E’ più facile capirci qualcosa se partiamo da una ipotetica situazione in cui gli attori del mercato siano neutrali rispetto al rischio e trascuriamo i costi relativi alle transazioni di ingresso e di uscita.
Per ragionare, supponiamo che stiano valutando cosa sta avvenendo (diciamo, a giugno) intorno al prezzo del petrolio e cosa potrebbe avvenire (diciamo a dicembre). Le entità coinvolte nel ragionamento sono: il prezzo spot di giugno, il prezzo a giugno di contratti future per dicembre e il prezzo spot di dicembre. La prima e la seconda entità sono note ora, a giugno; la terza entità sarà nota tra sei mesi, a dicembre.
Sono da considerare due condizioni di equilibrio tra le citate tre entità.
Prima condizione di equilibrio
La prima condizione di equilibrio si riferisce al prezzo spot di giugno e al prezzo atteso di dicembre. La strategia di investimento che opera su questo equilibrio potrebbe consistere nel farsi prestare del denaro oggi per acquistare del petrolio ora, al prezzo spot di giugno, per rivenderlo a dicembre. Ciò, sembra, a prima vista, sensato se gli investitori hanno la convinzione che il prezzo di dicembre permetterà loro di rientrare dai costi degli interessi del prestito. Infatti, se il prezzo che si prevede a dicembre sarà superiore al costo del barile oggi più gli interessi passivi per barile del prestito che accendo per acquistarlo, c’è convenienza nell’attuare la strategia di investimento. Ciò si tradurrà in un arbitraggio che produrrà un aumento dell’acquisto di petrolio oggi (provocando un aumento del prezzo spot a giugno), con l’intenzione di vendere un maggior quantitativo di petrolio a dicembre (il che fa diminuire l’attesa del prezzo spot di dicembre). Insomma, l’equilibrio verrà raggiunto quando:
prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + costo del prestito per barile
Per due ragioni, la previsione è troppo semplicistica. La prima deriva dai costi di stoccaggio; infatti, se si acquista del petrolio oggi per rivenderlo tra sei mesi, il costo del petrolio a dicembre sarà gravato non solo dai costi del debito, ma anche dai costi di stoccaggio. L’equilibrio si instraurerà quando:
prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + (costo del prestito + costo di stoccaggio) per barile
La seconda ragione è la seguenteuò esserci convenienza nel mettersi in condizione di onorare tutti gli ordini dei clienti a dicembre, al della convenienza legata al margine di vendita. Ad esempio, se ci si trova in un regime di forte concorrenza, la circostanza di rifiutare ordini dei clienti per mancanza di petrolio può portare alla perdita di quote di mercato. Oppure, ci possono essere costi aggiuntivi connessi al cambiamento estemporaneo dei volumi pianificati di petrolio. Tali fattori, generalmente indicati con il termine “convenience yield”, possono condurre a un equilibrio per cui prezzo spot di giugno > prezzo atteso di dicembre.
Si usa correntemente l’espressione “cost of curry” per indicare
cost of curry = (costo del prestito + costo di stoccaggio) per barile – convenience yield
per cui:
prezzo atteso a dicembre = prezzo spot a giugno + cost of curry