MF traduce gli articoli con google translate
LA traduzione della PR di S&P e' ridicola e non all'altezza del secondo quotidiano finanziario Italiano.
Seat Pagine Gialle è pronta a replicare lo schema Lighthouse per sanare la posizione del debito senior (1,5 miliardi in totale) e uscire definitivamente da una situazione di forte tensione finanziaria, che ha portato nei giorni scorsi al tracollo del titolo (-41,5% nella sola seduta di martedì) in seguito alla notizia secondo cui la società sta valutando l'opportunità di rimborsare una tranche di interessi sul debito senior di 42,2 milioni entro la giornata odierna. Informativa al mercato che oggi ha portato al doppio declassamento targato S&P's e Moody's.
Secondo quanto appreso da fonti finanziarie e legali da milanofinanza.it, il gruppo delle directories presieduto da Guido De Vivo sta sondando il mercato e i creditori senior, in particolare quindi Barclays e Geveran e le altre banche creditrici tra le quali spicca
Unicredit, per capire se vi sia la possibilità di ristrutturare in maniera sensibile l'esposizione sul modello di quanto fatto l'anno scorso, quando il debito complessivo ammontava a 2,7 miliardi.
Anche in questo caso lo schema operativo potrebbe prevedere un forte stralcio del debito senior, ipotizzando fino al suo dimezzamento a 750 milioni e chiedendo un forte sacrificio agli istituti di credito che, però, in questo modo sarebber certi del fatto che l'azienda torinese non peggiori la propria situazione economico-finanziaria già oggi delicata, visto il tracollo del mercato pubblicitario italiano.
Ovviamente le banche creditrici chiederebbero al management di
Seat Pg di rafforzare il capitale con un robusto aumento che, secondo gli analisti di mercato, potrebbe aggirarsi sui 100-200 milioni. Una prospettiva quest'ultima che ovviamente porterebbero all'ennesimo stravolgimento nell'assetto azionario del gruppo guidato dall'ad Vincenzo Santelia, e che oggi vede quali soci principali i veicoli Anchorage Capital (17,6%), Owl Creek (9,4%), Sothic (7,6%), Monarch Alternative Capital e Marathon Am (5%) e Fil Limited (2%).
Oggi, proprio per questa situazione di tensione finanziaria e in vista del decisivo cda del 6 febbraio, Moody's ha tagliato tutti i rating assegnati ai titoli
Seat (il Cfr è passato da Caa1 a Caa3) mettendo al contempo i giudizi sotto revisione in vista di possibili nuovi declassamenti. Successivamente è intervenuta Standard & Poor's che ha tagliato il rating
Seat da B- a CC, mettendo il titolo sotto prospettive negative giudicando probabile un ulteriore taglio. L'agenzia stima ora il possibile tasso di recupero dei creditori in caso di default tra il 50% e il 70%, a fronte del precedente 70-90%.
''La tempistica della decisione di
Seat di sospendere i prossimi pagamenti di interessi è inattesa", ha specificato S&P, "in particolare perché il trend operativo per l'intero 2012 non sembra significativamente differente dalle nostre attese di base''. L'agenzia ha poi spiegato che potrebbe tagliare
Seat a SD, il giudizio del default selettivo perché nel medio-lungo termine "
il capitale di Seat potrebbe diventare insostenibile, in particolare alla luce di un deterioramento del contesto operativo, con limitate probabilità di un rilancio nel breve periodo".