ETF Operatività degli ETF armonizzati short e/o a leva (1 Viewer)

IlPorcospino

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Esperienza edging - 1

Avevo deciso che nel portafoglio di quest’anno avrei investito un piccolo importo sulle soft commodities. Dopo un po’ di analisi, avevo scelto di investire sul wheat che aveva dato ottimi risultati nel 2010; inoltre, si prevedevano un aumento dei consumi, in particolare, nei paesi emergenti e una crisi dei raccolti in Cina che avrebbe portato in alto i prezzi.
Acquistai 5k€ dell’ETFS Wheat il 9 febbraio.
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Esperienza Edging - 2

Sfortuna volle che l’etf ebbe da quel giorno un andamento generalmente decrescente; in particolare, diminuì significativamente dal 17 al 23. Le perdite aumentavano. Il 24 decisi di attuare una tattica di edging per congelare la perdita acquistando lo short ETFS Wheat di valore pari al valore che aveva l’etf long in quel momento.
Per sfortuna, l’etf short era quasi al suo massimo e lo acquistai a un valore alto; subito lo short perse valore procurandomi un’ulteriore perdita.
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Nei giorni seguenti i due etf vivacchiarono senza esibire un andamento deciso. Tuttavia, la somma delle due perdite continuava a aumentare, anche se di poco. Il 4 marzo ho venduto lo short che cominciava a avere perdite crescenti.
Insomma, un’esperienza negativa. E’ la prima volta che faccio edging per cui ho sbagliato il timing e sono un dilettante. Ma l’impressione è che non lo rifarò; se non sono strumenti di distruzione di massa – per citare Wall Street 2 – possono essere strumenti di distruzione dei singoli.
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IlPorcospino

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che differenza c'è fra un etf e lo stesso con l'aggiunta di frw
tipo:
etfs all commodities...
ed
etfs frw all commodities...?

Da Morningstar:

Attenti al contango
In tutti i casi differenti dalla replica fisica, intervengono altri fattori che possono far sì che il rendimento dell’investitore differisca, anche sensibilmente, dalla quotazione della materia prima. La maggior parte degli Etc sono emessi a fronte dell’investimento in derivati su commodities, non essendo possibile possedere direttamente il bene fisico, e sono collateralizzati, ossia hanno uno strumento, generalmente un titolo di Stato, che funge da garanzia. Il rendimento deriverà, quindi, non solo dal prezzo spot della commodity, ma anche dall’interesse, che si ottiene dall’investimento nel collaterale, e dalle attività di sostituzione dei future (per mantenere la posizione l’Etc deve vendere il contratto in scadenza e comprarne uno nuovo).

Quest’ultima componente ha acquistato peso negli ultimi anni, perché l’incremento continuo dei prezzi delle materie prime ha fatto sì che i nuovi contratti future sottoscritti dagli Etc siano stati generalmente più costosi di quelli in scadenza. In termini tecnici si parla di contango per definire una curva dei future con inclinazione ascendente. Il rendimento generato dall’attività di sostituzione dei derivati (detto rolling) è quindi negativo, perché si vende a un prezzo più basso di quello di acquisto del nuovo future. Ne consegue che un Etc non a replica fisica può registrare una performance inferiore a un indice basato sui prezzi spot.

Indici spot e future
Un’analisi di Morningstar mostra che il Dow Jones-UBS commodity spot index ha guadagnato il 214,5% dal 2000 al 2009, mentre la sua versione basata sui future è salita “solo” del 50,8%. Un ruolo importante nella sotto-performance hanno avuto le attività di sostituzione dei contratti in scadenza da parte degli Etc, in un contesto di incremento delle quotazioni delle commodity. Infatti, il divario tra i due benchmark diventa significativo a partire dalla fine del 2005, quando negli Stati Uniti è esplosa la popolarità di questi strumenti.

Cosa mettere in portafoglio
Per concludere, le materie prime rimango una buona difesa dall’inflazione e gli Etc possono essere un valido strumento per inserirle in portafoglio. Tuttavia, solo la replica fisica permette di trarre vantaggio a pieno della natura non correlata con altre classi di investimento delle commodity, perché nella replica con derivati intervengono altri fattori che influiscono sul rendimento e possono ridurre i benefici della diversificazione. Nel caso non esistano Etc “fisici”, per contenere gli effetti negativi del contango si può optare per gli Etc “forward”, che hanno come sottostante dei contratti future con scadenze più lunghe (e che quindi effettuano meno operazioni di sostituzione).

Il contango non è una situazione permanente dei mercati delle materie prime, ma è stato molto frequente negli ultimi tempi. E’ bene quindi aver ben presente il significato di questo termine, così come è importante rispolverare quello di “inflazione”.
 

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E’ più facile capirci qualcosa se partiamo da una ipotetica situazione in cui gli attori del mercato siano neutrali rispetto al rischio e trascuriamo i costi relativi alle transazioni di ingresso e di uscita.
Per ragionare, supponiamo che stiano valutando cosa sta avvenendo (diciamo, a giugno) intorno al prezzo del petrolio e cosa potrebbe avvenire (diciamo a dicembre). Le entità coinvolte nel ragionamento sono: il prezzo spot di giugno, il prezzo a giugno di contratti future per dicembre e il prezzo spot di dicembre. La prima e la seconda entità sono note ora, a giugno; la terza entità sarà nota tra sei mesi, a dicembre.
Sono da considerare due condizioni di equilibrio tra le citate tre entità.
Prima condizione di equilibrio
La prima condizione di equilibrio si riferisce al prezzo spot di giugno e al prezzo atteso di dicembre. La strategia di investimento che opera su questo equilibrio potrebbe consistere nel farsi prestare del denaro oggi per acquistare del petrolio ora, al prezzo spot di giugno, per rivenderlo a dicembre. Ciò, sembra, a prima vista, sensato se gli investitori hanno la convinzione che il prezzo di dicembre permetterà loro di rientrare dai costi degli interessi del prestito. Infatti, se il prezzo che si prevede a dicembre sarà superiore al costo del barile oggi più gli interessi passivi per barile del prestito che accendo per acquistarlo, c’è convenienza nell’attuare la strategia di investimento. Ciò si tradurrà in un arbitraggio che produrrà un aumento dell’acquisto di petrolio oggi (provocando un aumento del prezzo spot a giugno), con l’intenzione di vendere un maggior quantitativo di petrolio a dicembre (il che fa diminuire l’attesa del prezzo spot di dicembre). Insomma, l’equilibrio verrà raggiunto quando:

prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + costo del prestito per barile

Per due ragioni, la previsione è troppo semplicistica. La prima deriva dai costi di stoccaggio; infatti, se si acquista del petrolio oggi per rivenderlo tra sei mesi, il costo del petrolio a dicembre sarà gravato non solo dai costi del debito, ma anche dai costi di stoccaggio. L’equilibrio si instraurerà quando:

prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + (costo del prestito + costo di stoccaggio) per barile

La seconda ragione è la seguente:può esserci convenienza nel mettersi in condizione di onorare tutti gli ordini dei clienti a dicembre, al della convenienza legata al margine di vendita. Ad esempio, se ci si trova in un regime di forte concorrenza, la circostanza di rifiutare ordini dei clienti per mancanza di petrolio può portare alla perdita di quote di mercato. Oppure, ci possono essere costi aggiuntivi connessi al cambiamento estemporaneo dei volumi pianificati di petrolio. Tali fattori, generalmente indicati con il termine “convenience yield”, possono condurre a un equilibrio per cui prezzo spot di giugno > prezzo atteso di dicembre.
Si usa correntemente l’espressione “cost of curry” per indicare

cost of curry = (costo del prestito + costo di stoccaggio) per barile – convenience yield

per cui:
prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + cost of curry
 
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Contango, Backwardation - 3

Seconda situazione di equilibrio
Passiamo, ora, alla seconda condizione di equilibrio: la condizione si riferisce al prezzo dei contratti di future stipulati a giugno per dicembre e il prezzo atteso di dicembre. La strategia di arbitraggio consiste nel comperare oggi un contratto di future (impegnando la controparte alla consegna di un determinato quantitativo di petrolio in dicembre) e pianificarne la vendita quando diventerà disponibile al prezzo spot di dicembre. Se il prezzo future è inferiore al prezzo atteso, si prevede un guadagno. Nel momento in cui si attua questa strategia, ci sono molti investitori interessati a comperare i contratti di future (provocando un aumento del prezzo dei contratti) che pianificano di vendere il petrolio acquistato a dicembre (provocando una diminuzione del prezzo). In equilibrio
prezzo atteso per dicembre = prezzo dei contratti di future a giugno
Poiché gli investitori sono liberi di scegliere una delle due strategie di investimento, ambedue le situazioni di equilibrio saranno verificate; dunque la situazione tenderà a:

prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + cost of curry


prezzo atteso per dicembre = prezzo dei contratti di future a giugno
 

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Contango, Backwardation - 3

Poiché le due equazioni sono ambedue verificate, ne consegue che:

prezzo spot a giugno + costo of curry = prezzo dei contratti di future a giugno

Le espressioni “Contango” e “Backwardatiom” si riferiscono a questa equazione; se il costo f curry è positivo, ci riferiremo a questa condizione con il termine “Contango” (il prezzo atteso a dicembre > prezzo spot a giugno); invece, se il costo f curry è negativo, ci riferiremo a questa condizione con il termine “backwardation” (il prezzo atteso a dicembre < prezzo spot a giugno).
In tutti i casi in cui acquistiamo ETF/ETC differenti da quelli a replica fisica, il contango è uno dei fattori che può far sì che il rendimento dell’investitore differisca, anche sensibilmente, dalla quotazione dell’indice del sottostante (ad es. della materia prima). Gli ETF/ETC a replica sintetica sono emessi a fronte dell’investimento in derivati e sono collateralizzati, ossia hanno uno strumento, generalmente un titolo di Stato, che funge da garanzia. Il rendimento deriverà, quindi, non solo dall’indice del sottostante, ma anche dall’interesse che si ottiene dall’investimento nel collaterale e dalle attività di sostituzione dei future (per mantenere la posizione l’ETF/ETC deve vendere il contratto in scadenza e comprarne uno nuovo).
Quest’ultima componente ha acquistato peso negli ultimi anni, perché l’incremento continuo dei prezzi ad es. delle materie prime ha fatto sì che i nuovi contratti future sottoscritti siano stati generalmente più costosi di quelli in scadenza. Cioè, in presenza di contango, di una curva dei future con inclinazione ascendente, il rendimento generato dall’attività di sostituzione dei derivati (detto rolling) è negativo, perché si vende a un prezzo più basso di quello di acquisto del nuovo future. Ne consegue che un ETF/ETC non a replica fisica può registrare una performance inferiore a un indice basato sui prezzi spot.
Invece gli ETF/ETC che replicano in modo diretto il prezzo del bene fisico, come ad esempio gli Etc che hanno come sottostante i lingotti d’oro o d’argento, si caratterizzano per il fatto che il valore è strettamente legato alla quotazione spot del metallo (il prezzo per la consegna immediata), che può essere convertito in euro se la negoziazione è in valuta diversa (di solito il dollaro).
Il contango non è una situazione permanente dei mercati delle materie prime, ma è stato molto frequente negli ultimi tempi. E’ bene quindi aver ben presente il significato di questo termine e dei suoi effetti sui rendimenti.
 

IlPorcospino

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Contango, Backwardation - 5

A titolo di esempio, alcuni dati:
Un’analisi di Morningstar mostra che il Dow Jones-UBS commodity spot index ha guadagnato il 214,5% dal 2000 al 2009, mentre la sua versione basata sui future è salita “solo” del 50,8%. Un ruolo importante nella sotto-performance hanno avuto le attività di sostituzione dei contratti in scadenza da parte degli Etc, in un contesto di incremento delle quotazioni delle commodity. Infatti, il divario tra i due benchmark diventa significativo a partire dalla fine del 2005, quando negli Stati Uniti è esplosa la popolarità di questi strumenti.
Da febbraio 2009 il petrolio è salito, arrivando ora a quotare il 106% in più, e l’etfs crude oil è sceso di un paio di punti, come si vede dal grafico seguente.
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Per il Gas naturale ancora peggio; la materia prima è calata da luglio 2008 del 57% mentre l’Etc relativo è sceso di oltre l’80%, come si può vedere dal grafico che segue.
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Altri esempi: a maggio 2007 il caffè aumentava del 64% mentre l’etfs coffee incrementava solo del 21%; il grano a luglio 2007 diminuiva il proprio prezzo del 37% mentre l’etfs corn relativo scendeva di 56 punti percentuali. Perché?

Il contango riguarda, in particolar modo, le materie prime deperibili (tutti i prodotti agricoli) o con particolari problemi di stoccaggio (petrolio, gas naturale), mentre poco interessati dal fenomeno sono i metalli preziosi. Il discorso vale anche per i prodotti correlati, come certificati od obbligazioni legati alle materie prime.

In presenza di backwardation, cioè il prezzo della consegna a scadenza è inferiore al prezzo attuale, che avviene quando gli utilizzatori di una materia prima preferiscono detenerla fisicamente piuttosto che avere il contratto future (tipico delle merci scarse), il tempo potrebbe giocare a favore di un investimento a lungo termine. Non rappresenta però una situazione di normalità o sostenibile a lungo, poiché è correlata a problemi dal lato dell’offerta.
Al momento (dal 2008) le materie prime stanno attraversando una forte fase di contango, con differenze tra le scadenze anche del 100%, come per il gas naturale.
 

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