amministratori di una società quotata e per giunta in black list osservare un periodo di silenzio stampa, come stanno facendo, nei confronti di azionisti e obbligazionisti.