Val
Torniamo alla LIRA
Il ripetersi di questi fatti. Lo spreco di danaro, impone di trovare una soluzione
perchè questi "incompetenti" vengano banditi dalle montagne.
Un’escursione finita a metà.
Mamma, papà e figlio, avventuratisi sulla ferrata del Medale,
sono rimasti bloccati senza riuscire (colpa anche della stanchezza)
nè a continuare la salita nè a ritornare al punto di partenza.
Obbligata quindi la chiamata al 112, con l’elisoccorso che è intervenuto
e ha trasportato tutti e tre i malcapitati, incolumi, a valle.
MEDALE
Si sale lungo comodo sentiero ed in pochi minuti si arriva al bivio
presso il quale a destra vie è la salita normale al Corno Medale (via di ritorno n.56)
mentre a sinistra si prosegue in sali-scendi lungo sentiero n.58
che aggira la base del Corno ed in circa 15' porta all'attacco della via.
LA FERRATA
L'attacco -650mt- è abbastanza verticale anche se una certa inclinazione e buoni appoggi per i piedi
non lo rendono particolarmente difficoltoso ed in salita lungo il costone del Medale si incontrano le prime placche levigate
Si traversa a destra raggiungendo il primo dei vari pulpitini panoramici di sosta presenti lungo la via ,
alla base di un primo tratto verticale su placca ed un secondo,a sinistra ,lungo uno spigolo inclinato ma esposto
Nuova possibilità di sosta prima di un impegnativo salto verticale dopo il quale, a destra, si aggira in parte un esposto spigolo
per portarsi alla base di una placca particolarmente levigata e verticale da superare con l'ausilio delle staffe artificiali;
pochi metri e si traversa a destra verso un secondo spigolo da aggirare anch'esso sfruttando un gradone nella roccia
e risalendo in diagonale si raggiunge la base di una nuova placca attrezzata
dove l'ottima aderenza offerta dalla roccia aiuta notevolmente la progressione.
Possibilità di sosta presso Madonnina applicata alla parete e notevole panorama circostante .
La ripartenza è nuovamente all'insegna della verticalità sempre comunque con la costante ottima aderenza della roccia
che facilita non poco passaggi apparentemente più "duri", così dopo un breve risalto roccioso
si prosegue da prima "abbracciando" la parete , poi all'interno di un bel diedro appigliato
che richiede attenzione nei passaggi per non stancare inutilmente le braccia con la presenza comunque di un'utile staffa artificiale.
Nuovo piccolo pulpito panoramico e nuovo breve traverso a destra verso il secondo esposto spigolo della via
la cui risalita,meno impegnativa della precedente, conduce attraverso alcuni salti gradinati
alla base di una serie di placche lisce e verticali che oltre ad essere ottimamente attrezzate
richiedono di sfruttare l'ottima aderenza di questa roccia.
In effetti l'esposizione e verticalità di alcuni tratti sarebbero ben più impegnativi se la ferrata
non fosse costruita lungo una roccia con una simile caratteristica di aderenza per i piedi che di presenza d'appigli per le mani.
Le placche ovviamente aiutano a guadagnare rapidamente quota giungendo così, dopo alcune roccette attrezzate con solo cavo ,
all'ultimo tratto sostenuto,rappresentato da un primo lungo diedro inclinato
ed una successiva breve serie di passaggi verticali ben attrezzati in direzione dell'ultimissimo tratto della ferrata
dove l'attrezzatura si riduce ormai al solo cavo metallico (termina la catena-quota 850mt ca.)
che assicura nel superamento di una lunga serie di affannosi gradoni in vista della croce sommitale -1029mt.
perchè questi "incompetenti" vengano banditi dalle montagne.
Un’escursione finita a metà.
Mamma, papà e figlio, avventuratisi sulla ferrata del Medale,
sono rimasti bloccati senza riuscire (colpa anche della stanchezza)
nè a continuare la salita nè a ritornare al punto di partenza.
Obbligata quindi la chiamata al 112, con l’elisoccorso che è intervenuto
e ha trasportato tutti e tre i malcapitati, incolumi, a valle.
MEDALE
Si sale lungo comodo sentiero ed in pochi minuti si arriva al bivio
presso il quale a destra vie è la salita normale al Corno Medale (via di ritorno n.56)
mentre a sinistra si prosegue in sali-scendi lungo sentiero n.58
che aggira la base del Corno ed in circa 15' porta all'attacco della via.
LA FERRATA
L'attacco -650mt- è abbastanza verticale anche se una certa inclinazione e buoni appoggi per i piedi
non lo rendono particolarmente difficoltoso ed in salita lungo il costone del Medale si incontrano le prime placche levigate
Si traversa a destra raggiungendo il primo dei vari pulpitini panoramici di sosta presenti lungo la via ,
alla base di un primo tratto verticale su placca ed un secondo,a sinistra ,lungo uno spigolo inclinato ma esposto
Nuova possibilità di sosta prima di un impegnativo salto verticale dopo il quale, a destra, si aggira in parte un esposto spigolo
per portarsi alla base di una placca particolarmente levigata e verticale da superare con l'ausilio delle staffe artificiali;
pochi metri e si traversa a destra verso un secondo spigolo da aggirare anch'esso sfruttando un gradone nella roccia
e risalendo in diagonale si raggiunge la base di una nuova placca attrezzata
dove l'ottima aderenza offerta dalla roccia aiuta notevolmente la progressione.
Possibilità di sosta presso Madonnina applicata alla parete e notevole panorama circostante .
La ripartenza è nuovamente all'insegna della verticalità sempre comunque con la costante ottima aderenza della roccia
che facilita non poco passaggi apparentemente più "duri", così dopo un breve risalto roccioso
si prosegue da prima "abbracciando" la parete , poi all'interno di un bel diedro appigliato
che richiede attenzione nei passaggi per non stancare inutilmente le braccia con la presenza comunque di un'utile staffa artificiale.
Nuovo piccolo pulpito panoramico e nuovo breve traverso a destra verso il secondo esposto spigolo della via
la cui risalita,meno impegnativa della precedente, conduce attraverso alcuni salti gradinati
alla base di una serie di placche lisce e verticali che oltre ad essere ottimamente attrezzate
richiedono di sfruttare l'ottima aderenza di questa roccia.
In effetti l'esposizione e verticalità di alcuni tratti sarebbero ben più impegnativi se la ferrata
non fosse costruita lungo una roccia con una simile caratteristica di aderenza per i piedi che di presenza d'appigli per le mani.
Le placche ovviamente aiutano a guadagnare rapidamente quota giungendo così, dopo alcune roccette attrezzate con solo cavo ,
all'ultimo tratto sostenuto,rappresentato da un primo lungo diedro inclinato
ed una successiva breve serie di passaggi verticali ben attrezzati in direzione dell'ultimissimo tratto della ferrata
dove l'attrezzatura si riduce ormai al solo cavo metallico (termina la catena-quota 850mt ca.)
che assicura nel superamento di una lunga serie di affannosi gradoni in vista della croce sommitale -1029mt.